La "camorra,, impone prezzi dannosi a produttori e consumatori

La "camorra,, impone prezzi dannosi a produttori e consumatori Ancora tesa la situazione nelle campagne di Napoli La "camorra,, impone prezzi dannosi a produttori e consumatori Le patate vengono pagate 6 lire al kg. ai contadini e vendute quasi a 40 - Molti agricoltori lavorano in perdita - Intervento del Governo dopo gli incidenti nel Nolano a e n i o e R o a è o a d i a o i e i - (Dal nostro corrispondente) Napoli, 9 giugno. La situazione nelle campagne della provincia, e particolarmente in quelle della zona nolana, rimane pericolosamente tesa, ancne se ingenti reparti motorizzati della «Celere » e dei carabinieri, distaccati nei vari centri, vigilano in permanenza per prevenire ancor più che per reprimere i disordini che possono esplodere all'improvviso. Stamane la polizia è intervenuta a Cimitile, ove In contrada Pizzone si è avuta una furibonda rissa tra donne che fanno il lavoro di braccianti. Un gruppo di lavoratrici, spinte dal bisogno, avevano accettato l'invito di un grossista di patate, Andrea Foglia, a compiere lo scavo di un ettaro ove i tuberi — come in quasi tutti i terreni della Campania — sono ancora coperti di terra. Ma altre braccianti, capitanate da una contadina. Maria Grieco, hanno tentato di sbarrare il passo alle loro compagne che non aderivano allo sciopero. E ne derivava una lite il cui bilancio è stato di tre persone ferite e sei arresti. Un altro grave episodio è accaduto a Cicciano, ove un reparto di agenti ha sorpreso fra le borgate Cupola e Cutignano una ventina di attivisti comunisti che, spostandosi velocemente in bicicletta da fattoria a fattoria, svolgeva opera di sobillazione. Alcuni sono riusciti a nascondersi, favoriti dal grano alto. Quindici sono stati tradotti alla più vicina caserma. Con quelli di oggi gli arrestati sono saliti a 130. Nessuno è stato rilasciato. La Questura ha comunicato I nomi di quattro agricoltori ritenuti i capi della rivolta avvenuta ieri a Marigliano; Gennaro Buonincontro, Pietro Coppola, Franco Caso e Luigi Granata. I primi due hanno 23 e 24 anni, gli altri rispettiva-, mente 30 e 39. Numerosi mandati di cattura sono stati firmati. Con tali misure la Procura della Repubblica intende colpire i veri organizzatori delle violenze. La crisi delle patate, a giudizio degli esperti, deve inserirsi nel più ampio quadro della difficile situazione agricola italiana, meno comprensibile per l'uomo della strada quanto più caro è il prezzo di tutto ciò che si produce nelle campagne: olio, latte, vino, frutta, legumi, ortaggi, cereali. Nel problema specifico la crisi è spiegata dalla soprapproduzlone. Abitualmente diminuendo la quantità di un prodotto ne cresce il prezzo. Ma nonostante la falcidie della grandine e del temporali, le patate continuano ad essere in eccezionale soprabbondanza. II motivo di ciò è semplice. L'Ispettorato agricolo compartimentale e le organizzazioni dei coltivatori, prevedendo una crisi del grano, hanno svolto un'intensa propaganda perché si seminasse patate. Ma la quantità di prodoto è risultata particolarmente eccessiva per le numerose ordinazioni venute a mancare dall'estero. La Repubblica federale di Bonn, che l'anno scorso ordinò 250 mila quintali, adesso ne ha chiesta la quinta parte, comprando il resto dal Marocco cui ha dato in cambio macchine. Una terza ragione è la peronospora, che ha largamente danneggiato le patate ren iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiii dendone più difficile il piazzamento. Vi era per combatterla il solfato di rame, ma questo preparato costa 14 mila lire al quintale. Per valutare l'entità della perdita occorre calcolare che su un moggio (misura locale) tra fitto, sementi, anticrittogamici, antiparassitari, tasse ed irrigazione si giunge a un minimo di 90 mila lire di spesa. La produzione media in un moggio è di 85 quintali, che a 6 lire il kg. — prezzo pagato dai grossisti ai contadini — danno un ricavo di 52 min lire. Nelle zone di montagna — dove le spese di produzione sono più alte — il disastro è ancora maggiore. Infatti — sempre con un prezzo di 6 lire — se ne ricavano in un moggio 30 mila e se ne spendono 93 mila. Il governo ha annunciato questa sera di avere stanziato 100 milioni « per l'acquisto ad un prezzo remunerativo > di relative quantità di patate da distribuire ad organizzazioni assistenziali. Ma è una goccia nel mare del problema. Una buona soluzione è apparsa invece quella del Comune, che ha concesso gratis il suolo per impiantarvi banchi di vendita fatto direttamente dai produttori al pubblico ad un prezzo di almeno il 50 per cento in meno dell'attuale, al dettaglio, cioè sulle 15-20 lire. La disposizione è stata favorevolmente commentata con un solo interrogativo: perché mai si debba giungere a cosi gravi disordini per eliminare la pianta parassitaria dei vari camorristi, « presidenti dei prezzi delle patate», come era Pascalone di Nola. Sono questi camorristi che attraverso un sistema di prestiti usurari fatti durante l'inverno riescono ad incettare la merce imponendo il prezzo dannoso al produttore e al consumatore. c. g.

Persone citate: Andrea Foglia, Franco Caso, Gennaro Buonincontro, Luigi Granata, Maria Grieco, Nolano, Pietro Coppola

Luoghi citati: Bonn, Campania, Cicciano, Cimitile, Marigliano, Marocco, Napoli