Necessario in Italia un piano organico per controllare la radioattività dell'aria

Necessario in Italia un piano organico per controllare la radioattività dell'aria Necessario in Italia un piano organico per controllare la radioattività dell'aria Il problema della radioattività che accompagna le applicazioni delle radiazioni nucleari interessa giustamente la pubblica opinione, preoccupata non solo per '.e conseguenze degli esperimenti militari o di eventuali incidenti agli impianti industriali, ma anche per -I graduale dinonders; delie sorgenti radioattive che, prodotte artificialmente con grande facilita, trovano sempre, maggiore impiego nel mondo. Il problema della radioat tività esiste, ed è serio, ma purtroppo non è facile che la pubblica opinione lo inquadri nei suoi giusti termini. La scarsità delle informazioni, la difficoltà di valutare esattamente il significato dei risultati, a mano a mano resi noti dai laboratori scientifici, e — spesso — il desiderio di inserire questo argomento nelle polemiche intorno a particolari tesi politiche o economiche facilitano il determinarsi ai esasperati allarmi o di negligenti ottimismi, che non favoriscono certo la migliore soluzione del problema. Posso precisare che le stesse incertezze ed analoghe fluttuazioni della pubblica opinione si verificano non solo in Italia ma in tutti gli Stati, anche se nuclearmente più avanzati. In America, In Inghilter¬ ra, in Francia, dovunque !e iniziative nucleari si vanno moltiplicando, sono stati se gnalati episodi di incomprensione, di errata o di esagerata impostazione del problema della radioattività Siamo i primi a dolercene, ma bisogna pur riconoscere che, per una parte considerevole, questa tendenza ad esagerare le preoccupazioni, è originata dalla assenza di adeguati elementi di indagine non soltanto in campo nazionale ma anche internazionale Per la sua stessa natura, infatti, il fenomeno della radioattività supera ì contini delle singole Nazioni, e non basta, evidentemente, controllare all'origine la produzione artificiale di- radioattività nell'ambito di ogni singolo paese, perché sia possibile attuare un piano efficace di controllo e prevenzione. Una recente indagine condotta dalla U.s.a.e.c. ha accertato che le esplosioni atomiche fino ad ora effettuate negli Stati Uniti, nell'Unione Sovietica ed in Gran Bretagna, hanno liberato un totale di 90 milioni di tonnellate di prodotti di fissione. Su questo totale si afferma che circa il 65% proviene dalle esplosioni effettuate da inglesi e americani, mentre il resto riguarda gli esperimenti nucleari sovietici. Va considerato che le precipitazioni radioattive sono caratterizzate da una estrema ampiezza di ciclo, cosicché gli effetti di una esplosione avvenuta nel 1958 potrebbero aversi, nell'emisfero meridionale, verso il 1965. Non esiste solo il problema 'el fall-out derivato dalle esplosioni sperimentali, ma occorre controllare anche le conseguenze delle applicazioni nucleari pacifiche nel nostro e negli altri paesi. E' evidente, che il tasso di radioattività atmosferica è destinato ad aumentare secondo una progressione notevole, che è poi un indice dei rapidissimi sviluppi delle applicazioni dell'atomo. Anche se questo incremento della radioattività artificiale non rappresenta, per ora, che una percentuale irrilevante della radioattività naturale che l'organismo umano assorbe dall'ambiente esterno e da alcuni elementi chimici presenti nell'organismo stesso, il fenomeno va fronteggiato tempestivamente. Ed è a questo scopo che verso la fine del 1958, l'Euratom ha pubblicato le « norme sanitarie » che debbono costituire il testo informatore della legislazione dei paesi membri, in base alle clausole del trattato costitutivo Occorre ora che i governi dei singoli paesi facciano la loro parte: per quanto concerne l'Italia, è necessario redigere in primo luogo una leg¬ ge di recepimento, cui far seguire un regolamento di applicazione che tenga conte delle esigenze proprie dei diversi dicasteri interessati alle applicazioni dell'energia nucleare (Sanità, Lavoro, Interni, Difesa, Industria, Lavori Pubblici). La Presidenza del Consiglio con una lettera recentemente indirizzata a questi dicasteri, ha dato l'avvio all'auspicata soluzione unitaria, del progetto. Già prima che la questione venga inquadrata nei suoi termini legislativi, su base nazionale e internazionale, occorre predisporre una serie di misurazioni destinate a fornire ai legislatori sicuri elementi di giudizio. Da quasi due anni sono in attività uffici specializzati e centri di rilevamento che registrano la radioattività dell'aria e dell'acqua. Inoltre, da parte di enti pubblici e privati italiani, oltre che, del C.n.r.n. (Comitato nazionale per le ricerche nucleari) — che cura anche il coordinamento e la pubblicazione dei risultati — vengono effettuate misurazioni periodiche del fall-out. Ma queste iniziative non sono adeguate ai vasti sviluppi che il problema sta assumendo. Occorre che il Governo e il Parlamento provvedano tempestivamente a fornire agli enti a ciò preposti gli strumenti legislati¬ vi che consentano di attuare una capillare distribuzione dei compiti di rilevamento e misurazione. Sarà necessario, inoltre, intensificare il piano di misurazione dei più tossici fra gli elementi radioattivi contenuti nel fall-out (in - primo luogo lo stronzio 90, che è il più pericoloso dei radioisotopi). Occorre controllare, oltre all'atmosfera, il suolo, le acque e i prodotti dell'agricoltura. Tutto ciò senza drammatizzare, perché la scienza, che ha messo a disposizione dell'uomo macchine ed apparecchi che incrementano la radioattività, può anche dare mezzi adeguati a combatterne gli effetti dannosi. Ma è necessario che i dati siano controllati su base estesa e continuativa e che sulla scorta degli elementi acquisiti si agisca tempestivamente. In Italia, i dicasteri interessati, il C.n.r.n. e gli istituti specializzati, possono utilmente collaborare per riportare il problema entro i suoi giusti limiti; e contribuire, con gli organismi internazionali e le comunità, alla soluzione di esso. Sen. Basilio Focaccia Presidente del Comitato nazionale per le ricerche nucleari

Persone citate: Basilio Focaccia

Luoghi citati: America, Francia, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti, Unione Sovietica