Quattordici morti in una miniera francese per una esplosione di grisù a 660 metri di Sandro Volta

Quattordici morti in una miniera francese per una esplosione di grisù a 660 metri Ima sciagura Bts?I bacino carfocsaiicvc tielia Imóaréna, nvaaso Mgìx Quattordici morti in una miniera francese per una esplosione di grisù a 660 metri Nessun italiano tra levittime - Trentanove feriti, tra cui 5 connazionali - Tratti, in salvo dopo ore di darò lavoro quaranta uomini bloccati in un cunicolo•■- Lo scoppio è avvenuto mentre si chiudeva una galleria invasa dal gas (Dal nostro corrispondente) Parigi, 29 maggio. Quattordici morti sono allineati in una baracca di tavole prossima all'entrata dei pozzi della miniera di St. Fontaine, mentre le autoambulanze hanno continuato tutta la giornata ad andare avanti e indietro per trasportare decine di feriti gravi nell'ospedale di Freyming. La sciagura è avvenuta stamani alle 8,50, quando una esplosione si è prodotta a 660 metri sotto terra, in una delle pili importanti miniere carbonifere del bacino lorenese, non molto distante da Metz. Quaranta uomini, che erano stati bloccati in un cunicolo, sono stati riportati sani e salvi in superficie dopo molte ore di duro lavoro. Da qualche giorno era stata scoperta la presenza di grisù e di ossido carbonico in una galleria inclinata a trenta gradi, in cui veniva scavato un filone di carbone. Avvertita del pericolo, la, direzione della miniera aveva sub.ito ordinato che venisse chiusa la galleria, ed è appunto durante l'esecuzione dei lavori di chiusura, che si è prodotta l'esplosione, forse a causa di un leggero aumento di temperatura. Questa è, almeno, la versione data dai dirigenti della miniera, versione che però va accolta con ogni riserva finché non si conosceranno i risultati della inchiesta ordinata dalle autorità. Due galle~ie d'accesso con ducevano al filone: la superiore, in cui si trovavano alcuni specialisti incaricati di fare dei prelevamenti d'aria per controllare la quantità di gri. sù, e d'ossido carbonico,- e la a 0 e n i o n i a ù a n a a o , , , o , a i a i e r a inferiore, in cui si trovavano i minatori che dovevano sorvegliare il riempimento del filone pericoloso. Gli uni e gli altri sono rimasti vittime dell'esplosione, come pure gli uomini di un altro gruppo che scavava un filone parallelo, separato dal luogo della sciagura da uno sportello d'accesso. Le operazioni di salvataggio sono state organizzate con una rapidità eccezionale; meno di mezz'ora dopo lo scoppio, i primi feriti, ricoperti di orribili bruciature, venivano trasportati dal posto di pronto soccorso della miniera, a Freyming, dove si trova una particolare attrezzatura per casi di questo genere. Squadre di operai delle miniere vicine, erano intanto accorsi per la ricerca dei compagni, che traevano alla superficie sugli ascensori dei pozzi. I feriti avevano un aspetto raccapricciante: quasi completamente nudi o ricoperti soltanto da pochi brandelli di stoffa bruciacchiata, erano neri come tizzoni, ed avevano il corpo ricoperto di piaghe. Ben presto le famiglie dei minatori erano incominciate ad affluire intorno alla miniera e la scena si era fatta straziante. Il fragore degli enor. mi compressori d'aria che alimentavano le macchine, non arrivavano a coprire le voci disperate delle donne che chiedevano notizie ad ognuno di quelli che venivano fuori dalle gabbie degli ascensori. Oli uomini delle squadre di soccorso, con il casco e i guantoni bianchi, la maschera antigas appesa sul petto e gli apparecchi .per la respirazione sulle spalle, rispondevano-con gesti vaghi, senza interrompere il lavoro. j TI tragico bilancio aumentava intanto di ora in ora: si era parlato da principio di due . morti, poi di .cinque, a metà del pomeriggio il nume, ro era arrivato a quattordici. A venti metri dall'ingresso BIIIMIIIIIUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllimillll a , del pozzo funesto, un foglio dattilografato era stato affisso sul muro di mattoni rossi di un ufficio: era la lista, con i nomi dei feriti, che andava continuamente allungandosi con l'aggiunta di altri nomi scritti a matita: nomi di lavoratori francesi, italiani, po lllllllllllllllIlllllllllll Ili I II 111 II IIIMIMIÌ1IIIIIU lacchi e algerini. Jn serata, la lista ne conteneva 39, di cui 34 molto gravi, mentre gli altri- S, più- liev\,yèrano ritornati alle proprie case, dopo essere stati medicati: Fra gli italiani non c'è nessun morto, ma cinque feriti gravi. Essi sono: Leonardo De Lucìa di Monopoli (Bari), di 35 anni; Giuseppe Aldovino di Rieti (Caltanissetta), di 34 anni; Teodoro Basile di Satriano (Catanzaro), di S6 anni; Anionio Soldà di Conegliano (Treviso), di 38 anni, sposato con un figlio; e Romolo Monteneri di Fiuminata (Macerata), di 43 anni, padre di due figli. Il console d'Italia a Metz,dott. Salvatore Saraceno, accorso subito sul luogo del disastro, ha portato una particolare assistenza ai minatori italiani,, i quali sono stati fra i primi feriti ad essere evacuati, parte a Parigi e parte a Lione. Medici di tutti gli ospedali della Lorena si sono recati ill'ospedale di Freyming, affinché ogni ferito possa venire assistito senza interruzione. Il prof. Fontaine, dell'Università di Strasburgo, è arrivato da Parigi in aereo, e un altro ap. parecchio è andato a cercare a Lione il dott. Colson, specialista nella cura delle ustioni, che però aveva già preso di sua iniziativa un aeroplano canadese e si era fatto portare sul luogo del disastro. In aerata otto feriti gravi sono stati trasferiti in elicottero n Parigi e altri dodici sono arrivati con lo stesso mezzo a Lione. A tarda ora è stata smentita ufficialmente la voce secondo la quale tre minatori sarebbero rimasti sepolti in fondo al pozzo. Sandro Volta illMIIIUM 11 I [III IlItlllIMIIMI 11 llllllll II li II IM I minatori di una squadra di soccorso trasportano, verso un'ambulanza, un ferito estratto dalle gallerie (Tel.)

Persone citate: Anionio Soldà, Fontaine, Giuseppe Aldovino, Leonardo De Lucìa, Metz, Romolo Monteneri, Salvatore Saraceno, Teodoro Basile