Il governo francese decreta la «requisizione» dei ferrovieri

Il governo francese decreta la «requisizione» dei ferrovieri Per far fronte allo sciopero in programma martedì Il governo francese decreta la «requisizione» dei ferrovieri Corrisponde alla mobilitazione civile • Gravi sanzioni per chi non si presenterà al lavoro - I sindacati di tutti i partiti solidali nel difendere il diritto di sciopero n l n l r n o i o e o o , (Dal nostro corrispondente) Parigi, 13 giugno. Il Journal Offìclel ha pubblicato stamane un decreto, che è stato subito affisso, secondo il quale « possono venire messi in stato di requisizione i funzionari e ausiliari della Società nazionale delle ferrovie francesi la cui presenza sarà giudicata indispensabile alla continuità del servizio ». Lo stato di requisizione del personale non ha corrispondente giuridico in Italia, dove possono essere requisite soltanto le cose. In un certo senso potrebbe essere paragonato ad una specie di mobilitazione civile. Non si tratta ad ogni modo dx militarizzazione, che è ammessa soltanto in tempo di guerra e sottopone gli inadempienti ai Tribunali militari. Le In/razioni alla requisizione sono molto meno gravi. Lo stato di requisizione del personale ferroviario venne proclamato l'ultima volta dal governo Laniel nel 195S, dopo tre giorni di sciopero. Gli scioperanti non ne tennero nessun conto e piti di trentamila ven\nero sottoposti a sanzioni, che - però non furono mai applicate. Questa volta, il governo ha preso invece le misure prima ancora che lo sciopero abbia avuto inizio e sembra deciso ad applicarle col massimo rigore. Ne è nata cosi una prova di forza che, in qualunque modo si concluda, non contribuirà certamente ad accrescere la popolarità dei poteri pubblici nella massa lavoratrice. La prima reazione all'affissione del decreto nei locali ferroviari è stata infatti una manifestazione di solidarietà sindacale. Gli operai hanno valutato la minaccia all'esercizio del diritto di sciopero, sancito dalla Costituzione, e molte dichiarazioni in questo senso sono già state fatte dai dirigenti sindacali di altre categorie. Gli esponenti dei sindacati cattolici, che sono i più risoluti nella decisione di mantenere l'ordine di sciopero, lo hanno affermato nel pomeriggio, quando sono stati ricevuti da Michel Debré. Analoghe dichiarazioni hanno fatto i dirigenti sindacali socialisti al Primo ministro, che li ha ricevuti su¬ bito dopo. A ciascuna delle due delegazione Debré ha detto che « il principio del diritto di sciopero è rimasto, nell'attuale Costituzione, un diritto fondamentale che si esercita d'accordo con le leggi che lo regolano ». Ha però aggiunto che < nel caso attuale, il governo deve agire in presenza dell'annuncio di scioperi ripetuti che disorganizzano gravemente un servizio essenziale: la requisizione non intende dunque attentare a un principio, ma è una misura resa necessaria dallo stato di fatto che rischia di prodursi». La Confederazione Generale del Lavoro (comunista) ha pubblicato stamane un comunicato in cui afferma che « difendere il diritto di sciopero per i ferrovieri è difendere le libertà sindacali per tutti i lavoratori » e, in base a questa affermazione, Invita le organizzazioni sindacali Hi tutti i partiti e di tutte le categorie ad € organizzare il sostegno delle loro federazioni impegnate nel conflitto ». Nonostante questo appello non sembra però che lo sciopero ferroviario verrà so- atenuto dallo sciopero generale. L'agitazione potrebbe tuttavia estendersi ad altre categorie, specie nel settore dei trasporti. E' in ogni modo certo che, nonostante il tentativo del Primo ministro di dividere le organizzazioni trattando separatamente con ciascuna di loro, la misura di requisitone ha avuto finora come unico risultato la realizzazione dell'unità sindacate nel campo ferroviario. La Confederazione Generale del Lavoro è potuta uscire così dall'isolamento in cui l'avevano posta i sindacati degli altri partiti. Questa situazione avrà certamente notevoli ripercussioni al SS' congresso nazionale dèlia Confederazione Generale del Lavoro, che si apre domani in un locale scolastico alla periferia di Parigi. Il problema dell'unità sindacale vi sard affrontato, in vista della possibilità di fondere le organizzazioni di ogni partito per arrivare alla costituzione del sindacato unico, che nelle intensioni di alcuni dovrebbe riunire tutti i lavoratori. Il generale De Gaulle ha visitato stamane il Salone dell'Aeronautica soffermandosi a lungo dinanzi ai missili ed agli apparecchi, soprattutto a quelli americani. Gli impianti balistici Zo hanno molto interessato, ed egli li ha ammirati con l'esperienza d'un tecnico. Il Presidente della Repubblica ha altresì esaminato attentamente l'apparecchio sovietico € TU-104 » e s'è fermato allo stand della Fiat. Percorrendo con lo sguardo gli schizzi e documenti che ritracciano la storia della produzio^ ne Fiat in materia di aeronautica, il gen. De Gaulle ha rivolto al dott. Pestelli — direttore stampa e propaganda, Fiat — alcune parole di compiacimento per le realizzazioni dello stand e l'importanza degli stabilimenti torinesi. Sandro Volt»

Persone citate: De Gaulle, Michel Debré, Pestelli

Luoghi citati: Italia, Parigi