"Ghiani era a Milano quella notte» affermano sicuri i due nuovi testi di Guido Guidi

"Ghiani era a Milano quella notte» affermano sicuri i due nuovi testi "Ghiani era a Milano quella notte» affermano sicuri i due nuovi testi Secondo l'accusa, sarebbe stato a Roma per tentare d'uccidere Maria Martirano (Nostro servizio particolare) Roma, 19 maggio. La sorte di Raoul Ghiani, sì sa, è legata ad un filo sottile. Opgi, dunque, hanno tentato di rendere più consistente questo filo due conoscenti dell'elettrotecnico milanese: questi, com'è noto, secondo l'accusa, sarebbe l'uomo che per incarico del geometra Giovanni Fenaroli, la notte del 7 settembre scorso, sarebbe venuto a Roma da Milano per uccidere la signora Maria Martirano nel suo appartamento di via Monaci 1, riuscendo, però, nell'impresa soltanto tre giorni dopo. Ed è stato, quello di Angelo Brocheri e di Primo Basso, un tentativo nell'apparenza consistente se per esaurire l'esame dei due nuovi testimoni inseritisi nell'ultimo momento in questa storia, il giudice istruttore dott. Modigliani e il pubblico ministero dott Feiicetti hanno avuto bisogno di una intera mattinata. Quali elementi sono stati portati dai due nuovi testimoni? In linea di massima si può dire che tanto Angelo Brocheri quanto Primo Basso hanno cercalo di sostenere l'alibi dietro il quale Raoul Ghiani da sei mesi ormai si difende disperatamente e strenuamente. « Non solo non ero a Roma la sera in cui Maria Martirano fu uccisa — ha sempre sostenuto il giovanotto — ma non vi sono stato neanche la sera del 7 settembre. Questa sera io l'ho trascorsa con una mia amica, Tina Dardi ». Angelo Brocheri aveva da riferire ai magistrati un episodio che a suo dire gli è rima¬ sto bene impresso nella memoria. «La sera del 7 settembre scorso verso le 20 io incontrai Ghiani — ha spiegato al dott. Modigliani e al dott Felicetti sostanzialmente confermando quanto aveva detto qualche settimana fa ad un giornalista di un rotocalco milanese — davanti al bar Cigno Verde, all'angolo fra viale Coni Zugna e via Modestino. Raoul mi disse che aveva un appuntamento e che ci saremmo veduti dopo. Sono ben certo che si trattava del giorno 7 perché era domenica, ero tornato da una gita e dopo aver mangiato in gran fretta a casa andai insieme ad alcuni amici al cinema Alcione dove un nostro conoscente Guid > Crapanzano, figlio di un professore universitario di filosofia, partecipava come chitarrista e come compositore di canzoni ad un concorso musicale. Ghiani mi spiegò che quella sera non poteva venire con noi al cinema Alcione perché aveva un appuntamento con una ragazza ». Non sono state circostanze del tutto nuove quelle riferite da Angelo Brocheri che già un'altra volta aveva subito un lungo esame da parte del giudice istruttore. Ma stamane il testimone ha dovuto dire qualcosa di più e di maggiormente preciso. «Purtroppo — ha commentato Brocheri, un elettricista di ventinove anni — non credo di essere stato sufficientemente categorico nel confert .re talune circostanze al giudice istruttore. Ero stanco per il lungo viaggio e lo snervante interrogatorio mi ha prostrato». Primo Basso, l'altro testimo¬ ne, era invece la prima volta che si presentava al dott Mo digliani. Portinaio di uno stabile in via Papiniano a Milano, aveva preannunciato le sue rivelazioni dalle pagine di un settimanale, rivelazioni che ha sostanzialmente confermato al giudice istruttore. « Raoul Ghiani — questo è il suo rac conto — la notte del 7 settem bre scorso era a Milano. L'ho visto io con i miei occhi. Gli ho parlato e gli ho persino passato un bicchiere di vino. Dopo 10 spettacolo al cinema Alcio ne, andai insieme a tutti nel bar di via Coni Zugna. Passò qualche minuto e arrivò Ghiani. Lo ricordo come ora. Io ero arrivato per penultimo, Raoul fu l'ultimo. Prese da me un bicchiere di vino e lo passò ad una signora bionda, moglie o fidanzata di uno dei presenti. Poi Ghiani chiese a Guido Crapanzano, di cui si festeggiava 11 successo al concorso musicale avvenuto al cinema Alcione, di suonare " L'uomo in frac " di Modugno ». Sicuro di sé era Primo Basso quando ha varcato la so glia dell'ufficio dove 11 dott Modigliani da circa otto mesi cerca di venire a capo della storia che ebbe come scenario un appartamento di via Monaci- altrettanto tranquillo, e soddisfatto di se stesso, era quando alle 14 e 30 s'è allontanato. « Non posso fare confusione di date — s'è limitato a spiegare a chi gli chiedeva qualcosa sul suo lungo interrogatorio — sono certo che Ghiani la sera del 7 settembre era a Milano ». Guido Guidi Interrogati per tutta la mattina dal magistrato