Un poderoso schieramento di polizia ha protetto ieri giuria e musicisti

Un poderoso schieramento di polizia ha protetto ieri giuria e musicisti Un poderoso schieramento di polizia ha protetto ieri giuria e musicisti Notati fra il pubblico tre assi di lotta giapponese; una trentina di persone fermate prima dello spettacolo a scopo precauzionale - La canzone "Patrone d' 'o mare,, eseguita su una barca collegata con il Teatro (Dal nostro corrispondente) Napoli, 12 giugno. La seconda sera del Festival si è aperta sotto la protezione della polizia che, per rimediare alle gravi deficienze del servizio d'ordine di ieri, ha fatto-un poderoso anche se poco visibile spiegamento di forze. Gli organizzatori della manifestazione sono stati scortati in permanenza da agenti della <Mobile» improvvisatisi maggiordomi. Guardie e funzionari venivano poi sparsi in gran numero nel < Mediterraneo », ove sono stati perfettamente riconoscibili nonostante gli abiti <borghesh perché, per quanto buone anzi eccellenti fossero talvolta le interpretazioni dei pari artisti, la loro funzione di custodi della legge era chiaramente rivelata dal compassato atteggiamento. Mai un applauso, mai un sorriso nemmeno a una Maria Paris o alla Nepy, vera pin-up girl di questo Festival. Le rigorose precauzioni del questore Arturo Musco sono apparse più che giustificate. Basterà pensare che nel tu¬ multo di ieri il sipario di ferro divenne un fatto provvidenziale. E' noto che in ogni teatro, perché sia data la licenza, deve esserci per motivi di sicurezza un sipario non d'una qualsiasi lega metallica ma di ferro, per abbassarlo nel caso di incendi più facili a verificarsi tra le quinte, in modo da isolare palchi e platea dalle fiamme. Ad un certo punto il tumulto fu tale che il commissario Salvatore Farragine, respinti finalmente in sala quanti erano giunti sul palcoscenico, ebbe l'idea di servirsene ponendo una cortina invalicabile tra la folla inferocita e il comitato cui si deve l'organizzazione del Festival. Lo schieramento di P. s. e carabinieri in questa seconda giornata del Festival è stato poi necessario per quanto è accaduto nelle dodici ore che hanno preceduto lo spettacolo. Ecco tutte le novità. Il presidente dell'Associazione napoletana della stampa Adriano Falvo, dopo quella presentata dal direttore dell'Ente del Turismo Augusto Cesareo contro Enzo Di Gianni, ha firmato anche lui una querela per l'aggressione subita da parte del maestro Espedito Barrucci. Nel pomeriggio Di Gianni si è recato in piazza Matteotti, dove sono gli uffici dell'Associazione della stampa. E' bastato vederlo perché si spargesse l'allarme. Innanzi all'eventualità di un'altra valanga di manrovesci, subito un funzionario, il commissario capo Alfonso Ferraro, con numeroso seguito, si precipitava a seguirne le mosse. Ma l'autore di Si tu, entrato in un bar, si limitava^ a sorbire un caffè freddo, lanciando sguardi truci alle vetrate ove, ignaro, il comitato del Festival lavorava. Si era parlato di una serata resa critica da una serie di ritiri. Tutti volevano ritirarsi, orchestrali e cantanti, per il timore di un secondo ciclone o per la solidarietà verso gli autori delle canzoni ritenute, a giudizio del pubblico che non ha votato, decisamente le migliori: 'M braccio a tte, Solitudine e Ammore celeste. Tre delle artiste avevano sofferto di un lieve choc. Il quartetto « due più due » con Paola e Nora Orlandi, Enzo Gioieni e Massimo Cini aveva avuto, durante la prova, un aspro dissenso con il regista Mario iiiiiiiiiitiMiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiia PLandi, vedendo schierati ai suo fianco nella ribellione all'esperto della tv, Teddy Reno e il maestro Marcello De Martino. E una riunione cospiratoria a casa di Furio Rendine aveva alimentato il convincimento su alcune clamorose dimissioni, fra cui quella di Nunzio Gallo. Poi, man mano, tutto s'è placato. L'unico episodio clamoroso è consistito nell'affissione di un violento manifesto dell'Associazione napoletana degli Autori e Compositori (A.n.a.c), ove si protestava contro quei giornalisti che hanno voluto e organizzato il Festival, definendoli « avvoltoi attratti dal miraggio di un lucro facile quanto spregiudicato ». In definitiva, il solo ad avvantaggiarsi di ciò che è accaduto ieri al « Mediterraneo » è stato un operatore cinematografico, che ha venduto subito a peso d'oro un documentario girato mentre avveniva il tumulto. Questa notte all'Oltremare, prima che cominciasse lo spettacolo, il commissario dirigente della '« Mobile > Michele Di Rosa, ha ordinato il < fermo » di una trentina di persone i cui precedenti penali le facevano ritenere probabile causa di altri incidenti. Vi è stata una protesta, affermando esse di avere pagato il biglietto, ma la polizia, in base ai suoi poteri, le ha fatte condurre nelle camere di sicurezza della questura centrale. E mai persone recatesi ad uno spettacolo hanno atteso con tanta ansia che esso terminasse. Indipendentemente dalla forza di P. S. e carabinieri, è stato notato fra gli spettatori un trio di assi della lotta giapponese, i fratelli Nicola (campione d'Europa nel '57; ed Ernesto Tempesta e Sandro De Angelis, tutti ^cinture ne-, come son detti coloro' |re », che giungono a un titolo dei più elevati nella gerarchia di quello sport. Pare che i tre fossero venuti come personale « guardia del corpo > di Nilla Pizzi. Il concorso fatto dai soci di un circolo per la migliore battuta sul Festival ha visto vincitore il Corriere di Napoli. Questo giornale ha pubblicato che assai meglio della Masiero (Lauretta) sarebbe stata indicata la Schiaffino. Ecco l'elenco delle canzoni di questa seconda sera. Patrone d' 'o mare di Manlio e D'Esposito (Elio Mauro e Franco Ricci); Suttanelle e cazuncielle di Nisa e Donida (Gloria Christian - in duetto Miranda Martino e Teddy Reno); 'O destino 'e 'll'ate di De Mura e Gigante (Miranda Martino e Jula De Palma); Napule 'ncopp'a luna di Fontana e Galdieri (Wilma De Angelis e in duetto il duo Jolly-Grazia Gresi); A rosa rosa di D'Anzi e Miccio (Nunzio Gallo e Arturo Testa); Sarrà... chi sa? di Roberto Murolo (Fausto Cigliano e Teddy Reno); Primma e doppo di Di Tregua e Basclice (Vera Nepy e Dana Ghia); Accussì... di Antonio Pugliese e Ruccione (Aurelio Fierro e Mario Abate); Napulione e Napule di Cutolo e Fanciulli (Maria Paris e Germana Caroli); Vieneme 'nzuonno di Zanfagna e Benedetto (Sergio Bruni e Nilla Pizzi) Patrone d' 'o mare C« Padrone del mare >) anziché cantata nel < Mediterraneo » è stata eseguita da Elio Mauro assai più tranquillamente sul mare vero, in una barca fra i pescatori di Santa Lucia. Naturalmente la imbarcazione era collegata con il teatro. Il giovanissimo artista ha avuto molti applausi dai numerosi turisti che a quell'ora cenavano nei ristoranti del Borgo marinaro. I risultati della votazione delle giurie per le canzoni della seconda serata sono stati i seguenti: Sarrà... chi sa? (di Roberto Murolo) 40 voti; Patrone d' 'o mare 38 voti; Vieneme 'nzuonno 32 voti. Crescenzo Guarino Gli incidenti dell'altra notte in teatro: il maestro Buonafede issato a spalle dai suoi sostenitori (Telcfoto) aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiitiiittiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiii

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