Crediti per un miliardo e mezzo ammessi nel passivo di Giuffrè

Crediti per un miliardo e mezzo ammessi nel passivo di Giuffrè Depositati gl'incartamenti alia Cancelleria del Tribunale di Bologna Crediti per un miliardo e mezzo ammessi nel passivo di Giuffrè Erano state presentate « insinuazioni » per cinque miliardi e mezzo - Venerdì la prima udienza di verifica - Una lettera del « banchiere » che chiede di cambiare residenza (Dal nostro corrispondente) Bologna, 27 magg'o. Il dottor Vittorio Berdini, curatore del fallimento del comm. Giovan Battista Giuffrè, ha depositato questa mattina, presso la cancelleria commerciale del Tribunale civile, lo stato passivo dell'ex« ministro della Provvidenza >. Cosi aveva disposto il giudice delegato al fallimento dottor Falqui Massidda, a norma dell'art 95 della legge fallimentare. Dal documento risulta che da parte degli organi pubblici e dei privati sono state effettuate ventiquattro insinuazioni ed esattamente: 3 miliardi 449 milioni 923 mila 838 lire di crediti privilegiati e 1.968.016.044 lire di crediti semplici. Dei crediti privilegiati sono stati ammessi, con riserva, 1.044.162.125 lire, dei crediti semplici 625.730.367 lire. In sostanza sono stati esclusi, per motivi vari, 3.748.046.380 lire su un totale complessivo di 5.417.938.872 lire di crediti insinuati. Il documento è stato IIIIIMIIlMIIltlI lllllllllllllllllllllltllllllll depositato con due giornate [di anticipo sull'udienza di ve- riflca dei crediti, fissata per venerdì mattina. Nella formazione dello stato passivo, sono elencati i crediti insinuati, insieme con la decisione circa l'ammissione o l'esclusione. Di esclusioni, ve ne sono alcune che si possono ritenere senz'altro clamorose. Ad esempio, quella dell'Esattoria comunale di Sesto Fiorentino, che aveva presentato con domanda di privilegio un credito di 413.668.398 lire per imposta complementare' 1955'56 e 1956-'57. Altra grossa esclusione, quella dell'Amministrazione finanziaria presso l'Intendenza di Finanza di Bologna, che aveva presentato una prima richiesta per un credito privilegiato dì 637 milioni 254.705 lire e jn'altra semplice, per un miliardo e 300 milioni. Anche l'Ufficio distrettuale delle Imposte dirette di Firenze aveva, presso l'Avvocatura di Stato di Bologna, insinuato, con. privilegio, un credito di 241.082.353 lire; è stato llllllll IIMIIIIlllIlllIllltllllIlUIIIIIIiniIIIIIflI escluso dalla formazione deilo stato passivo, cosi come la ' 'senza il dolore di angosciare cni mi fa la carità. Mando copia di questa lettera ai miei domanda della Esattoria con sorziale di Bologna, che aveva chiesto, con privilegio, 413.675.888 lire. Sempre per quanto riguarda il fisco, nella formazione dello stato passivo del fallimento di Giuffrè, sono state, invece ammesse le insinuazioni con privilegio: della Esat toria comunale di Sesto Fio rentino per 247.550 lire; dell'Esattoria consorziale di Bo logna per 147.944.439 lire (ne erano stati chiesti 156.820.556) altre domande, della stessa provenienza, per crediti sem plici di 190.573.448 lire; per 448.579.108 (ne erano stati richiesti 475.499.314) con privilegio; per 489.438.000 lire (ne erano stati chiesti 518.624.000) con privilegio; per 419.083.487 (ne erano stati chiesti 444 milioni 227.956) in credito semplice; per 416.901.590 lire (ne erano stati chiesti 441.915.146) con privilegio. Creditori privati esclusi dallo stato passivo, sono: Terzo Balzani (100 mila lire), Emilia Valmappi (6 milioni 200 mila), Orazio Ilari (563 mila 300 lire), l'Istituto Buon Pastore di Milano (5 milioni e mezzo). E' stata invece ammessa la insinuazione di credito, semplice, per 8.700.000 —- con riserva, non essendo stati ancora presentati i documenti giustificativi —- dell'Istituto della Sacra Famiglia presso Servate. Altre ammissioni con riserva riguardano Pietro Randi per 1.000.300 lire, credito semplice; don Augusto Novelli per 4 milioni, credito semplice. Anche Ilario Felligini è stato ammesso con credito semplice per 859.761 lire, mentre con riserva è l'anìmissione per 1.100.000 di Rino Raggi. Ultime ammissioni sono quel le di Giuseppe Bartolomei, per il suo credito semplice di 9.700.000 lire; di don Giovanni Reginelli per 1.000.000 di credito semplice; ambedue . con riserva. Senza riserva, invece, il colono Antonio Taglioli per mezzo milione di credito semplice. Altre insinuazioni, dopo l'udienza fissata per venerdì, saranno possibili solo con la procedura speciale prevista per insinuazione tardiva. Si sa che il comm. Giuffrè, dopo la minaccia di sequestro dei mobili del convento che Io ospita, aveva manifestato verbalmente l'intenzione di trasferirsi altrove per evitare noie e danni al monaci. Oggi egli ha ribadito tale suo desiderio In una lettera indirizzata al curatore del fallimento. La lettera dice testualmente: «Illustrissimo signor Curatore, Lei sa già tutto! Sono in attesa di un samaritano che mi accolga senza temere la mia ombra e quella di talune pubbliche istituzioni. In questi giorni nella casa religiosa che con grande pietà mi aprì le sue porte ospitandomi povero ed ammalato, io vivo tra cose non mie, contaminate dall'unghia esecutiva e non posso immaginare quali altri disagi verranno inflitti a chi mi offrì generosa ospitalità. Credevo che il tradizionale rispetto della casa religiosa non cedesse all'imperativo delle forme profane e pensavo alla beata immunità secolare di cui si giovarono spesBO uomini bene occultati, sani di corpo. Ho sbagliato. « Chiedo a lei illustre e vigile curatore, pur senza voler accondiscendere alla tesi allucinante che mi farebbe speculatore o commerciante, che con la sua autorità convalidata da quella dell'insigne magistrato preposto alla procedura, mi trovi un letto, ma in luogo veramente Immune affinché io oossa attendere il mio destino soccorritori, di recente così sin golarmente umiliati, e al sin daco di Castel San Pietro, primo cittadino della mia città natale, della città dove risiedo e vorrei morire. Molti devoti ringraziamenti. Giambattista Giuffrè ». _ _

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