Non c'è nulla di nuovo nel progetto della Russia

Non c'è nulla di nuovo nel progetto della Russia Non c'è nulla di nuovo nel progetto della Russia (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 15 maggio. Andrei Gromyko ha presentato oggi alla conferenza il progetto sovietico di trattato di pace con la Germania, ac compagnandolo con un discorso durato 40 minuti, cioè più lungo di tutti gli altri discorsi finora pronunciati a Ginevra, per illustrarne le caratteristiche. In realtà gli occidentali hanno trovato che tanto impegno era sprecato poiché il documento era già noto in tutti i suoi particolari, essendo non altro che la testuale riproduzione del progetto di trattato trasmesso 11 10 gen-. naio scorso al governo di Washington. Il vice-ministro degli Esteri sovietico Valerian Zorln ha dichiarato ai giornalisti ridendo: « Perché avremmo dovuto cambiarlo? Noi lo troviamo così bello che non sentiamo la necessità di spostare nemmeno una virgola >. Un portavoce americano ha detto invece che è molto spiacevole che i russi siano rimasti al loro punto di partenza: «Dal 10 gennaio ad oggi gli occi dentali hanno lavorato molto per sempre meglio adeguarsi alla situazione. Abbiamo anche indetto due conferenze fra ministri degli Esteri, insomma abbiamo dimostrato molta buona volontà. I sovietici invece solo a parole si interessano della unificazione tedesca, perché non tengono con to del fatto che l'unificazione è incompatibile con un trattato che dovrebbe essere stipulato con due governi distinti indipendenti e sovrani ». Anche i francesi si sono mostrati abbastanza irritati: «Un trattato si può firmare solo con un governo unico, che sia stato liberamente eletto ». Per l'Inghilterra Selwyn Lloyd è stato più riservato: «Ci sono molte obbiezioni da fare, ma non credo che sia necessario farne oggi ». Il progetto sovietico consta di 48 articoli e riguarda ge nericamente la Germania, termine con il quale si intende indicare 1 due paesi tedeschi ora esistenti, cioè la Repub blica Democratica Tedesca e la Repubblica Federale Tedesca. All'art. 2 si precisa che tutti i diritti e tutti gli obblighi di cui si fa parola nel trattato valgono ugualmente per i due paesi, in attesa del la riunificazione della Germa nia in qualche forma. - In base all'art 5, all'atto dell'entrata in vigore del trattato, la Germania dì Bonn si scioglie rà dagli obblighi del Patto Atlantico e la Germania di Pankow da quelli del Patto di Varsavia e né l'una né l'altra potranno" più aderire ad alcuna alleanza militare che non comprenda tutt'e quattro le grandi Potenze, Urss, Usa, Gran Bretagna e Francia. In attesa della riuniflcazlo-,ne le due Germanie conservano gli attuali confini (art. 8) rinunciano ad ogni rivendicazione dei territori oltre la frontiera dell'Oder-Neisse con la Polonia (art. 9). Secondo l'art. 14 la Germania assicurerà « il godimento dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali personali, di parola, stampa e pubblicazione, libertà religiosa, di opinione, associazione politica, a tutte le persone sotto giurisdizione tedesca, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, nazionalità, origine e idee politiche»: e questa, può apparire un'importante concessione nello spirito liberale dell'Occidente. Tuttavia all'art. 22 si traccia una gravissima discriminante a tutto vantaggio dell'Unione Sovietica. VI detto infatti che la Germania impedirà l'esistenza sul suo territorio « di qualsiasi organizzazione, comprese le organizzazioni di profughi, impegnata in attività ostili contro una Potenza alleata o associata. La Germania non offrirà asilo politico a persone appartenenti a simili organizzazioni ». Circa la riunificazione è detto semplicemente (art. 22) che i Quattro assisteranno in tutti i modi i due Stati tedeschi perché raggiungano lo scopo: in attesa comunque « Berlino Ovest diverrà una città libera smilitarizzata con uno statuto speciale (art. 25) ». Gli art. dal 26 al 30 concernono la parte militare: la Germania potrà avere forze armate nazionali di terra, di mare e d'aria necessarie alla difesa del Paese, esclusi armamenti nucleari di qualsiasi genere e tipo, missili, razzi, aerei da bombardamento e sottomarini. Le truppe straniere di stanza nelle due Germanie saranno ritirate nel corso di un anno dall'entrata in vigore del trattato, le basi straniere saranno abolite e mai più ricostituite in futuro. Nel suo commento al progetto Gromyko ha detto e senzialmente che è venuta l'ora di liquidare tutte le pendenze di guerra, chiarendo le relazioni fra la Germania e le sue vittime: < Se ci fosse un trattato di .jace ci sarebbe una diversa Germania e quindi una diversa Europa. Anche la situazione di Berlino Ovest è in dipendenza della mancanza del trattato dì pace. Noi sovietici e voi occidentali abbiamo idee differenti, ma ciò non ha impedito che ci trovassimo uniti quando sì trattava di abbattere il nazismo: uniamoci anche ora, trattandosi di impedirne la rinascita. Il vostro principale argomento per non redigere un trattato è che manca un Governo risultante da elezioni: ma non possiamo attendere ancora a lungo. Rifiutare il trattato significa ag- gravare la tensione fra Pan¬ kow e Bonn, e non è logico che voi diciate di riconoscere un solo Governo. Noi, senza contropartita, ne abbiamo riconosciuti due: perché non fate anche voi altrettanto? >, Finalmente Gromyko ha detto qualche cosa sul «package pian » presentato ieri da Herter a nome degli occidentali; «L'ho considerato attentamente, ma mi sembra impossibile, come già ho avuto occasione di dire altre volte, riuscire a mettere tante questioni complicate in un solo sacco. ,Io credo che la conferenza debba orientarsi verso una strada più praticabile, intendo dire quella che è veramente essenziale, cioè del trattato di pace. Infatti il vostro "package pian" praticamente significa mettere tutta la Germania in balìa della Nato, mentre il nostro trattato mette al bando i guerrafondai, uno scopo che si può raggiungere senza alterare la struttura sociale ed economica della Germania. Ma a questo scopo è necessario riconoscere l'esistenza dei due Governi, e io spero sinceramente che il nostro punto di vista venga accettato dalle altre Potenze ». ■iimiimimiiiiiiiiiiiiimmiHiimimmmunii e e , e a o a ù , " e ò a a o e e l a La seduta di oggi era presieduta da Selwyn Lloyd, che ha domandato se qualcuno volesse la parola. Nessuno l'ha chiesta, ed allora egli stesso, dichiarando di parlare come rappresentante del Regno Unito, ha detto a Gromyko: «Spero a mia volta che vorrete in un'altra occasione soffermarvi con maggióre attenzione sugli argomenti contenuti nel nostro piano dì pace. In questa fiducia vorrei aiutarvi fin d'ora suggerendovi alcune considerazioni. La. principale differenze tra noi riguarda la valutazione del tempo. Anche voi avete ammesso più volte il principio delle libere elezioni in Germania, ma le considerate sempre premature. Noi le avremmo volute subito, ma siamo disposti a rinviarle di due anni e mezzo. Noi abbiamo fatto di tutto per appianare le divergenze, avvicinare i punti di vista. Nel '55 voi avete trovato che il nostro progetto per collegare i problemi della sicurezza con quelli della unificazione era rimasto troppo vago: questa volta abbiamo fatto degli schemi molto accurati, cnevi preghiamo di studiare per negoziarne insieme. Io spero molto che il governo sovietico voglia riconoscere il nostro lavoro come un tentativo concreto di soddisfare le legittime aspirazioni del popolo tedesco tenendo conto delle legittime preoccupazioni di tutti i nostri governi per una pace salda ' e duratura ». Al termine della seduta la delegazione sovietica è stata bersagliata di domande, alle quali ha risposto il vice-ministro degli Esteri Valerian Zorin: «Quando il signor Grò myko ha fatto allusione al mi litarismo tedesco voleva forse riferirsi alla parata guerresca che si è svolta il 1° maggio a Berlino est? ». L'interprete ha cominciato ad incepparsi, traducendo «Berlino ovest» anziché «Berlino est». Lo stesso Zorin .ss ne è accorto ed ha riso per il primo, rispondendo: * Forse chi mi Interroga vuole scherzare, perché altrimenti dovrei dirgli che commette il grosso errore di confondere la forma con la sostanza. In questo caso dovremmo dire che anche la Svizzera è militarista perché ieri abbiamo avuto una grande sfilata del 1° Corpo d'Armata, che ha concluso Payerne le sue grandi manovre. In realtà, la differenza tra i militaristi e 1 non militaristi è che il governo di Pankow ha rinunciato alle armi atomiche mentre quello di Bonn ha mandato a Wash ington il suo ministro Strauss per trattare la installazione delle basi dei missili ». Si è alzato allora un ungherese rifugiato in America, Bela Fablan, direttore del quotidiano Hungarian American Daily, che si pubblica New York. Debitamente qua lineatosi, ha domandato a Zo rin: «Possiamo avere la spe ranza che grazie a questa con ferenza ci verranno restituiti gli ungheresi che avete deportato in Siberia? ». Zorln si messo a ridere forte e tutti i suoi collaboratori ne hanno seguito l'esempio. Poi ha ri sposto pesantemente: «Credo che questo distinto signore che mi parla viva nelle nuvole se dice cose come queste, su pretese deportazioni di ungheresi in Siberia ». Gelido, fosco, Bela Fabian, un uomo di mezza età, brizzolato, dalle sopracciglia nerissime, ha insistito, fissando bene lo sguardo negli occhi di Zorin: «Mi pdgpalmtncslsacdhnsmcmvgwn. iiiiiiiiHimiiiiiiimim permette di ripetere la mia domanda? ». Allora Zorin, grande e grosso, passando improvvisamente dalla fittizia allegria all'irritazione, ha urlato a piena voce: «Sarebbe meglio che lei si rendesse conto che non è questo il luogo né il momento per parlare di cose simili! ». Poi ha subito detto, per sviare l'argomento, superare l'incidente, cambiare l'atmosfera: «Vorrei adesso dare un apprezzamento generale sulla conferenza, ma è difficile. Sta di fatto che gli Occidentali hanno presentato un piano generico, e noi uno concreto. La settimana prossima cominceremo finalmente a trattare di cose pratiche, e noi non slamo pessimisti sulle prospettive finali. Perciò vi auguro di godervi serenamente il vostro week-end ». Né domani, difatti, né domenica si terranno sedute. Herter, che ha avuto oggi una conversazione con il nostro sottosegretario agli Esteri Folchi, ne approfitterà per recarsi qualche ora a Roma, da dove tornerà in giornata iiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiimimiVittorio Gorresio