Due morti e due feriti nelle auto che si scontrano lanciate a forte velocità

Due morti e due feriti nelle auto che si scontrano lanciate a forte velocità Tremendo schianto per un sorpasso sulla Milano-Laghi Due morti e due feriti nelle auto che si scontrano lanciate a forte velocità Una delle vittime, uno studente, era solo sulla sua «Giulietta» e stava superando un grosso camion L'urto con una «Cadillac» con tre passeggeri - La macchina italiana ha avuto il muso mozzato netto (•Dal nòstro corrispondente) Milano, 9 giugno. Due morti e due feriti costituiscono il tragico bilancio di un incidente stradale avvenuto stamani, poco dopo le 7 £0, sulla autostrada Milano-laghi, a due chilometri dal casello di Laitiate. Una vettura americana si -è scontrata con una «Giulietta» fracassandola completamente. Dalle lamiere coti- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii i o a i a - torte dello due macchine sono stati estratti i quattro automobilisti: uno era già morto, mentre gli altri tre venivano avviati d'urgenza all'ospedale di Niguarda, dove poco dopo il ricovero spirava anche la seconda vittima. La « Giulietta » targata MI$81100 a bordo della quale si trovava solo il proprietario, lo studente Carmelo - Zapparata iiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiia di Z4 anni, abitante a Milano in via Morgantini 37, viaggiava a tutta velocità verso Va rese. La macchina, non appena superato il casello di Lainate, ha tentato di sorpassare un autotreno, ma il pilota non si è accorto che in senso contrario in quel momento stava sopraggiungendo una vettura di marca americana, una Cadillac targata MI-S45Z74 guidata dal signor Giovanni Bossi di 49 anni, da Tajno (Varese), che aveva con sé Pietro Giuliani di 48 anni e Francesco Troiani di 49 anni, pure da Tajno. Data la velocità delle due macchine, l'urto è stato inevitabile, nonostante la pronta frenata del Zapparata e del Bossi: la « Giulietta » bloccata in mezzo alla careggiata ha girato su se stessa ponendosi di traverso proprio mentre la « Cadillac » la investiva in pieno. L'auto del giovane milanese ha avuto la peggio: il suo muso è stato completamente mozzato. Anche la <Cadillac», uscita di strada, ha riportato gravissimi danni, ed il recupero dei tre automobilisti che si trovavano a bordo è stato laborioso e lungo. E' sta~o uno dei più terribili urti — a detta degli esperti della Stradale — che si ricordino .sull'autostrada. Dopo lo scontro, la vettura americana è uscita di strada, sulla sua destra, ha tranciato un palo e si è rovesciata sulla scarpata. Un terribile silenzio ha fatto seguito al cupo fragore dell'urto: i primi accorsi, alcuni automobilisti di passaggio, hanno dapprima avuto l'impressione che tutti i passeggeri delle due vetture fossero rimasti uccisi. Poi, dalla macchina straniera, si sono levate flebili invocazioni di aiuto. Prigionieri della carrozzeria, i tre viaggiatori si lamentavano e chiedevano soccorso. Il primo automobilista a passare sul luogo dell'incidente è stato il medico che stamane doveva essere di guardia ai Policlinico: egli veniva da Lainate e ha scorto le due automobili schiantate; ha fermato la sua vettura sul ciglio erboso ed è corso a prestare aiuto. Per il conducente della « Giulietta» non c'era più nulla da fare, mentre i tre passeggeri della ■.Cadillac > apparivano ancora in vita. Dopo avere pra ticato un'iniezione di antidolo rante ai -feriti, il medico è risalito in macchina ed è tornato velocemente al casello di Lainate, da dove ha dato l'allarme. I militi della Polizia stradale, accorsi .sul posto, si sono prodigati nell'opera di aiuto: caricati su un'auto, i feriti sono stati portati all'ospedale di Niguarda. Per Giovanni Bossi e Francesco Fiorani la prognosi era riservata: il primo è spirato alle 0J0. Pietro Giuliani guarirà in una trentina di gior. ni. Per lo sfortunato studente non c'era più nulla da fare. Carmelo Zapparata era rimasto inchiodato al posto di guida e- assai difficile è stato il compito dei soccorritori per liberarlo dalla morsa che lo rinserrava. Carmelo Zapparata abitava con la madre in un piccolo ap portamento di via Morgantini 37: pur essendo studente universitario, per guadagnarsi da vivere conduceva un'agenzia commerciale e stamane stava recandosi a Varese per lavoro Giovanni Bossi, invece era un autista alle dipendenze di una autorimessa milanese di via Aspromonte 28. Ieri sera ave va terminato un servizio vici¬ no a Varese e dopo aver trascorso la nottata in famiglia a Tajno di Varese, stamane tornava a Milano portando con sé due compaesani che dovevano venire nella capitale lombarda per affari. c< m> I rottami della « Giulietta » a bordo della quale è morto lo studente Zapparata La « Cadillac » dopo l'urto, ha divelto un palo telegrafico