Tra Adenauer e il ministro Erhard la battaglia non è ancora conclusa di Massimo Conti

Tra Adenauer e il ministro Erhard la battaglia non è ancora conclusa La contrastata vittoria del vecchio Cancelliere Tra Adenauer e il ministro Erhard la battaglia non è ancora conclusa Il vice cancelliere ìin dall'altra notte ha telegrafato al capo del governo: "Resti candidato alla presidenza; altrimenti le conseguenze saranno imprevedibili,, - Commenti critici della stampa tedesca - Rivelazioni sull'acceso dibattito al gruppo parlamentare d.c. - Adenauer rimprovera al rivale l'incompetenza in politica estera (Dal nostro corrispondente) i Bonn, 6 giugno. Konrad Adenauer ha vinto lla sua battaglia. La sua volon tà ha prevalso su quella dei maggiorenti del partito — che sono stati costretti a piegarsi — fra i consensi di una parte dei deputati democristiani affascinati ancora una volta dalla personalità del vecchio statista. Ma quali sono i limiti di questa vittoria pagata, per di più, con gravi sacrifici per la sua personalità? ' GII avversari sconfitti sono propensi a credere che il trionfo di Adenauer nell'agitata giornata del i giugno non sia definitivo: « La partita — ha dichiarato una personalità democristiana di cui non si fa il nome — non è ancora chiusa. Martedì prossimo arriva a Bonn il vice cancelliere Ludwig Erhard ». Erhard ha inviato l'altro ieri notte al Cancelliere Adenauer il seguente telegramma: < Resti sulla sua decisione del 7 aprile (il giorno in cui Adenauer rinunciò alla Cancelleria per la presidenza della Repubblica), le conseguenze, altrimenti, sono imprevedibili. Rientro martedì a Bonn >. Questo messaggio, pubblicato oggi per la prima volta da un giornale tedesco, ha tutte le probabilità di essere autentico: ne è stata chiesta conferma ad Un portavoce autorizzato del governo di Bonn, e questi ha dichiarato di non poter né confermare né smentirè. Sulla interpretazione del messaggio però le opinioni appaiono discordi. C'è chi ritiene che le < conseguenze imprevedibili > contengano una minaccia, nel senso che Erhard, tor| nato a Bonn, dia battaglia grossa al Cancelliere provocando un secondo e ben più pericoloso pronunciamento del suo partito. Da altri Invece si crede che con quelle sue espressioni Erhard abbia voluto ammonire semplicemente Adenauer sui rischi cui egli esponeva non soltanto se stes30, ma l'intero partito e il go- verno rimanendo al suo posto di Cancelliere. Previsioni sui disegni di Erhard è difficile farne. Si possono però riferire le ipotesi che vanno per la maggiore: Erhard, che aspirava .al cancellierato e che per ranto si è sentito offeso nel suo prestigio personale anche per gli apprezzamenti di Adenauer sulla sua persona — questa è un'ipotesi — si ritirerà sdegnosamente a vita privata. Potrebbe essere il segnale di una seconda rivolta della de contro Adenauer, e la fine della « restaurazione del 4 giugno ». Tanto più che il prestigio e l'autorità di Adenauer, dopo la durissima prova di ieri, appaiono ora intaccati. Una prova di ciò sono i commenti e le reazioni della stampa tedesca, negativi, in genere, nei riguardi del Cancelliere. Una seconda ipotesi, che trova anch'essa parecchi consensi, è che Erhard continui a fare il vice-cancelliere e il ministro dell'Economia, pre parandosi meglio il terreno per una rivincita sul rivale nel 1961. Resta una terza e più drammatica ipotesi: che Erhard dia battaglia grossa al Cancelliere, subito dopo il suo ritorno dall'America, col sostegno di una gran parte dei deputati democristiani, dei liberali e anche del socialisti che, pur essendo stati per il passato suoi acerrimi nemici tutto farebbero pur di rove sciare Adenauer. Nei momenti più tesi della giornata di ieri si accennò appunto ad un voto di sfiducia contro Adenauer da parte dei tre partiti e la conseguente nomina di Erhard. Non è parò molto probabile che Erhard arrivi a queste soluzioni estreme che metterebbero in gioco, fra l'altro, l'unità del suo partito. I democristiani tedeschi tutto sono disposti a sacrificare, meno che la loro unità: ed anche a questo fattore Adenauer deve la sua vittoria di ieri. Ce lo confermano le rivelazioni sull'agitata riunione dei gruppi parlamentari democristiani rese quest'oggi da un deputato. Dopo un accalorato dibattito sulla decisione di Adenauer in seno al gruppo parlamentare, si alzò a parlare uno degli avversari del Cancelliere, il deputato Dresbach, il quale si espresse in questi termini: < Due, — disse, — sono le possibilità concrete e realistiche che ci si offrono; o il signor Adenauer rinuncia alla Cancelleria e conferma la sua candidatura alla presidenza della Repubblica; oppure si presenta un voto di sfiducia contro di lui in Parlamento. Ma, — soggiunse il deputato, — nessuno in questa sala desidera arrivare a tanto. In fondo è stato Adenauer quello che ha vinto le elezioni per la democrazia cristiana >. Il nobile riconoscimento dei meriti di Adenauer ha potuto evitare così un gesto di forza del partito nei suoi riguardi, che avrebbe potuto avere drammaticissime conseguenze e che si sarebbe forse conclu' so con la sconfitta del vecchio statista. L'incontro finì con la decisione unanime di rispettare la volontà dì Adenauer. Anche i più tenaci opposito ri del Cancelliere si associare no a questa risoluzione. Con più o meno entusiasmo i deputati decisero poi di concedere < illimitata fiducia al capo del governo»: l'esortazione alla fiducia nel vecchio statista, sollecitata dal ministro degli Esteri Von Brentano accorso in tutta fretta da Ginevra, venne accolta con nutriti applausi ed acclamazioni. Sulla seduta di ieri si sono poi avute altre sicure indiscrezioni. Si è saputo tra l'altro che Adenauer sostenne la incompetenza di Erhard in materia di politica estera, uno dei motivi della tenace opposizione dello stesso Cancelliere alla nomina del ministro dell'Economia a suo successore. < Entrare in possesso di una tavolozza, di un pennello e -di una tela — disse testualmente Adenauer — non significa diventare pittori». Vedremo ora come Erhard reagirà a questi colpi diretti al suo personale prestigio. Massimo Conti

Luoghi citati: America, Bonn, Ginevra