Un frate accusa la cognata d'aver ucciso il marito e un prete

Un frate accusa la cognata d'aver ucciso il marito e un prete Un frate accusa la cognata d'aver ucciso il marito e un prete La donna, in manicomio, attende che si concluda l'istruttoria Catania, 22 maggio. Un nuovo capitolo si e aggiunto ad una misteriosa e drammatica vicenda, che da dieci anni vede l'uno contro l'altra un frate e una donna. I due protagonisti sono cognati. Il religioso è convinto che la congiunta abbia ucciso il proprio marito e un sacerdote. Il frate accusatore si chiama Ambrogio Pepe, è parroco '1la chiesa del Carmine a darre, un grosso paese in provincia di Catania. Quella che egli ritiene due volte assassina è la cinquantenne Rosa Candino, nata a San Mauro Castelverde! nel Palermitano. Le sue due presunte vittime sono Vincenzo Pepe (fratello di Don Ambrogio) e il sacerdote ottantenne Don Mauro Cassata, che abitava Palermo. La vicenda ebbe inizio nel 1949, quando Don Pepe inviò alla questura di Roma un esposto nel quale denunciava la scomparsa del fratello: nello stesso tempo veniva pure accertata la scomparsa M Don Cassata. Nel '23, Vincenzo Pepe era emigrato in Argentina: vi aveva conosciuto la Candino. l'aveva sposata. Dal matrimonio erano nati due bimbi. Nel 1947, l'intera famiglia tornò a San Mau¬ ro Castelverde. Nei 1948, Rosa abbandonò il marito e con i Agli si trasferì a Palermo: andò ad abitare nella casa di Don Cassata, che le affittò un alloggetto. In autunno, la donna tornò al paese a prendere il marito: lo portò a Palermo ed annunciò ai conoscenti che tutti sarebbero tornati in Argentina. Ma a Genova, sulla nave in partenza per l'America Latina, si imbarcò solo la Candino con i due figli. A quell'epoca, era il 31 ottobre 1948, risale la scomparsa di Vincenzo Pepe e del vecchio Don Cassata. Don Ambrogio Pepe, era sicuro che la cognata avesse ucciso i due uomini per motivi di intercise, e si mise all'opera per raccogliere prove. Un primo ri sultato lo ottenne l'hanno scorso, quando l'Autorità giudiziaria spiccò mandato di cattura contro Rosa Candino. La donna, arrestata in Argentina, venne rimpatriata e chiusa prima all'Ucciardone, poi in manicomio. Nei giorni scorsi, don Pepe, si è recato al manicomio, ed ha avuto con la cognata un drammatico colloquio Sull'esito di questo confronto, però, il frate di Giarre non ha voluto dire neppure una parola;

Persone citate: Ambrogio Pepe, Mauro Cassata, Pepe, Vincenzo Pepe