Pessimismo a Ginevra sulla sorte della Conferenza di Vittorio Gorresio

Pessimismo a Ginevra sulla sorte della Conferenza Pessimismo a Ginevra sulla sorte della Conferenza Domani una riunione risolutiva tra i quattro ministri (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 13 giugno. Nella pausa che il week-end ha imposto alla conferenza, i discorsi correnti si riferiscono tutti al modo e al tempo in cui termineranno finalmente questi lavori. Si dà quasi per certo che la prossima settimana sarà l'ultima, ma varie sono le supposizioni Bulla manie. i in cui sarà trovata la via della chiusura. Gli occidentali sembrano favorevoli ad una sospensione che eviterebbe la necessità di una confessione di fallimento e risparmlerebbe i rischi che sono connessi ad una rottura perché non sarebbe necessario definire brutalmente le responsabilità e non verrebbe, quindi, ad essere aggravata la tensione diplomatica. La sospensione appare consigliabile agli occidentali anche da un altro punto di vista. Le vicende dell'ultima settimana non sono state propriamente brillanti per nessuno e si avverte nell'aria un vago indefinìbile bisogno di riuscire a salvarsi la faccia o, se si pre) ferisce, le apparenze. Sarebbe un modo dignitoso per tutti di uscire dalla scena senza eccessivo scandalo, quasi rassegna ti alla gravità dei problemi che non si è stati capaci di riso! vere in più di un mese di discussioni, ma che non si rinuncerebbe a risolvere in una migliore occasione. In questo senso i diplomati ci dell'Occidente fanno assegnamento sulla pazienza dei popoli, sperando molto nella remissività di quella che si chiama la pubblica opinione. Non fanno calcolo, però, delle reazioni del sovietici, che sono ancora imprevedibili. La sospensione è, infatti, possibile solo se è concordata, a diffe jrenza della rottura che è un gesto unilaterale. I sovietici hanno avuto da ieri sera la sensazione precisa che gli occidentali gradirebbero una so spensione e si preparano quin- di, probabilmente, a stabilire il loro prezzo. Nelle conversazioni private di lunedì, Selwyn Lloyd formulerà probabilmente la proposta di aggiornare 1 lavori: Gromyko quasi certamente chiederà tempo per riflettere, per riferire al suo governo, per aspettarne la risposta. Gromyko si è trovato la scorsa settimana in posizione difficile e sgradevole perché l'ordine di presentare 11 nuovo progetto sovietico gli era arrivato d'improvviso e per molti aspetti contrastava con quello che era stato l'atteggiamento della delegazione sovietica durante tutto il corso delle trattative. Lunedi, tuttavia, egli si troverà in una condizione ridiventata ad un tratto favorevole per lui. Con il migliore dei suoi sorrisi e ridando prova della cortesia che egli sa usare nei momenti della distensione, chiederà ai suol colleghi di volere attendere qualche giorno. E questo sarà un modo per respingere la richiesta sospensiva e gli occidentali si vedrebbero costretti a continuare i negoziati magari su questioni marginali. Se gli occidentali si mostreranno molto impazienti di arrivare ad una soluzione, Gromyko certamente mostrerà, dal canto suo, grande comprensione. Suggerirà di mettersi d'accordo su un punto almeno, cioè sulla opportunità di tacere affatto sui punti specifici del disaccordo. Piacerebbe a Gromyko un comunicato finale in cui mancasse ogni accenno al buon di ritto degli occidentali di resta re a Berlino Ovest. Se gli occidentali volessero invece riaffermarlo ad ogni costo, Gromyko metterebbe due condì zioni alternative: o si dovreb be dire che questo buon dirit to ha una precisa scadenza nel tempo, o si dovrebbe accompagnare l'affermazione di principio con qualche accordo particolare congegnato in maniera da svuotarla di ogni significato. Gromyko pensa, infatti, che gli occidentali siano già venuti alla conclusione che è loro necessario fare qualche sacrificio: considerandosi vincente vuole sfruttare, insom ma, la propria posizione di forza reale o presunta. Gli occidentali sono, quindi, ancora incerti sulla opportunità di proporre formalmente la sospensione dei lavori, perché l'eventuale proposta avrebbe come alternativa o la rottura, o il pagamento di un prezzo ai sovietici. E' una questione che non verrà risolta qui a Ginevra, ridiventata sonnolenta nel week-end, ma piuttosto a Washington, dove stanno arrivando minuziosissimi rapporti di Herter; piuttosto a Parigi, dove Couve de Murville si è recato a riferire a De Gaulle; piuttosto a Londra, dove è annunciata per domani una inconsueta riunione domenicale di Gabinetto con l'intervento di Selwyn Lloyd. Da queste consultazioni dipenderà il finale atteggiamento degli occidentali, che lunedì dovranno Mettersi d'accordo, di ritorno dalle rispettive capitali, sull'atteggiamento da tenere di fronte a Gromlko, che intanto aspetta con simulata benevolenza e comunque cosciente che è in suo potere di prolungare l'attesa altrui. Vittorio Gorresio d

Persone citate: De Gaulle, Gromyko

Luoghi citati: Berlino Ovest, Ginevra, Londra, Parigi, Washington