Ventidue operai morti su un traghetto schiantato in Brasile da una tromba marina

Ventidue operai morti su un traghetto schiantato in Brasile da una tromba marina La baia di Rio de Janeiro sconvolta da un immane ciclone Ventidue operai morti su un traghetto schiantato in Brasile da una tromba marina La piccola nave affonda in cinque minuti - Quaranta passeggeri feriti, imprecisato il numero dei dispersi - La colonna d'acqua si è poi abbattuta sulla capitale, provocando gravissimi danni e i a i a o . (Nostro servizio particolare) Rio de Janeiro, 20 maggio. Nelle prime ore di stamane, un traghetto con a bordo 1S7 passeggeri e una trentina di uomini d'equipaggio, investito da una tromba d'acqua, si, è capovolto ed è affondato nella baia di Guanaraba (Rio de Janeiro) in meno di cinque minuti. Proseguendo la sua folle corsa, il gigaìitcsco ciclone marino si è quindi abbattuto sulla capitale brasiliana causando gravi danni, seminando il terrore fra la popolazione ed allagando intieri quartieri. Le vittime del traghetto finora recuperate sono ventidue. Il ferry-boat, che faceva servizio fra la penisola di Niteroi e l'isola dei Cobra, era partito alle 5,10 e dopo mezz'ora avrebbe dovuto attraccare all'isola dei Cobra, sul molo della cen- 111 II 11 11 111 II IM111111111111111111111111111111111 ■ Il ID troie idrografica della marina brasiliana. Ma a metà strada, quando le prime luci dell'alba cominciavano a rischiarare il mare, il comandante ha fa,tto suonare l'allarme a bordo ordinando ai passeggeri di munirsi di salvagente. A. meno di due chilometri, un'immane colonna d'acqua stava dirigendosi a tutta velocità verso il traghetto. I passeggeri erano in massima parte operai diretti al centro idrografico. La piccola nave sfava compiendo il suo primo tragitto quotidiano. Nel viaggio successivo di solito salgono a bordo circa trecento persone. Nel suo minaccioso avanzare, la colonna emetteva un sinistro boato e sollevava enormi ondate d'acqua che si rovesciavano tutl'iniorno con gran fragore. Il comandante ha tentato due volte di dirottare nel tentativo di evitare la catastro fe, ma la tromba marina era assai più veloce del traghetto Alle 5,10 la montagna d'acqua si è abbattuta sui politi della nave, la quale ha scricchiolato prima paurosamente, quindi si è schiantata ed è colata a picco. La tragedia ha avuto inizio e fine in meno di cinque minuti. Mentre il ciclone proseguiva nella sua pazzesca corsa verso la terraferma, una moltitudine di persone urlanti e terrorizzate annaspavano fra le onde alte come colline e che si ammucchiavano l'uno, sull'altra con un frastuono infernale. Il mare, sconvolto dal risucchio della tromba e dai flussi e riflussi provocati dall'infrangersi contro la costa, è sembrato per mezz'ora wi'enorme pentola in ebollizione, entro la quale una folla di persone annaspava disperatamente. Durante questa mezz'ora, aerei militari e imbarcazioni civili e militari hanno dovuto astenersi dall'intervenire per evitare di essere travolti essi stessi. Stasera la baia di Guanaraba pullula ancora di salvagente bianchi, che alcune scialuppe della marina stanno recuperando. In un primo momento il numero dei morti era stato dato ad oltre cento, ma in seguito i superstiti hanno comin¬ ciato ad affluire ai centri di raccolta e agli ospedali della città. Finora sono state recuperate le salme di ventidue persone. Un numero impreclsato di passeggeri viene dato per disperso. I feriti sono oltre quaranta, alcuni dei quali versano in gravi condiziotii. Dopo aver affondato il traghetto e sconvolto la baia, il tifone ha seminato la distruzione in un vasto settore del. porto dove erano ancorate centinaia di piccole imbarcazioni. Un numero imprecisato di automezzi, fra cui una diecina di autobus, sono stati rovesciati o schiacciati contro i muri; le lince di comunicazione spezzate; centinaia di alberi divelti; le casette di legno che si allineavano lungo - quella zona del porto sono state cancellate^ infine una valanga d'acqua è precipitata dall'alto, allagando completamente alcuni quartieri, lasciando altri totalmente asciutti. Fortunatamente l'allarme era stato suonato in tempo e la popolazione immediatamente vicina al mare aveva cercato scampo nella fuga. Il ciclone si è spento improvvisamente dieci minuti dopo aver investito la città. a. p.

Luoghi citati: Brasile, Rio De Janeiro