L'Arsenal gioca per la prima volta in Italia affrontando stasera la Juventus allo Stadio

L'Arsenal gioca per la prima volta in Italia affrontando stasera la Juventus allo Stadio Di scena una delle squadre di calcio più fa nel mondo L'Arsenal gioca per la prima volta in Italia affrontando stasera la Juventus allo Stadio Terzo confronto italo-inglese dopo le gare di Londra e Milano - Intensa preparazione degli «assi di Highbury» che ancora ieri hanno sostenuto un lungo allenamento - «Lotteranno in difesa del prestigio e con stile da campionato» dichiara il direttore tecnico Swindin - Lo schieramento dei bianconeri L'Arsenal c la squadra più desiderata del mondo. Sulla rinomanza che si è fatta anni fa, n partire dai tempi di Herbert Chapman — rinomanza che ora sta rinnovando — potrebbc andare in giro per l'Europa e l'America, per tutti i dodici mesi dell'alino, sbarcare tranquillamente il lunario, e mettere ayicora dei soldi da parte. Salì a grande rinomanza anni fa, grazie ad una radicale riorganizzazione commerciale della sua vita e ad una conduzione speciale tecnica della sua squadra. Il e sistema >, che tanto fece parlare di sé e che tale e tanto rivolgimento provocò nel giuoco, fu una trovata sua, che ogni altra compagine britannica, continentale od americana, si sentì poi in dovere di copiare in un modo o nell'altro, tosto o tardi avendone o non avendone i mezzi. L'era nuova dello schieramento in campo e dell'assegnazione dei compiti ai giuocatori nel corso degli incontri, deve il suo ini; zio alla grande società londinese, che, sul 7i»oro ritrovato visse per anni, vincendo e stravincendo. Morto anche Tom Whittacker, il successore di Chapman non diretto ed immediato, ma il migliore fra i suoi successo- j\!II\ ri — un uomo che, venendo, come si dice, dalla gavetta, siera fatto tecnicamente ed or-ganizzat iva mente le ossa nel- la società, l'Arsenal aveva ul timamente attraversato un periodo critico anzichenò. Non trovava un direttore generale afro alla bisogna. Gli uomini che hanno la innata attitudine al comando, e che, con perso- nalità ed autorità sanno ini- porsi ad una squadra, ai diri- genti ed all'ambiente tutto, so no diffìcili da trovare ed è raro che, nella loro sostituzione e successione, non si giunga ad una crisi. Al posto di comando, a Highbury, si alter narono in parecchi.- vi passòanche quello Alex Stolte, chedorema venire poi per un breve periodo alla Roma. La società, che ha un seguito di abbonati e di sostenitori semplicemente imponente, si trovò ad un certo momento ad essere piena di soldi, ma povera di gioco. Si risollevò, or non è molto, quando assunse a suo « Manager », a suo Direttore Generale, colui che era stato per poco meno di una ventina d'anni il difensore della sua rete in partite di campionato nella Lega ed in avventu- re di ogni genere, George H.Sicindin. Conservatore dello antico stampo britannico, l'Arsenal ha sempre avuto per politica, quella di affezionarsi agli uomini in cui aveva fiducia, e di tenerli al proprio servizio finche avevano la capacità e l'energia per lavorare. Non ha mai creduto nello spremere e nello - j sbattere via gli uomini, come \limoni inutilizzabili. Chapman ! fi rimase fino alla morte. I Whittacker pure. Il vice-segreI torio W. R. Wall vi vive (la più idi vent'anni, il massaggiatore \W. Miluc da quasi trentotto: I ed entrambi sono venuti a Torino. E tutti assieme garantiscono la continuità dei prìnci■ pi, sui quali il sodalizio si reg\ge e si è fatto il gran nome che ha. All'inizio del torneo della j presente stagione, l'Arsenal i balzò presto al primo posto, \grazic ad un giuoco che era l'enfatizzazione della velocità, .e vi rimase a lungo. Vi rimaIs'e cioè, finché venne preso l di mira da una serie impres\sionante di disgrazie — un po' \come il Talmone Torino da ,?ioi, se si vuole — perdette tutta una serie degli uomini suoi più in vista — Kelse.u il portiere del Galles e Hcrd il centro : attacco della Scozia fra altri — \e dovette accontentarsi di ter\minare al terzo posto, dietro a : quelle due autentiche forze [che sono il Wolverhampton ; Wanderers di Birmingham, , l'undici di Billg Wright il compitano della Nazionale Inglese, \ed il Manchester United, Tutti lo vorrebbero avere, l'Arsenal, si diceva. La Juventus era- anni che tentava di farlo venire in Italia. Chi scrive, ricorda che anni fa, alla vigilia di un viaggio in Inghilterra, fu pregato dall'allora Preìsielente dei bianconeri, l'avv. Gianni Agnelli, che sapeva delle nostre buone amicizie coi dirigenti dell'Arsenal di occuparsi della cosa. La società to\rinese avrebbe voluto concludere un accordo sul tipo di quello del Racing Club di Parigi, che giuoca una volta all'anno coi <: Cannonieri » /ondi¬ nesi. L'Arsenal, dolente, non aveva mai potuto accettare la allettante offerta. Da una parte aveva troppe offerte e dall'altra era restìa ad andare in giro per il mondo senza la sicurezza di una squadra che le facesse fare bella figura. L'incontro attuale giunge come restituzione della visita fatta a Londra l'inverno scorso, ed il fatto che il ghiaccio venga rotto e che l'Arsenal venga in Italia è in sé sintomatico: è un segno che l'unità è sicura di sé e si sente di poter fare onore al Tiome suo. Le buone squadre di socie¬ tà, si sostiene da molti, sono quasi sempre migliori della Nazionale del loro paese. Venendo dopo i due incontri di Londra e di Milano, che hanno lasciato l'uno il dolce e l'altro l'amaro in bocca agli appassionati italiani, la partita che si disputa stasera fra l'Arsenal e la Juventus assume un sapore particolare. E' come un confronto decisivo, che ci offre il vantaggio di avvenire in casa nostra: un avvenimento di primaria importanza internazionale. Vittorio Pozzo Formazioni annunciate JUVENTUS 1 2 Corradi Mattrel (Vavassori) 5 Castano (Ferrarlo) Garzeria 4 6 Emoli Colombo (Turchi) 8 Boniperti (Palmer) 7 9 Stacchini John Charles (Stacchino) lo Sivori 11 Stivanello Haverty Henderson Clapton 11 9 7 Bloomficid Croves 10 8 Bowen Docherty . 6 4 Evans Mei Charles Wllli 3 5 2 Sin» 1 ARSENALArbitro: Jonnl di Macerata. Inizio ere 21,30. I giocatori dell'Arsenal durante l'allenamento allo Stadio: da sinistra si riconoscono Docherty, Wills, Everitt, Standen, Julians, Bloomfield, Evans, Clapton e Groves mentre compiono alcuni giri di corsa (Foto Moisio)