Decaduto l'ex-unionista eletto con la minoranza d.c.

Decaduto l'ex-unionista eletto con la minoranza d.c. Errori nel conteggio delle preferenze in Val d'Aosta Decaduto l'ex-unionista eletto con la minoranza d.c. Dopo la lettera del Vescovo aveva ritirato la candidatura dalla lista del "Leone rampante,, passando a "Concentrazione democratica,, - Sostituito anche un altro neo-eletto a a . a u (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 21 maggio. Il presidente del Tribunale, dott. Grisero, ha proclamato oggi ufficialmente i risultati definitivi delle elezioni regionali e i nomi degli eletti con ì voti di preferenza che faranno parte del nuovo Consiglio della Valle. Tra i dieci consiglieri di minoranza della concentrazione democratica ci sono state due impreviste sostituzioni in seguito a un errore di trascrizione dei voti di preferenza. L'indipendente Bois (uno degli Unionisti che si erano dimessi dalla lista del Leone rampante subito dopo la notificazione del Vescovo) e il democristiano Laurent, che erano stati eletti rispettivamente al settimo posto con voti 28.626 e al nono con 28.599, risultano invece aver ottenuto soltanto 28.508 e 28.455 preferenze, per cui sono stati retrocessi al dodicesimo e al quindicesimo posto in graduatoria. Essi sono stati sostituiti dall'indipendente Petigat e dal liberale Aillon. Il nuovo Consiglio Regionale sarà così composto: 25 consiglieri dì maggioranza della lista Leone rampante (15 dell'Union Valdótaine, 7 social-comunisti e 3 dissidenti del Fsdi): Maria Perruchon, Marcoz. Colombo, Savioz, Fillietroz, Gex, Fosson, Chantel, Chabod, Treves, Nicco Giulio, Vauthier, Dayné, Lucat, Guglielmìnetti, Mantinet, Wuillermoz, Machet, Page, Nicco Antonio, Soudaz, Vallino, Barone, Palmas, Manganonì; e dieci consiglieri di minoranza (4 de, 4 indipendenti, 1 liberale e 1 socialdemocratico): Bondaz, Berthet, Bordon, Dujany Cesare, Maschio, Berthod, Vesan, Montesano, Petigat, Aillon. Chiusi i commenti coi risultati delle elezioni, ad Aosta si parla ora delle ripercussioni che il mutamento di rotta potrà avere sul futuro della Regione. Le previsioni in tal senso negli ambienti responsabili della Concentrazione democratica, sono piuttosto pessimistici e, d'altra parte, si avverte un certo irrigidimento su posizioni che difficilmente potranno favorire una distensione e, in un secondo tempo, creare le premesse per un dialogo con gli unionisti. L'aw. Oreste Marcoz, designato dalla maggioranza governativa a presidente della Regione, è meno pessimista, almeno per quanto riguarda il futuro della Valle. « E' nostro interesse — egli ci ha dichiarato oggi — mantenere buoni rapporti con Roma e certo ci sforzeremo in tal senso. Tuttavia questo non significa che noi rinunceremo ai nostri principi e al riconoscimento dei nostri problemi. Confido che il governo centrale manterrà gli impegni assunti con la Regione ». Per quanto riguarda le future collaborazioni, l'avv. Marcoz è stato molto prudente: «Il clima elettorale — egli ha detto — ha creato una situazione particolare di tensione e dì animosità. Bisogna dare tempo al tempo. Uno dei primi problemi che il nuovo Consiglio della Valle dovrà affrontare dopo l'insedia- niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii mento, sarà quello della zona franca, il cui disegno di legge è stato presentato non molto tempo fa dal ministro Taviani al presidente del Consiglio dei ministri Segni. Come è noto, Il progetto dovrà prima ricevere l'approvazione del Consiglio della Valle. b. m.

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