«Mercato nero» nei Paesi satelliti per la scarsità dei generi di consumo di Enzo Bettiza

«Mercato nero» nei Paesi satelliti per la scarsità dei generi di consumo Ci ire uiiiciali riportate dal giornali comunisti di Varsavia «Mercato nero» nei Paesi satelliti per la scarsità dei generi di consumo Nel 1958 in Polonia 152 mila "crimini economici,, - Trenta bulgari giustiziati per trattici illeciti - Il contrabbando è svolto soprattutto da marinai, turisti e atleti - Sono ricercati specialmente i prodotti dell'artigianato, soppresso dall'economia sovietica (Dal nostro corrispondente) Vienna, 28 maggio. Spesso in queste corrispondenze abbiamo avuto occasione di segnalare un tipico fenomeno che è venuto sempre più accentuandosi, negli ultimi due anni, in Polonia, in Ungheria, in Cecoslovacchia, in Bulgaria, in Romania, e che in tali Paesi è stato giuridicamente codificato sotto la formula di crimine economico ». Nella genericità della formula è racchiusa una serie di delitti assai estesa-contro la cosiddetta proprietà socialista: furti nelle fabbriche, contrabbando, corruzione, mercato nero valutarlo e così via. Vale la pena di sottolineare che dall'Unione'Sovietica, la astiale ebbe i suoi grandi avventurieri economici trent'anni or sono, nel confuso periodo della N.E.P., oggi non giunge più, nessuna notizia del genere. Esse invece abbondano, quotidianamente, nei principali organi di partito delle capitoli iiiitiiillllilllliiiiiiiiliilllllllillliiiiiiiiillllllliii l , a i satelliti, ma, per l'eccezionale copiosità del materiale, sarebbe impossibile dare sia pure un compendio di tutte le condanne contro speculatori, contrabbandieri e corruttori, pronunciate oltre cortina dal 1958 ad oggi. Basti pensare che dalla sola Polonia vengono segnalati giornalmente oltre cinquanta casi di truffa; Trybuna Ludu, in un recente articolo riassuntivo, ha reso noto che nello scorso anno sono avvenuti 152 mila « crimini economici»; un altro giornale di Varsavia, Zycie Warszawy, ha confermato che nella seconda metà del 1958 sono stati spie- cati 708 mandati di cattura e .che, nello stesso periodo, i crimini contro l'economia hanno causato allo Stato una perdita di più che H06 miZioni di zloty. Pròprio nelle recenti settimane il ministero del Commercio si è visto costretto a compilare una lista nera di oltre novemila persone, tutte licenziate da varie imprese statali a causa di ammanchi o di abusi iiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiniiiiiniiniiininniiiifiii compiuti in uffici amministrativi. La Polonia occupa U primo posto nella scomoda classifica, o forse così pare per la maggior franchezza con cui in genere la stampa comunista polacca espone in pubblico i panni sporchi del Paese; ma, alla media elevata dei casi, fa riscontro però una certa mitezza nelle pene, che rarissimamente si concludono con la condanna a morte. In Bulgaria al contrario, nel 1958, vennero giustiziati trenta speculatori, e venti complessivamente in Ungheria, Cecoslovacchia e Romania. Sempre in Bulgaria, nel medesimo anno, qual¬ trocento funzionari con man-\sioni direttive vennero processati sotto l'accusa di complicità con il mercato nero. La borsa nera e specialmente il contrabbando costituisco no oggi, nel Paesi satelliti, un capitolo a sé 11 comm-v^io illegale incontra spesso, atto, il favore sotterraneo di funzionari influenti, interessati a qualche grosjo guadagno, e in basso quello delle masse interessate più semplicemente all'acquista di certi beni di consumo che, senza l'aiuto del contrabbandiere, sarebbero introvabili. In Paesi dove a causa della socializzazione, che ha colpito anche piccoli artigiani, esistono migliaia di cittadine di provincia e di villaggi rimasti quasi privi di fabbri, di magnani, di calzolai, di sarti, di albergatori eccetera, il commercio illegale sovente alligna naturalmente, con un vigore più forte della paura della condanna. Esistono delle categorie-specializzate nel contrabbando, e sono costituite prevalentemente da marinai, da atleti sportivi e da turisti. Sono esse che forniscono ai cittadini di Varsavia, di Praga e di Budapest alcuni prodotti rari: cacao olandese, orologi svizzeri, calze e sottovesti in nylon, penne stilografiche americane o tedesche. L'infiltrazione di queste merci al di là del sipario ii ferro è molto più cospicua di quanto non si immagini, e lo prova anche la frequenza con cui nei tribunali siedono sul banco degli imputati marinai e giocatori di calcio: recentemente, per esempio, le autorità bulgare hanno sospeso il viaggio all'estero di una intera squadra di calcio, mentre in Ungheria e in Romania dozzine di famosi atleti e campioni di scherma sono stati, negli ultimi tempi, processati e condannati. In sostanza, là dove lo Stato non può o non vuole riempire un vuoto di mercato, arriva automaticamente, a costo di ogni rischio, il borsaro nero o il contrabbaìidiere, e così, a poco a poco, si ò creata in certi Paesi comunisti una resistente rete di commercio sotterraneo, duramente perseguitata dalla legge, ma sostenuta al tempo stesso,dall'omertà e \dal bisogno deÀ\-Cffrilfimatori sotto la corazza dèlia' ferrea economia socialista, si è formato da sé, regolato dal gioco spontaneo della domanda e delPofferta, una sòrta di ridotto e clandestino mercato che qualche volta, come- in .Polo* nia, crea addirittura dei miliov.nri effimeri, destinati a durare u.ia stagione e a cadere prima o poi sotto la condanna del « crimh.e economico ». Nel periodo di contraddittoria e quasi eterna transizione die stanno attraversando i satelliti, il fenomeno non è comunque né superficiale né esterno al particolare sviluppo economico di questi Stati comunisti; anzi, almeno nella fase attuale, è direttamente prodotto da tale sinluppo e ad, esso intimamente connaturato. Enzo Bettiza