La Caglio in veste di accusata interrogata dal giudice per otto ore

La Caglio in veste di accusata interrogata dal giudice per otto ore Deve rispondere a 36 contestazioni per calunnia, diffamazione e falsa testimonianza La Caglio in veste di accusata interrogata dal giudice per otto ore Dopo il colloquio, la ragazza che scatenò Vaffare Moritesi, è parsa nervosa e non ha voluto fare dichiarazioni (Nostro servizio particolare) Roma, 11 maggio. Dopo aver interpretato per alcuni anni, in maniera clamorosa, il ruolo dì accusatrice, Anna Maria Caglio stamane si è trovata rd assumere quello di accusata. Ma questo capovolgimento di situazione non è sembrato preoccupare eccessivamente colei che, comunque, rimane un personaggio degno di un interessante studio psicologico. Tranquilla, almeno in apparenza, disinvolta, persino sorridente, la Caglio ha varcato oggi la soglia del Palazzo dì Giustizia; ha eluso, con discreto successo, la caccia dei fotografi e dei giornalisti e sì è infilata nello studio del dott. Achille Gallucci, il quale, come giudice istruttore, dal mese di novembre si sta Interessando al caso di cui essa è sconcertante protagonista. Quando si è congedata dal magistrato è sembrata però meno tranquilla, meno disinvolta, meno sicura di sé. Nessuno è riuscito a stabilire con sicurezza da questi pochi eleménti in quali termini sì sia svolto il colloquio. Un interrogatorio di otto ore — tanto si è trattenuta Anna Maria Caglio nell'ufficio del dottor Gallucci, tra la mattina e il pomeriggio — è sufficiente, comunque, a logorare 1 nervi più saldi, il temperamento più resistente. La Caglio si è trovata quasi all'improvviso al centro della battaglia più difficile della sua vita, già notevolmente burrascosa. Soltanto sette giorni or sono, a Milano, dove si è trasferita, momentaneamente, da Firenze che è la città da lei scelta come residenza abituale (e lasciata soltanto negli ultimi quattro mesi dello scorso anno per andare a Parigi dove tentò la via dell'arte), il magistrato l'avverti che avrebbe dovuto presentarsi l'il maggio a Palazzo di Giustizia. Fra chiamata a difendersi da ben 36 contestazioni riunibili sostanzialmente in tre grandi gruppi: il primo relativo a tré reati per calunnia nei confronti del suo ex-amante Ugo Montagna, di Piero Piccioni e del parrucchiere per signora Bruno Pescatori; il secondo relativo a circa 26 denunce per false testimonianze ed il terzo relativo ad alcune querele per diffamazione presentate contro di lei e contro i giornalisti che avevano riferito le sue dichiarazioni. E' facile comprendere come di fronte alla complessità c alla vastità della materia da esaminare otto ore siano state appena sufficienti al dott. Gal-' lucci per completare la sua indagine e ad Anna Maria Caglio per fornire le necessarie giustificazioni e gli opportuni chiarimenti. Che la ragazza milanese, alia quale non fa davvero difetto una certa abilità dialettica od una intelligenza viva oltre che una memoria non comune, sia giunta preparata alla prova, non è una previsione azzardata, e Quando sarò chiamata — disse qualche mese fa, rispondendo a chi le chiedeva se sarebbe rientrata in Italia dalla Francia per il suo processo — verrò >. E fu in quella occasione che le venne attribuita la promessa, o la minaccia, di avere in serbo ancora < sensazionali rivelazioni». Tutto lascia ritenere, invece, che questa mattina Anna Maria Caglio abbia badato a difendersi senza assumere alcuna particolare iniziativa o atteggiamento baldanzoso, limitandosi cioè a rendere conto di ciascuno dei cento episodi che l'hanno portata sul banco degli imputati. E tutto lascia ritenere anche che queste spiegazioni, soprattutto per quanto riguarda le calunnie, abbiano avuto uno scopo principale: dimostrare che la sua azione non fu dolosa, ma improntata alla più perfetta buona fede, e sostenere che lei si limitò a riferire soltanto alcuni particolari appresi da Ugo Montagna. Questo perché il reato di calunnia si configura soltanto quando l'imputato abbia accusato qualcuno pur sapendolo innocente. Più difficile naturalmente è stato affrontare la polemica In rapporto alle denunce per falsa testimonianza. Numerosi episodi, Infatti, relativi a questo argomento sono stati già presi in esame dai giudici veneziani, a tutto svantaggio di Anna Maria Caglio. Erano trascorse da qualche minuto le 14 quando la Caglio è stata congedata dal giudice istruttore. Appariva stanca, nervosa e molto riservata a chi ha cercato di conoscere il bilancio sia pure approssimativo della giornata. E' subito salita in taxi e poco dopo si è seduta al tavolo di una trattoria nelle vicinanze dèi Tevere. Ma non era finita la sua fatica. Infatti nel nomeriggio Anna Maria Caglio e tornata a Palazzo di Giustizia e si è trattenuta nell'ufficio del dott. Gallucci sino alle 20. Inoltre sarà ancora chiamata dal magistrato in uno dei prossimi giorni. Non sembra da escludere che il dott. Gallucci intenda presto interrogare pure Silvano Muto, l'ex-proprletario ° direttore del settimanale « Attualità », che nell'ottobre del 1953 rilan¬ ciò, dopo alcuni mesi dt silenzio, il caso di Wilma Monte-si, trovata morta sulla spiaggia di Tor Vajanica :a mattina dell'll aprile di quell'anno. Anche lui, come Anna Maria Caglio, è stato investito da denunce per calunnia e querele per diffamazione che recano la firma di Ugo Montagna e Piero Piccioni. La vicenda giudiziaria non sembra destinata a rapida conclusione: non certo prima di un r>aio d'anni, tenendo conto dei tre diversi gradi di giudizio (Tribunale, Corte d'Appello e Cassazione) attraverso i quali sicuramente finirà per passare. Guido Guidi Anna Maria Caglio esce da Palazzo di Giustizia (Tel.) iiiiiiiniiii i iiiiniiiimiiiiii iiiiiiniirtinii liiniiinuiinii iiiiiini iiiimiu

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