Dichiarazioni di Ferrari Aggradi sui rapporti tra Eni e "Giorno"

Dichiarazioni di Ferrari Aggradi sui rapporti tra Eni e "Giorno" Dichiarazioni di Ferrari Aggradi sui rapporti tra Eni e "Giorno" Nuovi particolari sull'accordo tra l'Alfa Romeo e la Renault Roma, 20 maggio. (e. a.) Il ministro Ferrari Aggradi è intervenuto nella polemica aperta dal sen. Sturzo con la lettera nella quale domandava al presidente del Senato perché i precedenti governi avessero negato l'appartenenza de 7/ giorno all'Eni. In una lettera indirizzata anche al sen. Merzagora, il ministro delle Partecipazioni statali dà atto al governo Zoli che i chiarimenti a suo tempo forniti al Senato nella questione del Giorno rispondevano all'esatto stato delle cose. A quel momento, come risulta da documenti ineccepibili, non esistevano rapporti né di proprietà né di assistenza finanziaria tra il quotidiano milanese e aziende a partecipazione statale. Non vi fu, quindi, né il tentativo di mascherare particolari operazioni Eni da parte del governo, né da parte dell'Eni, una qualsiasi reticenza che potesse indurre il governo in errore. I termini dell'accordo concluso tra l'Alfa Romeo e la Renault sono stati precisati dal ministro Ferrari Aggradi in una lettera di risposta ad una interrogazione scritta presentata da un gruppo di deputati. Il ministro afferma che tale accordo « costituisce una conveniente iniziativa attraverso la quale la società italiana potrà espandere ulteriormente la propria attività con conseguente incremento dei posti di lavoro < Tale accordo prevede il montaggio e la vendita della Dauphine in Italia e della Giulietta in Francia, nonché la fornitura alla Casa francese di circa 100 mila motori Diesel che saranno fabbricati a Napoli in un apposito centro dotato di moderne attrezzature e realizzato con i criteri più rispondenti. Il volume di lavoro che sarà distribuito in Italia potrà avere riflessi vantaggiosi tanto per le aziende facenti capo alla Fin-Meccanica, quanto per quelle extra-gruppo >. « E' opportuno precisare — ha aggiunto il ministro "— che il costo complessivo di ciascuna "Dauphine'' sarà sostenuto per il 60 in Francia e per il 4(V> in Italia, mentre la produzione di motori Diesel, oltre ad incrementare sufficientemente l'attività del nuovo centro, sarà fonte di lavoro per gli stabilimenti meccanici di Pozzuoli, per le fonderie Ansaldo e San Giorgio Prà e forse anche per la Spica di Livorno < Nessun limite è fissato per quanto riguarda il numero delle " Dauphine " che saran n« vendute in Italia, esso di- penderà unicamente dalla capacità produttiva dell'azienda e dal favore che la macchina francese potrà incontrare sul mercato italiano, in relazione anche al suo prezzo di vendita che non è stato ancora stabilito; altrettanto può dirsi per quanto riguarda il passaggio della "Giulietta" in Francia. A tale proposito devo precisare — continua il ministro nella sua lettera — che la presentazione della " Dauphine " in Italia avverrà al più presto, ma comunque in un tempo che non è ancora possibile prevedere » .

Persone citate: Merzagora, Spica, Sturzo, Zoli