Dalla lampadina che fa luce per cent'anni ai fagiolini giganti lunghi come un braccio di Enrico Altavilla

Dalla lampadina che fa luce per cent'anni ai fagiolini giganti lunghi come un braccio Ihe applicazioni della scienza nucleare alla tecnica e all'agricoltura Dalla lampadina che fa luce per cent'anni ai fagiolini giganti lunghi come un braccio I grandiosi successi ottenuti nei vari settori documentati nella Mostra che sarà inaugurata domani da Gronchi - Esposto un modello del "contenitore,, di 32 metri di diametro per il reattore di Saluggia; la strada del futuro avrà vetture teleguidate (Nostro servizio particolare) Roma, 13 giugno. Dipinto a rettangoli bianchi e rossi, un missile Atlas, simile a una matita gigantesca — una matita puntata verso il ciclo, alta 27 metri — fa da campanile al palazzo dei Congressi dove il presidente Gronchi inaugurerà lunedì la sesta Mostra nucleare - elettronica. Nel ventre conico del missile sono riprodotte alcune delle sue attrezzature tecniche; e in un angolino piccole bacheche ospitano i simulacri di Able e di Baker, le scimmiette spaziali, dei sorci periti durante il lancio sfortunato di un altro Atlas, e di quelle uova che — come hanno ora rivelato gli scienziati americani — furono fecondate durante il volo del missile che portò nella stratosfera le due scimmie. A dare alla Mostra un vago sapore di esposizione bellica è anche una specie di trincea, semicircolare, costruita davanti all'ingresso principale. Ma stavolta l'aspetto inganna. La trincea rappresenta una sezione del < campo gamma », il primo costruito nei paesi dell'Euratom, che è in fase di allestimento nel centro di Cosacela sulla strada fra Roma ed Anguillara. Nascono nel « cam po gamma », grazie alle irradiazioni di cobalto, patate grandi come meloni, fagiolini lunghi più d'un braccio, papaveri gialli e girasoli rossi (e un giorno verranno forse anche le tanto sospirate rose coor dell'inchiostro). La sorgente irradiante proietta dal centro del campo le sue radiazioni sulle varie, culture seminate a spicchi; e indica agli studiosi la strada da seguire per produrre piante più resistenti che diano frutti più abbondanti Ma ancora non è stato accertato quanta della radioattività assorbita dalle radici rimanga nei frutti; e non è consigliabile servire in tavola le patate o le zucchine mammuth. Le radiazioni possono esser pericolose anche dopo molti anni; e certamente lo sono durante l'esperimento, come prova la trincea inalzata per proleggere tecnici e studiosi. (Nella sezione inglese troveremo un altro strumento, a base di isotopi radioattivi, che permette di accertare quanta, parte del concime messo in un campo venga assorbito da ogni pianta). Fra il razzo e la trincea si innalza una terza costruzione di forma strana, molto simile a un « igloo » eschimese. E' il modello della sfera d'acciaio, di 54 metri di diametro, che conterrà la parte nucleare della centrale elettronica-nucleare che la Senn sta costruendo sul fiume Garigliano, fra Roma e Napoli, per una produzione di energia elettrica che il 1963 arriverà al miliardo annuo di chilowattora: quanto ne occorre per illuminare una città di un mi/ione di abitanti e per alimentare le sue industrie. La corrente elettrica prodotta dalla nuova centrale andrà a Napoli e, forse, raggiungerà anche la Sicilia. Un'altra costruzione di forma non abituale è quella, anche mostrata in modello, che accoglierà il reattore di Saluggia, il solo in Europa gestito da una società privata, la Sorin, formata dalla Fiat e dalla Montecatini. Diversamente dal reattore di Ispra, destinato alle . ricerche scientifiche, il reattore del Vercellese sarà destinato alle ricerche industriali. E' un « Avogadro » a piscina, della potenza di un megarvatt (elevabile a 5) che verrà ospitato da un contenitore di 32 metri di diametro, con pareti di calcestruzzo armato di uno spessore di soli 10 centimetri: quanto basta, grazie alla nuova tecnica adoperata nella costruzione, per impedire le eventuali fughe di radioattività. Nel suo padiglione la Fiat, sezione nucleare, narra anche la storia dei tecnici atomici, allevati nei laboratori torinesi di via Settembrini, e mostra gli schemi dei reattori destinati alla produzione di energia elettrica che potrà costruire grazie alla licenza concessa dalla Westinghouse. Il reparto della Gran Bretagna accoglie i visitatori con un cinematografo nel quale vengono proiettati cortometraggi scientifici con quattro colonne sonore: in italiano, in inglese, in francese e in tedesco, Muovendo una levetta della cuffia d'ascolto, lo spettatore può seguire il film nella lingua preferita. La lampadina tascabile atomica, che può dare luce per almeno cent'anni di seguito, e le scritte luminose a bassa intensità che potranno essere anche garantite per un secolo o due, senza ohe mai occorra alcun servizio o cambio di batteria per mantenerle in funzione, sono illustrate con grafici e fotografìe. Altre fotografie ci mostrano nuovi metodi di cura adoperati in Gran Bretagna per combattere i piccoli tumori maligni: un pezzeils d'oro viene «caricato » di rudioattività e poi, dopo esser stato introdotto in una specie di pistola, viene « sparato » sui tessuti che circondano il cancro, uccidendoli, e provocando anche la morte del tumore che non riceve più. sangue. In teoria anche i grandi tumori potrebbero essere eliminiati nello stesso modo; ma un grande cancro « morto » non sarebbe meno pericoloso per l'organismo di un tumore vivente. Altri apparecchi, che si servono di isotopi radioattivi, permettono di controllare la circolazione sanguigna e il funzionamento della tiroide; e con un apparecchio nell'apparenza ideniico a quello adoperato per seguire la corsa del sangue nelle vene, i tecnici possono scoprire immediatamente in quale tubo di un'automobile — o di altro congegno meccanico — si stia verificando una perdita di carburante. O possono, sempre grazie agli isotopi, tenere sotto controllo un oleodotto sotterraneo. Sono novità che piaceranno al pubblico minuto, mentre gli studiosi si diletteranno a far funzionare il modello Calder Hall, che riproduce tutti i congegni della famosa centrale atomica. Il potente trasmettitore che la tv adopererà per il secondo programma, il radartachimetro per il controllo istantaneo della velocità degli automezzi, i semafori radiocomandati per assicurare il libero passaggio alle autoambulanze o alle vetture dei Vigili del fuoco e, infine, la < strada,, del futuro », sulla quale le macchine verranno teleguidate per mezzo di impulsi elettromagnetici emessi dai cavi interrati nell'impatto stradale: ecco alcune altre meraviglie che ci ricordano come la scienza sia al servizio del progresso, anche quando produce i missili che possono essere strumenti di distruzione. Tutto dipen de dagli uomini. Enrico Altavilla

Persone citate: Atlas, Avogadro, Baker, Calder, Gronchi, Senn