Un bambino precipita dal balcone si ferma sni fili della biancheria

Un bambino precipita dal balcone si ferma sni fili della biancheria II caso questa volta ha evitato una disgrazia Un bambino precipita dal balcone si ferma sni fili della biancheria La madre, in cucina, ode un pianto, s'affaccia e lo vede impigliato al piano di sotto, sano e salvo Un altro episodio : una ragazza ferita all'occhio da un cartoccio con uno spillo lanciato da una cerbottana Un bimbo di due anni- è precipitato dal balcone di casa ed è finito sul fili per la biancheria del balcone sottostante, rimanendo pressoché illeso. Il singolare fatto 6 accaduto in via Borsi 15, a Madonna di Campagna. E' un palazzo di nuova costruzione, isolato. In un alloggio del primo piano abitano i coniugi Attilio Spaliviero di 27 anni, operaio e Angela Cella di 24 anni, casalinga. Hanno un bambino, Daniele, biondo, con gli occhi azzurri, bello e vivace. Ieri pomeriggio il padre era al lavoro e in casa c'erano la mamma e il bimbo. La madre stava in cucina, intenta alle proprie faccende; il bambino dopo essere rimasto presso di lei per un po', andava sul balcone che dà sul cortile con alcuni giocattoli: un cavallo a rotelle, un aeroplano, un carretto. Di tanto in tanto la madre lo sentiva lanciare qualche incitamento al cavallo. Convinta che il bambino non corresse alcun pericolo continuava ad accudire alla casa. A un certo punto — erano circa le 17 — la Spaliviero sentiva il pianto di un bimbo; le sembrava quello del suo, ma era lontano, quindi lei pensava che fosse soltanto una somiglianza. Per togliersi ogni dubbio, quasi per istinto, chiamava Daniele; non udiva risposta. E intanto il pianto si faceva più disperato. La Spaliviero, mossa da un oscuro presentimento, balzava in piedi usciva sul balcone: il piccolo non c'era più. Atterrita, volgeva lo sguardo in basso e vedeva il fi glio disteso sopra i quattro fili di ferro per la biancheria dell'ai, loggio sottostante; era prono < teneva le braccia avvinte ai fili La donna lanciava un urlo e faceva l'atto di rientrare per cor llIIIIllll rere al piano di sotto, ma pensava che nel frattempo il bimbo avrebbe potuto muoversi e cadere. La distanza da quel punto a terra era di circa tre metri: poteva essere sufficiente perché egli riportasse gravi conseguenze. La Spaliviero allora si affacciava al balcone e chiamava a gran voce la padrona dell'appartamento sottostante, la signora Renata Motta. Questa usciva subito. Visto il bambino in quella posizione, lo afferrava e lo portava dentro. La rnadre scendeva subito e, con grande orgasmo, prendeva braccio il piccolo Daniele, lo toccava da ogni parte per constatare se aveva qualcosa di rotto. Il bimbo, un po' intontito, si limitava a piagnucolare: sul viso aveva una leggera escoriazione. Le du» donne gli praticavano alcuni impacchi con pezzuole bagnate, poi, pensando che potesse avere qualche frattura o lesione interna, decidevano di portarlo all'ospedale. Con una ambulanza municipale Daniele raggiungeva ii Maria Vittoria dove i medici lo sottoponevano ad esami radiografici. L'esito fortunatamente era negativo: il bimbo non aveva riportato alcun danno oltre alle piccole ecchimosi sulla faccia. — Una alunno, delle scuole commerciali Barettl — Gioconda Gaietta, di 12 anni, abitante in via Paganini 94 — è rimasta vit-Urna l'altra mattina di un pericoloso gioco di ragazzi. Si trovava nella palestra delle scuole le cui finestre erano aperte. Poiché dalla strada giungevano rumori e grida, la professoressa invitava la Gaietta a chiù "re i vetri. Quando la ragazzina si presentava davanti ad una finestra veniva presa come bersaglio dai ragazzi che, muniti di cerbottana, si dedicavano al lancio di cartocci. Uno di essi, senza pen- sare alle gravi conseguenze che poteva avere il suo gesto, aveva piantato in fondo al cono di carta uno spillo. Proprio quella sua freccia raggiungeva la bambina sotto l'occhio sinistro. Alle grida accorreva la professoressa. La Gaietta veniva accompagnata all'Istituto Maria Adelaide dove un medico le riscontrava una ferita guaribile in tre giorni. Se la freccia fosse finita due millimetri più in alto la ragazzina avrebbe perduto l'occhio Il piccolo Daniele con la madre, illeso, dopo l'avventura

Persone citate: Angela Cella, Attilio Spaliviero, Gaietta, Renata Motta, Spaliviero