Incidenti per l'Algeria alla Camera francese
Incidenti per l'Algeria alla Camera francese Incidenti per l'Algeria alla Camera francese Darà replica del Primo ministro Debré all'estremista Lagaillarie che deplora « l'incompetenza » del governo Parigi, 9 giugno. Tumulti ed incidenti hanno caratterizzato la ripresa del dibattito sull'Algeria, oggi pomeriggio all'Assemblea nazionale francese. Una trentina di oratori erano stati designati per rispondere al discorso pronunciato giovedì scorso dal Primo miniatro Debré e criticare i tre .progetti di legge sull'Algeria presentati dal governo (unificazione finanziaria e monetaria della metropoli e dell'Algeria, e riforma giudiziaria). L'estremista Pierre Lagaillarde ha dato il fuoco alle polveri-I criticando il governo e deplorando l'incompetenza < de facto > dell'Assemblea nazionale che a suo avviso sarebbe ridotta ad esaminare progetti di legge d'interesse secondario. Al giovane deputato d'Algeri, che nelle giornate del maggio 1958 guidò gli universitari algerini all'assalto del governatorato e che da stamani non fa più parte del gruppo « algerino », ha replicato vivamente il Primo ministro Debré il quale ha- esclamato che la politica del governo non è fatta soltanto di progetti di legge e che comunque se tali progetti vengono oggi sottopost: all'esame dell'Assemblea lo si deve al miglioramento della situazione militare in Algeria, frutto appunto d'iniziative prese in altri campi. Un secondo incidente si è avuto con l'intervento del comunista Waldeck-Rochet, il quale ha chiesto che il governo tratti con il « F.L.N. » ed ha contestato la legittimità delle diverse consultazioni elettorali effettuate in Algeria. Le sue parole hanno provocato un putiferio. Numerosi deputati hanno cercato di interrompere e non riuscendoci hanno abbandonato l'emiciclo. Il rappresentante comunista ha proseguito dinanzi a un ristretto ma non meno ostile uditorio che si è particolarmente riscaldato quando l'oratore ha detto che non bisognava rifiutare « il diritto ad un'esistenza nazionale » a un paese che lo reclama. Infine un terzo vivace inci dente è avvenuto allorché il deputato ex-poujadista Le Pen, rappresentante degli « ultras », ha detto che non solo il go verno non lotta seriamente oontro i traditori, ma contacollaboratori che per i loro trascorsi politici avrebbe do vuto scartare. « Non avete il diritto di parlare cosi » ha in terrotto con forza Debré. « La vostra indignazione non mi spaventa » ha replicato Le Pen. Debré gli ha ingiunto allora di citare i nomi dei presunti membri infidi del governo e il deputato ha risposto dandone due. Il battibecco tra il deputato e il Primo ministro è proseguito nella mas sima confusione. Michel Debré ha difeso vivamente i due suoi collaboratori dichiarando che si tratta di < funzionari al di sopra di qualsiasi sospetto e di assoluta lealtà». Al Senato intanto il governo ha subito oggi la prima sconfitta parlamentare. E' stata infatti approvata all'unanimità una risoluzione con cui si chiede il ristabilimento delle pensioni per gli ex-combattenti del 1914-'18, che sono state soppresse
Persone citate: Le Pen, Michel Debré
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