Tre tedeschi sfracellati sul Bianco precipitando per oltre mille metri
Tre tedeschi sfracellati sul Bianco precipitando per oltre mille metri Tre tedeschi sfracellati sul Bianco precipitando per oltre mille metri Percorrevano la via normale - Sui roccioni della Tournette il terzo della cordata scivolava trascinando i suoi due compagni nel baratro - Oggi le ricerche dei cadaveri Courmayeur, 14 maggio. Nuova grave .tragedia In montagna, la prima della stagione alpinistica 1959. Sì devono lamentare tre vittime: tre giovani tedeschi abitanti a Reutingen: Hermann Ulrich, di 28 armi, studente in tarma eia, Minz Rainer, di 29 anni, meccanico, e un terzo di cui si ignora l'identità. Sì conosce soltanto che avrebbe ventiquattro anni e sarebbe laureando in medicina. In princi¬ p pdonna, ma poi la gendarmeria dì Chamonix ha smentito tale informazione. Partiti da Chamonix in mattinata 1 tre alpinisti tedeschi avevano intenzione di scalar? la vetta del Monte Bianco per la via normale. La giornata serena 11 avrebbe favoriti, facendo loro compiere un'ascensione dal gran nome, ma non certo dì grande impegno, che mancava però al loro carnet di scalatori. Appartenevano a a e i ? r a n e t o ad un gruppo di una decina di alpinisti tedeschi ospiti del rifugio del Club alpino francese che su quel versante, in questi giorni, su alcune facili vette si allenano in vista di raggiungere cime più famose. Purtroppo l'ascensione, che viene definita facile anche se si tratta del massiccio del Monte Bianco con i suol 4800 metri si è tramutate, in catastrofe quando sui roccioni della Tournette, a mezz'ora dalla vetta, all'ultimo di cordata > scivolato un piede su una placca di ghiaccio. Nel volo pauroso il giovane ha trascinato i due compagni che lo precedevano e che non erano pronti a reggere allo strappo. I tre alpinisti sono rotolati per 1100 metri (questa è l'altezza che separa la vetta del la Tournette dal sottostante ghiacciaio omonimo del Monte Bianco), andando a sfracellarsi di picco in picco, di roccia in roccia, fin sull'immenso mare dì ghiaccio e neve che, essendo abbastanza ripido, li deve aver fatti scivolare per altre centinaia di metri facendoli poi finire forse in qualche crepaccio. Ardua sarà l'opera delle guide di Courmayeur, che partiranno domani almeno in una decina per ritrovarli. La sciagura è avvenuta alle 12 circa di stamane. L'allarme si è prima propagato a Cha monix. Verso le 14 la notizia è stata portata da una pattuglia dell'« Ecole militaire d'haute montagne », avvertita dal compatrioti degli scomparsi. Alle 19 un cablogramma ricevuto dai carabinieri italiani alla Punta Helbronner, alla stazione di confine della « funivia dei ghiacciai », è stato trasmesso a Courmayeur. In esso si avvertivano le guide locali della sciagura e si affidava loro il triste compito di cercar di recuperarne le salme. L'impresa verrà tentata nella giornata di domani, benché si dubiti molto di poter ritrovare i corpi straziati dei tre tedeschi. Le guide avranno come base il rifugio Quintino Sella (m. 3363), che domina appunto il ghiacciaio del Mon te Bianco, e si terranno in collegamento con una radio portatile mentre batteranno tutta l'immensità del ghiacciaio circostante. J, v. CiMA JOURNET re \ La lìnea tratteggiata indica il percorso seguito dagli alpinisti fino alle rocce della Tournette, vicino alla vetta del monte Bianco, dove è avvenuta la tragedia. (Dal nostro corrispondente) pio pareva trattarsi di una
Persone citate: Bianco, Hermann Ulrich, Quintino Sella
Luoghi citati: Courmayeur
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