Martedì la fase delle trattative confidenziali di Vittorio Gorresio

Martedì la fase delle trattative confidenziali Sarà aiifOMitato jae** prfmo & Ginevra il problensa di BerJJuo, Martedì la fase delle trattative confidenziali Le sedute sospese lunedi per due giorni: una serie di ricevimenti servirà di pretesto ai colloqui segreti - Un incontro distensivo fra Gromyko e Couve de Murville - Il delegato francese suggerisce un compromesso per l'ex capitale tedesca basato sull'occupazione quadripartita senza divisione di settori (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 22 maggio. I lavori della seconda settimana ginevrina si sono conclusi con una seduta che è stata «la più pacifica.e la più breve di tutta la conferenza > secondo l'apprezzamento che ne è stato fatto dai sovietici stasera. Gromyko, che le presiedeva, ha chiuso infatti la discussione venti minuti prima delle cinque, secondo un accordo che era intervenuto in mattinata fra i « grandi > Couve de Murville doveva infatti ricevere la colonia francese di Ginevra, Herter quella americana, e Selwyn Lloyd si preparava a partire per Londra dove trascorrerà il iveek-end. Ciò detto per quanto riguarda la brevità della seduta, e più importante soffermarsi sul suo carattere pacifico. Dopo le tensioni politiche di ieri, che neppure il pranzo in casa Herter aveva pienamente superate, la giornata diplomatica è cominciata con un incontro avvenuto fra Gromyko e Couve de Murville a La Barakat, la villa che è abitata dal capo della delegazione francese. Il colloquio sarebbe stato fruttuoso. Couve de Murville era molto soddisfatto per l'atteggiamento preso ieri da Herter nel senso della durezza che è stata fino ad ora predicata dal .francesi, dal suo canto Gromyko ha appreso stamane, e se ne è rallegrato, che nel corso del¬ la seduta pubblica Couve de Murville avrebbe affrontato la questione di Berlino. « Mi pare un'idea eccellente da parte vostra — ha dichiarato il rappresentante sovietico — perché la questione di Berlino è fra quelle che interessano di più al' nostro governo, ed oso farvi notare che anche gli Occidentali l'hanno segnata al primo punto del loro piano >. In effetti, dato che non si vuole né da una parte né dall'altra cedere sulle questioni di principio, trattare di Berlino è forse il solo modo per trovare un terreno di intesa senza venire meno alle proclamazioni ufficiali. Il package pian rimane integro ed impregiudicato se si comincia ad esaminarlo in concreto dal suo primo articolo, ed i russi hanno la soddisfazione di vedere sul tappeto proprio il problema dal quale ha avuto origine, per loro iniziativa, l'attuale conferenza. C'è anche da osservare che gli Occidentali hanno avuto la mano felice nel dividersi i te mi da trattare in maniera, specifica. Che sia stato pro-| prio Couve ad esporre analiticamente le ragioni occidentali sull'argomento che i russi vogliono trattare, ha infatti avuto il senso di dimostrare che anche i più intransigenti fra gli Occidentali, come i francesi sono considerati, sono \n sostanza favorevoli ad un processo dì distensione. Cou¬ ve ha detto nell'aula del Palazzo delle Nazioni di ritenere cosa saggia affrontare il tema di Berlino, dato che proprio i sovietici hanno sollevato la questione di Berlino: cE' una questione anormale, una specie di cancro che rode il cuore dell'Europa, e che perciò dobbiamo risolvere. 1 principii che noi sosteniamo a questo riguardo sono: Berlino Est non è da considerare parte integrante della Germania orientale, esattamente come Berlino Ovest non fa parte della Germania occidentale. Ricordo che furono proprio 'e quattro grandi potenze a volere, a suo tempo, questa situazione, che non può essere mutata se non quando sarà mutata la situazione di tutta la Germania >. Il discorso è piaciuto a Gromyko per il tono pacato, e d'altra parte egli non ha trovato nulla da obiettare quanto alla sostanza degli argomenti. Secondo i francesi, un accordo provvisorio si potrebbe trovare applicando a Berlino la stessa condizione in cui si trovò Vienna fino al 1954, quando era soggetta ad una occupazione quadripartita senza divisioni di rettori; secondo i sovietici sarebbe sufficiente diminuire a Berlino Ovest i contingenti delle forze occidentali di occupazione, quasi ad esprimere simbolicamente un principio di recessione degli atlantici da Berlino. Un atteggiamento alquanto più duro è stato mostrato da von Brentano che, parlando stamane con alcuni giornalisti tedeschi, ha dichiarato nettamente che la conferenza sarà da considerare fallita se non prenderà in esame il problema della riuniflcazione tedesca. Quanto alla questione di Berlino egli ha detto che non è possibile accontentarsi di vaghe promesse sovietiche sulle loro intenzioni di non dare luogo all'ultimatum che dovrebbe scadere i1 27 maggio: « Un regolamento sia pure provvisorio, ma che contenga precise garanzie sovietiche di non riaprire unilateralmente la questione di Berlino, è la condizione sine qua non perché gli Occidentali possano accedere alla conferenza alla vetta ». Non si può dire comunque che queste dichiarazioni di von Brentano siano preclusive di un accordo. Molto si muove sotto l'aria apparentemente stagnante di Ginevra, e si prevede che la prossima settimana avrà importanza forse decisiva Nella seduta dì lunedì, con una di quelle finzioni che sono care ai diplomatici e che spesso costituiscono uno sfoggio di estrema raffinatezza politica, ì rappresentanti delle potenze occidentali si asterranno dal prendere la parola, secondo un accordo raggiunto oggi. La presidenza, lunedi, sarà ter.uta da Gromyko il quale inutilmente domanderà se alcuno del suoi colleghi voglia prendere la parola. Non gli risponderà nes¬ suno, ad eccezione forse di Grewe o di Bolz, che potranno fare qualche dichiarazione di carattere secondario, ed allora Gromyko toglierà la seduta, proponendo di sospendere per quarantotto ore i lavori della conferenza Tutti accetteranno, perché tutti sono d'accordo nel dedicare le giornate di martedì e di mercoledì a Incontri privati che formalmente saranno solo di convenienza sociale, perché nessuno vuole prendere l'iniziativa di' definirli incontri segreti p riservati a scopo di lavoro. Avendo l'aria di non lavorare, i ministri in realtà lavoreranno quei due giorni più intensamente di quanto abbiano fatto fino ad ora, nelle due settimane che sono trascorse: e le occasioni saranno, per quanto se ne àa questa sera, anzitutto la colazione che Herter offrirà a Gromyko a mezzogiorno di martedì, e poi il pran zo che Gromyko darà in ono re dei suof colleghi occiden tali nella serata dello stesso martedì. Sarà in quelle occasioni che lo spiraglio aperto oggi da Couve ^e Murville sulla questione di Berlino potrà venire convenientemente allargato, o almeno è questo che si spera per vedere finalmente concretarsi quelle possibilità dì intese, anche parziali, dì cui parlano tutti, in cui credono tutti, ma che nessuno è in grado fino ad oggi di praticamente indicare e definire. Vittorio Gorresio

Persone citate: Barakat, Gromyko