L' aria inquinata delle città può causare gravi malattie

L' aria inquinata delle città può causare gravi malattie L' aria inquinata delle città può causare gravi malattie Chioso il convegno di stadi sull'atmosfera - Tra le sostanze tossiche vi è il benzopirene, ritenuto agente cancerogeno (Nostro servizio particolare) Bologna, 16 maggio. H convegno nazionale sui problemi della salute pubblica, in relazione all'inquinamento atmosferico da gas e polveri tossiche, ha concluso 1 lavori con un serio appello alle autorità sanitarie ed alle amministrazioni provinciali e comunali di tutto il Paese. La gravità del problema è tale da esigere ormai provvedimenti immediati. I medici, gli igienisti, i tecnici e gli amministratori civici convenuti nel ridotto del teatro comunale — per iniziativa della sezione emiliana dell'Associazione nazionale per l'igiene e là sanità — hanno tutti ammesso che le nostre maggiori città sono ormai malate dello stesso morbo: il respiro è insidiato dai fumi e dalle esalazioni. Due sono le sorgenti dell'inquinamento: le lavorazioni industriali e le combustioni degli impianti - di riscaldamento e dei motori. E' stato notato a questo proposito lo strano, inspiegabile disinteresse degli urbanisti per il fattore « atmosfera », da essi trascurato quasi completamente nel confronti del fattore «ter¬ reno», cui hanno sempre dato importanza prevalente. Anche se accuratamente pianificate, le grandi comunità urbane del nostro tempo finiscono per autointossicarsi, come organismi veri e propri che alimen tano in se stessi le cause del loro deperire. L'atmosfera contaminata è stata causa dì vere e proprie calamità. Lo ha ricordato il professor Pietro Ambrosiani, citando il caso di una città statunitense di 14 mila abitanti,che nel '48 ebbe 6 mila casi di infermi per gravi turbe respiratorie o dovute allo « smog ». I morti furono una ventina. A Londra questo fenomeno costò 4.70C vite umane, nel '52. L'In: gnilterra, che per prima avvertì il problema, ebbe però soltanto nel '56 il c Clcan Air Act»: la legge che codifica una serie di razionali provvidenze per la lotta contro lo « smog ». Negli Stati Uniti la difesa contro gli inquinamenti è affidata alle autorità dei singoli centri, che tengono conto delle diverse condizioni climatiche e meteorologiche. Francia, Russia, ed altri Stati hanno una buona legislazione in proposito. In Italia i provvedimenti sono, per ora, soltanto auspl-. cati. Ci sono due modesti articoli nel testo unico delle leggi sanitarie, ma si tratta di norme a carattere procedurale e non di leggi specifiche. Le autorità locali hanno però la possibilità di intervenire per la repressione delle esalazioni nocive alla salute pubblica, ma i fatti stanno a dimostrare che questa lotta almeno per ora la si deve ancora cominciare. Le misure attuate fin qui si limi-' tano al casi più clamorosi di inadempienza delle norme sanitarie. La sorgente più temibile dell'ossido di carbonio, uno dei gss tossici più frequenti nell'atmosfera, è data dal gas di scarico dei motori a scoppio, che ne contengono percentuali variabili dal 3 al 10 per cento. Fortunatamente questo gas letale si disperde con notevole rapidità, ma va tenuto presente che l'uomo può reggere, e solo per brevi esposizioni, a concentrazioni atmosferiche vicine alle 0,01 per cento. Altra nostra nemica è l'anidride solforosa, prodotta soprattutto dalla combustione di nafta e carbone. La concentrazione del gas, che c fortemente tossico,- dipende dalla percentuale di zolfo presente nei combustibili; e va detto che sfortunatamente la nafta che si brucia Ih Italia è tra le più sature di questo metalloide. A contatto con l'umidità dell'atmosfera l'anidride solforosa si trasforma in anidride solforica e acido solforico, che sono composti assai più attivi. Ma, come non bastasse, a questi agenti invisibili e danr nosissimi, ne va aggiunto un altro, forse il più temibile: il « 3,4 benzopirene », che la scienza considera il composto cancerogeno più potente. Il professor Angelo D'Ambrosio, direttore del laboratorio pro'vinclale d'igiene di Milano, ha rivelato dati preoccupanti anche a proposito di questo idrocarburo, ' la cui presenza nell'atmosfera. df'Milano raggiunse nel gennaio scorso quote dì concentrazione massime. Anche per il benzopirene dobbiamo cercare la' sorgente nei nostri impianti- di riscaldamento. Lo «smog», insomma, è un veleno la cui azione insidiosa e costante va combattuta con prontezza. Ha già arrecato troppo male. A Los Angeles, un noto esperto nei problemi dell'inquinamento atmosferico, Kotin, ha trattato la pelle di alcune cavie con un estratto di polveri prelevate dallo smog invernale ed ha veduto comparire tumori quasi sempre maligni, nel 42 per cento dei casi. A questo preoccupante panorama di mali già in av.to e dì altri che appaiono sempre più incombenti, cosa possiamo opporre? Nel 1957 si tenne a Milano una conferenza europea sugli inquinamenti dell'atmosfera, che valse a una particolareggiata denuncia del fenomeno. Ma da allora fino ad oggi, il problema della difesa dei centri urbani è rimasto allo stadio dell'indagine, alla fase descrittiva. e. m. llllIftllIIIIIIIIIlfflIIIIIIIIflflIfllillIltlIIIIIflflillllll

Persone citate: Angelo D'ambrosio, Pietro Ambrosiani

Luoghi citati: Bologna, Francia, Italia, Londra, Los Angeles, Milano, Russia, Stati Uniti