Uno splendido corteo per le vie di Roma accompagna al Quirinale Paolo e Federica di Grecia di Nicola Adelfi
Uno splendido corteo per le vie di Roma accompagna al Quirinale Paolo e Federica di Grecia Uno splendido corteo per le vie di Roma accompagna al Quirinale Paolo e Federica di Grecia Il Re indossava l'alta uniforme d'ammiraglio, la Regina un semplice soprabito ricamato a fiori - Il cordiale fascino della Sovrana ha conquistato i romani: le donne, specialmente, non si stancavano di applaudire - Le accoglienze della colonia greca al grido trionfale: "Elias, Elias,, - Il pranzo di gala e il ricevimento con alcune centinaia di invitati i (Nostro servizio particolare) Roma, 19 maggio. Quanto fascino possa spargere intorno alla sua persona una signora a kS anni e con tre figli, lo hanno capito tutti non appena la Regina Federica di Grecia è scesa dal treno presidenziale ed è rimasta ferma accanto all'altissimo consorte. Intanto, la banda attaccava a suonare le prime note dell'inno nazionale greco « Ti saluto, ti saluto, o liberta». Seppure sema sfarzo, la Regina era vestita con eleganza e grazia: soprabito di broccato beige ricamato a fiori multicolori, cappellino bianco a nido di vespe e borsetta anche bianca. La semplicità dell'abbigliamento dava un ri salto ancor maggiore alla ricca uniforme di ammiraglio, indossata dal Re Paolo, alle sue scintillanti decorazioni, al corto bastone dorato di comandante supremo delle Forze armate elleniche. La Regina Federica stava discretamente nell'ombra del consorte, e quando nell'aria si sono levate piene di slancio le note dell'inno greco, ha sorriso con le labbra, ma solo per scacciare la commozione che le traluceva dagli occhi. La Grecia è un Paese non grande e separato da noi dal mare, re e regine tendono a diventare sempre più nel mondo contemporaneo meri simboli, e si sa che i romani ne hanno viste tante nella loro lunga storia, che ora sono piuttosto lenti nel riscaldarsi. Eppure, oggi hanno fatto un'eccezione. Dalla stazione Ostiense fino al Quirinale, hanno dato ai Reali di Grecia un sincero e caldo benvenuto. Molte corse e mdhvlmtbcdccrrnmqacr iiniimnimniimmiiiiiimnii uni e molte spinte diptro i cordoni dei soldati, e le< notizie che si hanno stasera parlano di diversi svenimenti fra la folla. Se dunque i romani si sono lasciati prendere dall'avvenimento, e le donne specialmente non si stancavano mai di battere le mani, gridare e lanciare anche baci in direzione della Regina .Federica, va anche detto che à furia di ricevere sovrani e presidenti di repubbliche, noi italiani siamo riusciti a mettere a punto il nostro cerimoniale in maniera molto soddisfacente. Qualunque sia l'ospite, Oggi riusciamo a fare bella figura con le decorose uniformi dei nostri reparti di rappresentanza e con l'eccellente addestramento. Sotto questo aspetto, non sono molte le cose che possiamo invidiare agli altri Paesi, siano essi monarchici siano -repubblicani. Se mai, sono gli altri che devono invidiarci lo scenario di cui Roma dispone, fra la stazione Ostiense e il Quirinale: è uno sce nario che. per metterlo su, sono occorsi più. di duemila anni. E i Reali di Grecia, sebbene von siano nuovi alle visite di Stato, hanno apprezzato tutto ciò. Ogni cosa in' questo inizio di visita ha funzionato alla perfezione. Il treno è arrivato da Napoli alle^li,S0 con una precisione da cronometro, e si è fermato, in modo che lo sportello da dóve gli ospiti sarebbero scest, corrispondesse esattamente al tappeto ove stava ad aspettare il Presidente Gronchi. Una batteria di quattro cannoni, che era di là dai binari, ha cominciato a sparare le SI salve. La banda inniininiiiimiiniiimmnn iiiiiiiiiiihiib a e a o . , o i e e l o o à t u o , o o e suona le prime otto note dei due inni nazionali, e poi i due Capì di Stato avanzano ciascuno di tre passi, si stringono la mano. Si fanno ora avanti la Regina Federica e la signora Gronchi, il reparto che presenta le armi viene passato in rassegna, avvengono le presentazioni fra gli ospiti e le più alte cariche dello Stato. Dappertutto, nella stazione Ostiense, piante ornamentali, fiori, festoni di alloro e di mortella, bandiere greche (una croce bianca su fondo azzurro-chiaro), bandiere italiane e giallo-rosse del Comune di Roma. I civili indossano il tight, i militari l'alta uniforme. Poi, durante il tragitto, centinaia di bandiere, dieci bande militari, 1^00 soldati a piedi e h00 a cavallo, fanno ala al corteo. Il percorso è dei più suggestivi: le vetture passano sotto la piramide di Caio Gestio, per un lungo tratto fiancheggiano le alte e rosse mura che un tempo chiudevano Roma, spuntano sull'ampia e modernissima autostrada che unisce Roma al mare, la Cristoforo Colombo, lanciano da parte la via Appia Antica e scendono verso la Passeggiata Archeologica, la via dei Trionfi, l'Arco di Costantino, il Colosseo. Qui stava ad aspettare gli ospiti, la Giunta comunale col sindaco. Era stato eretto un palco, il quale aveva per sfondo un grande arazzo del Sei cento con queste allusive pa rote: « Communis Patria ». Anche qui truppe in alta uniforme, un reparto di corazzieri a cavallo, la banda dei carabinieri, i gonfaloni dei rioni romani recati da valletti vestiti con divise michelangiolesche Le trombe squillano l'attenti, di nuovo vengono suonati gli inni nazionali, la sindachessa mette un fascio di rose color vino nelle braccia di Federica, il sindaco pronuncia un discorsetto sui «tanti vincoli di storia, di civiltà, di artej che la Grecia ha con l'Italia e con Roma in particolare ». Ora sono i greci a farsi sentire; stanno adunati in grande numero fra i ruderi e le rovine circostanti e gridano a perdifiato: < Elias, Elias! ». Jn via dell'Impero la folla t ancora più numerosa, nonostante il caldo torrido. Stanno là costruendo le tribune per la rivista militare del S giugno e la folla ne ha approfittato per godersi comodamente lo spettacolo del corteo. In breve, da un capo all'altro di via dell'Impero, anche gli italiani e i turisti stranieri imparano gridare in greco il nome della Grecia: < Elias, Elias!». Il Re sorride, si aggiusta gli occhiali affumicati, per meglio osservare la folla plaudente, e la Re gina è piena di grazia mentre agita la mano al di sopra del capo. Si arriva in Piazza Venezia, il corteo passa davanti al palazzo da dove poco meno di ue?it'anni fa uscì la dichiarazione di guerra dell'Italia alla Grecia, ma è acqua passata. Sul famoso balcone sventolano oggi a festa tre grandi bandiere: l'italiana, la greca e quella di Roma. Alle finestre laterali sono stati stesi otto beHissimi arazzi. E la folla, seppure non è oceanica, ha il cuore leggero, applaude, accoglie da via dell'Impero e rilancia il grido: € Elias, Elias!». Ancora un breve tratto e Infine il corteo sbocca nella piazza del Quirinale, imbocca il portone del palazzo presidenziale, hanno luogo le ultime iii lIllllEllNlllllllllllllllllllllitillllMIIIIIMIlllll La regina Federica di Greci cerimonie, mentre lo squadrone dei corazzieri arriva scalpitando sul selciato. Gli ospiti scendono dalle vetture e sono scortati attraverso lo scalone d'onore, alla Sala Rossa, nel Salone dei Corazzieri e nella Galleria dove stanno aspettando altre personalità e avvengono nuove presentazioni. Anche questa parte del protocollo si conclude, e i signori Gronchi, da ultimo, accompagnano i Reali di Grecia fino alla' soglia dell'appartamento imperiale. Si rivedranno di lì a mezz'ora per una colazione intima. Al termine della colazione è avvenuto il tradizionale scambio di doni. Re Paolo ha portato al presidente Gronchi due tazze d'oro massiccio lavorate; risalgono al 1£S a. C. e furono trovate in una tomba nel corso di scavi compiuti intorno all'Acropoli di Atene. La signora Gronchi ha ricevuto in dono un'anfora proveniente pure da scavi compiuti nella zona dell'Acropoli; l'anfora rappresenta un esemplare raro della migliore arte antica greca. Ed ecco i doni di Gron chi dei Reali di Grecia: al Re Paolo - un dipinto del 1555 di Jacopo da Bassano, che rappresenta la Madonna colBamoino e S. Giovannino; alla Regina Federica una statuetta di bronzo del Campana, che raffigura un uomo ■ con un cane. Alle 17,30 i cerimonieri sono andati a prelevare i Reali di Grecia nei loro appartamenti lllinilllllllllllllililllllllilllilllllllNillllllllllIMll a al braccio di Gronchi in un e li hanno scortati fino alla Sala di Augusto. Successivamente sono stati presentati ai sovrani i capi delle Missioni straniere accreditate presso il Quirinale: ossia 43 ambasciatori, 7 ministri plenipotenziari e 15 incaricati d'Affari. . ■ Alle S0,45 ha avuto inizio in uno dei più fastosi saloni del Quirinale un pranzo di gàia in onore degli ospiti. Poi, dopo a sala del Quirinale (Tel.) le SS, sono stati spalancati < saloni di rappresentanza e una numerosa folla di invitati, diverse centinaia, hanno preso parte al primo dei tre ricevimenti ufficiali stabiliti dal protocollo. Dal Vaticano è stato annunciato che il Papa, riceverà venerdì in udienza ufficiale i sovrani di Grecia. Nicola Adelfi Wju pt*ttfftfi visita uifivini** in italia dei sawani ellenici
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