Sophia Loren e Ponti non sono imputati possono tornare a Roma quando vogliono

Sophia Loren e Ponti non sono imputati possono tornare a Roma quando vogliono La posizione giuridica de il9 attrice e del produttore sposati in Messico Sophia Loren e Ponti non sono imputati possono tornare a Roma quando vogliono 11 loro caso segnalato all'autorità giudiziaria da una tale "signora Brambilla,, viene studiato, ma ogni soluzione sembra lontana - Il discusso matrimonio è stato celebrato nel Messico: se fosse reato, sarebbe necessaria, per il procedimento penale, l'autorizzazione del ministro di Grazia e Giustizia (Nostro servizio particolare) Roma, 22 maggio. Carlo Ponti e, di conseguenza, Sophia Loren non dovranno mutare sostanzialmente il loro programma. Da tempo hanno annunciato che nel mese di agosto rientreranno in Italia, dopo una lunga permanenza, più o meno volontaria, all'estero, e — salvo contrattempi per il momento non previsti — tutto lascia supporre che l'attrice e il produttore potranno affrontare con ogni tranquillità il viaggio. I magistrati della Procura della Repubblica, è vero, hanno iniziato dal mese di dicembre a prendere in esame la denuncia presentata nell'ottobre dell'anno precedente da una non meglio identificata signora Luisa Brambilla che sentì il bisogno di segnalare all'attenzione della giustizia italiana la posizione di Carlo Ponti il quale per quanto sposato con due figli s'era unito in matrimonio, sia pure nel lontano Messico, con Sophia Loren. Ma l'inchiesta è ancora lontana da una sua. conclusione. I quesiti giuridici collegati al caso sono delicati e gravi perché possano trovare una pronta soluzione. Questo, naturalmente, senza tenere conto che la eventualità di una incriminazione dei due coniugi « messicani » con un ordine di cattura anziché con .un semplice ordine di comparizione non sombra essere mai stata presa in considerazione nell'ambiente della Procura della Repubblica a Roma. In sostanza, in questo momento, la situazione, diciamo cosi, processuale di Sophia Loren e Carlo Ponti è quella che era cinque mesi or sono, quando cioè per la prima volta trapelò la notizia che « il matrimonio » dell'attrice e del produttore aveva attirato l'attenzione del magistrato italia no e negli ambienti vicino alla Procura della Repubblica si è smentito ufficialmente che stia per aprirsi un'istruttoria penale. Ecco in quali termini si presenta il problema: Carlo Ponti per la legge italiana risulta ancora il marito della signora Giuliana Mastri dalla quale è soltanto separato legalmente. Il produttore, poi, nonostante questo vincolo, si è unito in matrimonio con Sophia Loren, il n settembre di due anni or sono, ma nel Messico ottenen- a , i e e do quindi che le nozze non fossero trascritte nei registri dello stato civile italiano o chedi queste nozze non fossero ufficialmente informate le autorità italiane. Il matrimonio t messicano », dunque — questo è il quesito che il magistrato deve risolvere — ha rilevanza giuridica in Italia e di conseguenza può determinare l'applicazione dell'art. 556 del Codice penale per cui viene punito con la reclusione da 1 a 5 anni < chiunque, essendo legato da un matrimonio avente effetti civili ne contrae un altro pur avente effetti civi-, li » t « Certissimamente no — sostengono i legali di Carlo Ponti e Sophia Loren, avvocati Giuliano Vassalli e Mario Ardito — perché il matrimonio contratto nel Messico non ha alcun valore in. Italia >. Comunque anche se si trattasse Ui reato, essendo il fatto avvenuto all'estero, sarebbe necessaria in questo caso l'autorizzazione del Ministro di Grazia e Giustizia per procedere contro gli imputati. Mentre sotto il profilo penale, Carlo Ponti e Sophia Loren sono ancora due cittadini che hanno soltanto, sia pur non volontariamente, sollevato un caso giuridico in seguito ad una denuncia ma non hanno assunto la veste di imputati, sotto il profilo civile Carlo Ponti si trova costretto ad affrontare una battaglia notevolmente aspra. Una società che cura la distribuzione dei film, Cevenini e Martino, ha citato in giudizio dinanzi al Tribunale di Roma con l'assistenza dell'avv. Luigi Trapani Carlo Ponti, quale amministratore unico della < Carlo Ponti Cinematografica S.p.a. » chiedendogli la somma di cinquanta milioni di lire co me risarcimento dei danni che avrebbe subito per inadem pienza contrattuale. Infatti, la ditta Cevenini e Martino so stiene che Carlo Ponti non ha mantenuto l'impegno di affi¬ darle la distribuzione per l'Italia del film La chiave interpretato da Sophia Loren e . Wdham Holden procurando cosi una danno calcolato in 50 milioni di lire perché — la ditta ha spiegato al giudice istruttore dottor Milia della I Sezione del Tribunale — il nome della Loren (la cui partecipazione ad un film viene compensata con circa J/00 milioni di lire) è di quelli che fanno maggior presa sul pubblico. Carlo Ponti, assistito dall'avvocato Mario Ardito, ha opposto che non aveva assunto con la ditta Cevenini e Martino un impegno preciso per il film La chia^ , che prodotto dalla Columbia Pictures Corporation vc.ne distribuito in Italia dalla stessa società produttrice. t s- e- iI ophia Loren all'arrivo a Vienna. Di spalle, in primo piano, Carlo Ponti (Telefoto)