Perderemo gli studi della Rai-tv per salvare un loggiato del '600?

Perderemo gli studi della Rai-tv per salvare un loggiato del '600? Sempre nuovi ostacoli allo sviluppo di Torino Perderemo gli studi della Rai-tv per salvare un loggiato del '600? Ieri il distretto militare ha lasciato libera l'area di via Po - La tv dovrebbe costruirvi tre teatri per una spesa di due miliardi e mezzo - Tutto è pronto, ma le Belle Arti intralciano la realizzazione dei progetti - In estate l'appalto per il palazzo della sede generale Gli uffici del Distretto militare sono trasferiti da oggi presso la caserma Dabormida in corso Unione Sovietica 100. Per 33 anni sono stati in via Po 33. Questo edificio era anticamente un convento; divenne poi di proprietà del Comune che lo cedette al Demanio militare. Ora la vasta area ritornerà al municipio, il eguale questa volta la venderà a condizioni di favore (circa il 60% del valore accertato dalla perizia) alla Rai-tv. La Rai intende realizzare qui il più impegnativo dei suoi impianti torinesi: i nuovi studi televisivi. Si tratta, ci ha precisato ieri i! vice direttore generale della Rai-tv, dott. Marcello Bernardi, di un complesso di tre studi-teatri. Il primo, che sarà il più grande d'Europa (una sala di 34 metri per 20, alta 12, con 400 posti) ospiterà le trasmissioni a cui deve partecipare come protagonista anche il pubblico. Per intenderci, sul tipo di < Lascia o raddoppia > o del < Musichiere >. Il secondo, più piccolo (lungo 22 metri, largo 16 e alto 8) non avrà posti per il pubblico. H terzo servirà per spettacoli minori, trasmissioni di telegiornale, interviste singole, ecc. Si presume che il costo complessivo dell'opera ammonterà a oltre 2 miliardi e mezzo. <Per ora intendiamo occupare un'area di circa 4200 metri quadrati — ha dichiarato il dott. Bernardi — in seguito ci estenderemo anche sul terreno attiguo, press'a poco delle stesse dimensioni. La realizzazione del secondo programma televisivo non è più ormai un segreto, ed esiste in questo senso un nostro preciso impegno con il ministero delle Poste ». E ha proseguito: « Intendiamo creare a Torino un complesso organico. Appena ultimati gli studi televisivi, con relativi servizi ed uffici, costruiremo nelVex-Teatro di Torino gli uffici del centro di produzione; 7ièllà non lontana palazzina rossa avrà sede il centro di produzione radio; a breve distanza sorge l'Auditorium. Come si vede, la formazione della zona culturale di Torino avrà un grande impulso dalla: Rai-tv>. Questi i progetti già pronti la cui realizzazione sembrerebbe imminente. Invece non è così. Purtroppo esiste un ostacolo che ormai da oltre sei mesi blocca le buone intenzioni della Rai-tv. L'intralcio è rappresentato da un cortile del vecchio convento, circondato da un loggiato di archi risalente al tardo 'G0O, e da una cappella semidistrutta, che è monumento nazionale. La Soprintendenza ai:tnpjiumenti ha segnalato alla' direzione delle bel'e arti il progetto della Rai-tv, e ne ha avuto a fine dicembre questa risposta: eli ministero della Pubblica Istruzione auspica la conservazione dei loggiati, caratteristici del XVII secolo ». Da allora, più nulla. La Rai-tv ha inviato al ministero il progetto dello stabile che intènde costruire e da cui si desume uno sfruttamento integrale dell'area. < In epoca di aria condizionata e di luce artificiale — dice il progettista ing. Marnilo — non è concepibile l'esistenza di un grande cortile come questo, che impedirebbe la realizzazione degli studi ». Il dott. Bernardi rincalza: <Non è questione di speculazione su un'area; ma piuttosto delle necessità tecniche che il carattere dell'edificio ci impone*. Chiediamo: «E se l'ostacolo nc«pnttscansNncbtcc«iijitiiii;iiiiiiii)iii[iiiiiiiiiiiiMiriiiiiiiiinit non si potesse superare, che cosa farà la Rai? >.• Risposta: « Nulla di deciso per ora: ma probabilmente si dovrebbe rinunciare al progetto*. E' una minaccia seria. Attraverso polemiche con alternative dì speranze e delusioni, Torino aspetta da anni che la Rai-tv potenzi la sua attività. Intanto in questi giorni s'inaugura la sede di Bari, si e quasi ultimata quella di Napoli e si pensa a quella nuova di Trieste. Nella nostra città, quando finalmente sembra che tutto sia deciso, saltano sempre fuori nuove complicazioni: ora è la volta delle € opere pregevoli che si auspica siano rispettate ». Abb'.amo molto rispetto per le opere d'arte, di cui Torino non è purtroppo ricca, ma in questo caso (tranne che per la cappella di cui la direzione di Belle arti non parla) non si tratta nemmeno di un monumento nazionale. Voler con' servare il loggiato a tutti 1 costi, significherebbe fornire alla Rai-tv una buona giustifica' zione per ritardare ancora. Nel gennaio scorso il dott. Bernardi, in un'intervista a La Stampa, ha parlato di un prò' gramma. di espansione torine' se della Rai-tv, per un totale d'investimenti che supera 1 5 miliardi. A che punto sono le altre opere? < Gli architetti MtgrscsdfisrpsSzazil5<cuillllltiiililiiiilllilllililllllllllllllllllllllliilllllll Morbelli e Morelli stanno ultimando i particolari del progetto per il palazzo della direzione generale a Porta Suso. Vi troverà sedt anche il centro elettronico per la gestione abbonamenti. Speriamo di poter appaltare i lavori a fine estate. Il fabbricato industriale che sarà adibito a laboratorio tecnico in via Pio VII, progettato dall'arch. Bevere. sco, è in avanzata costruzione. Si pensa potrà entrare in funzione l'anno prossimo. Quanto alla sede del centro di produione di Torino, la sua realizzazione seguirà quella degli impianti televisivi ». Il dott. Bernardi pensa che la cifra complessiva iniziale di 5 miliardi sarà superata: < Sfioreremo i 6 miliardi — dice — sempre che ci sia. con cesso di costruire gli studi televisivi ».

Persone citate: Bernardi, Dabormida, Marcello Bernardi, Morbelli, Morelli

Luoghi citati: Bari, Europa, Napoli, Torino, Trieste