Corpus Domini senza processioni ieri in tutta la Valle d'Aosta

Corpus Domini senza processioni ieri in tutta la Valle d'Aosta Corpus Domini senza processioni ieri in tutta la Valle d'Aosta Un solenne corteo previsto per martedì prossimo: arriverà la statua della Madonna in elicottero (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 28 maggio. Unica fra le diocesi italiane, e forse di tutto il mondo cattolico, quella di Aosta ha celebrato in tono semplice e dimesso il Corpus Domini, una delle feste religiose più suggestive e sentite. Non vi sono stati segni di solennità esteriore, rappresentati dalle tradizionali processioni del Santissimo Sacramento. La disposizione del vescovo monsignor Maturino Blanchet, fatta all'indomani del voto per il rinnovo del Consiglio regionale, è stata scrupolosamente rispettata dai parroci: anche da coloro che — nei villaggi alpini più lontani — l'ordine improvviso aveva colti di sorpresa. Come si sa, il presule aveva pubblicato sul «Corriere della Valle », settimanale dei cattolici valdostani, un laconico trafiletto in cui decretava la sospensione dei sacri cortei per oggi. L'ordine non era accompagnato da alcuna motivazione ufficiale. Né il vescovo, né i sacerdoti responsabili e vicini alla Curia hanno voluto interpretare pubblicamente il provvedimento, ma era chiara una connessione con l'esito- delle votazioni di domenica 17 maggio. Una parte dei cattolici della diocesi aveva disobbedito al Santo Uffizio, e per esso al presule che nei giorni precedenti la chiamata alle urne aveva ammonito i suoi fedeli di non votare per liste in cui comparissero i comunisti. La vittoria, sia pure di misura, della lista del « leone rampante » (Union Valdòtaine-Pci-Psi e dissidenti del Psdi) aveva il significato di una violazione agli ordini della Chiesa. E tutti, in Vallo, intuivano che monsignor Blanchet aveva inteso reagire con energia alla disobbedienza. In seguito un chiarimento ufficioso veniva dato, dai pulpiti o nei contatti dei parroci col parrocchiani. Diceva, in sostanza, che poiché molti cattolici della regione avevano trasgredito al loro presule, si considerava inutile gesto e offensivo indire processioni alle quali avrebbero partecipato anche persone che si erano messe fuori dell'autorità religiosa. Un'altra spiegazione, sempre ufficiosa, del grave provvedimento vescovile, parlava della consuetudine che vi è nella Valle di fare portare il baldacchino, sotto cui è l'Ostensorio, da uomini pubblici rappresentativi: alcuni sacerdoti si trovavano nell'imbarazzo in quanto a reggere il baldacchino sarebbero stati molti degli eletti della Union Valdótaine, o comunque esponenti che apertamente avevano appoggiato la lista dì sinistra Il vescovo aveva perciò liberato il clero dalla responsabilità di dovere opporre un rifiuto ai «cattolici unionisti». Mons. Blanchet, questa mattina, ha celebrato la Messa nella piccola cappella del palazzo vescovile; alle dieci si è recato in cattedrale e ha assistito a un'altra Messa, dopo la quale ha portato l'Ostensorio intorno al tempio, senza però uscirne. Non ha pronunciato la predica, è ritornato nel suo ufficio e qui ha trascorso il resto della giornata. Altrove la processione non s'è fatta, neppure nell'interno delle chiese. Qualche parroco ha spiegato di nuovo il perché del divieto; alcuni si sono limitati a dire che il corteo odierno era sospeso per dar modo, martedì sera, di organizzarne uno ancora più grande e imponente, con l'intervento di tutti 1 fedeli. Martedì infatti giunge ad Aosta, con un elicottero, la statua della Vergine di Fatima, che una fiaccolata scorterà In duomo., Nessuna reazione da parie degli unionisti, i più toccati dalla notificazione del vescovo. Era corsa voce che una cinquantina di essi, In pullman, fossero andati nel pomeriggio a Ivrea per partecipare alla processione di quella diocesi. La notizia non ha trovato conferma. Le parrocchie aostane, alle Messe di stamane, non avevano fedeli in misura né minore né superiore alle domeniche passate. Gli animi, dopo le giornate ardenti della scorsa settimana, tendono a placarsi. g. ri. tamente vicine che giungesse Giovanni XXIII per concludere la manifestazione con un suo discorso. Il Pontefice è arrivato alle 19, quando già la processione si era conclusa sulla piazza del Colosseo. Appena giunto, Giovanni XXIII è entrato in uno dei fornici laterali dell'Arco di Costantino, chiuso da tendoni di velluto, e vi ha indossato il piviale; poi è salito sul palco dinanzi all'altare, ha cantato con la folla il Tantum Ergo perosiano, ha impartito con l'ostensorio la benedizione, ed infine ha pronunciato, seduto su di una poltrona rossa dai bracciali dorati e messa, sul capo la mitra, l'annunciato discorso. Il Papa, tra l'altro, parlando del pellegrinaggio della Chiesa attraverso i secoli, ha affermato: « Un pellegrinaggio invero non è sempre un trionfo, come se, per aver superato tanti nemici nel. passato, la Chiesa si senta vittoriosa dei nemici presenti. Anche dei nemici presenti essa ha la sicurezza di divenire vittoriosa, ma .affida tutto, all'aiuto immancheyole . del suo fondatore e continua il suo. pacifico combattimento e santifica le sue sofferenze >. -

Persone citate: Blanchet, Giovanni Xxiii, Maturino Blanchet

Luoghi citati: Aosta, Ivrea, Valle D'aosta