Attesa entro 48 ore a Ginevra una svolta decisiva della conferenza

Attesa entro 48 ore a Ginevra una svolta decisiva della conferenza Attesa entro 48 ore a Ginevra una svolta decisiva della conferenza lina seduta contrastata - Gromyko insiste nell'atteggiamento evasivo e chiede una riunione pubblica - Gli occidentali vogliono che il ministro russo chiarisca le intenzioni di Mosca (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 9 giugno. Gli occidentali hanno chiesto oggi formalmente a Gromyko di cessare la tattica dilatoria che ha reso fino ad ora inconcludenti 1 - lavori della conferenza. Nel caso che Gromyko non intendesse recedere dal suo atteggiamento negativo gli occidentali gli dichiarerebbero formalmente che essi non vedono l'utilità di proseguire nelle conversazioni. Una decisione si dovrebbe avere nel giro di quarantotto ore, secondo fonti non ufficiali, e s'insiste a dire che non si tratta di un vero e proprio ultimatum quanto piuttosto di una manifestazione di «calcolata impazienza» decisa di pieno accordo fra i ministri degli Esteri americano, inglese e francese. Apertasi oggi la seduta segreta alle tre e mezzo a Villa Greta, residenza dì Herter, è stato il Segretario di Stato americano a domandare molto bruscamente a Gromyko se egli intendesse o no riconoscere il buon diritto della permanenza degli alleati a Berlino ovest, ed in caso positivo se fosse disposto a trarne le logiche conseguenze Selwyn Lloyd sì è associato alla dichiarazione dì Herter, e Couve de Murville ha aggiunto che in caso negativo considerava inutile che si continuasse a chiacchierare come sinora si è fatto.. Gromyko per tutta risposta si è messo a parlare in russo contrariamente a quanto usa nelle riunioni segrete dove è solito esprimersi fluentemente in Inglese. Al russo fa ricorso solo quando deve fare dichiarazioni ufficialmente impegnative. Gli occidentali hanno perciò dovuto attendere la lenta traduzione dell'interprete e tutto quello che ne hanno ricavato è che Gromyko affermava la necessità dì approfondire ulteriormente la questione delle attività di spionaggio e di provocazione che gli alleati eserciterebbero dalle loro basi di Berlino ovest. Per concludere la sua nuova ma sempre uguale requisitoria il ministro sovietico ha chiesto la convocazione di una seduta pubblica per domani alle tre e mezzo. I quattro ministri si sono lasciati in un'atmosfera meno serena che di consueto. Uscendo dalla sala da pranzo di Herter dove s'era svolta la riunione, la pir ai-amm&tisa di questo primo mese della conferenza, Gromyko sorride va soltanto a mezza bocca, ha più tardi informato il porta- voce americano Andrew Ber-ding. « Cioè mostrava di avere capito la gravità della situazione? » gli è stato domandato. « Posso dire soltanto che io mi stupirei se egli non ne fosse consapevole ». Alla base della manifestazione occidentale di « calcolata impazienza» c'è una indubbia situazione di crisi delle Cori¬ versazioni che non hanno condotto, neppure negli incontri privati, ad alcun apprezzabile progresso, ma c'è anche una precisa decisione degli alleati di cambiare improvvisamente tattica per mettere i sovietici di fronte alla minaccia di rottura. Si cerca insomma di saggiarne le intenzioni per sondare almeno la profondità del loro desiderio e del loro interesse di arrivare alla convocazione di una conferenza alla vetta. In pratica gli occidentali hanno oggi detto che la conferenza alla vetta costa un prezzo preciso che è da pagare subito. Le conversazioni sono cosi arrivate ad un punto molto basso, se non si vuole parlare di punto morto. Gli occidentali hanno dovuto constatare che Gromyko quando accetta di discutere su un punto pre-. ciso come il diritto degli occidentali a rimanere a Berlino ovest tende comunque a darne formulazioni che lo svuoterebbero d'ogni contenuto. Gli occidentali sono anche disposti a ridurre il proprio esiguo presidio, ma alla riduzione fnumerica Gromyko preferisce nna riduzione delle funzioni Secondo le sue proposte . poteri relativi all'ordine pub blico dovrebbero .passare dai comandi militari occidentali ad un comitato misto nel quale anche 1 sovietici e l tedeschi dell'est sarebbero rappresentati, così che 11 risultato ài eventuali accordi sarebbe 11 riconoscimento di una Ingerenza de' governi di Mosca é di Pankow negli affari interni di Berlino ovest. Conseguenza accessoria ma non meno paradossale sarebbe poi che esecutori delle disposizioni gradite a Mosca e a Pankow finirebbero per essere militari americani, britannici e francesi. Fatto specìficamente questo esempio che può servire per casi anche più generali si può aggiungere che in via di mas sima l'area dì un possibile accordo è così ristretta e cosi collegata ad una serie di que stìoni che 1 russi non hanno intenzione di trattare che non si è riusciti finora a isolare un solo punto particolare di raggiungibile intesa. In queste condizioni si aspetta con vivissimo interesse il discorso che Gromyko pronun cera domani in seduta pub blica. Secondo qualche indi screzione confidenziale circolata a tarda notte, egli proporrebbe un gentlemen's agreement capace di ovviare ad al cuni inconvenienti finora lamentati. Si tratterebbe di questo: per tutto un anno sareb be mantenuto a Berlino lo status quo con l'intesa che in questo periodo sarebbero av viate volenterose conversazio ni miranti a costituire il comi tato misto a sei per la vigilanza su Berlino Ovest, e quindi a riconoscere il governo di Pankow. v. g,