Tre neo-fascisti in Assise per vilipendio alla bandiera
Tre neo-fascisti in Assise per vilipendio alla bandiera Tre neo-fascisti in Assise per vilipendio alla bandiera Processati per direttissima - Volevano sostituire al vessillo dei combattenti della Libertà il nero gagliardetto della sconfitta (Nostro servizio particolare) Roma, 4 maggio. Stefano Delle Ghiaie, Gianfranco Dodi e Mario Taccini, i tre giovanotti che furono arrestati la notte del 30 aprile scorso mentre tentavano d'introdursi nella sala delle bandiere nel Museo del Risorgimento al Vittoriano sono comparsi oggi in Corte d'Assise per essere giudicati per direttissima. Il reato contestato ai tre giovani, che non nascondono affatto le loro idee fasciste, è quello di vilipendio alla bandiera E ciò, come si legge nel capo d'imputazione, < per aver tentato di entrare nella sala delle bandiere al Vittoriano per rimuovere la bandiera del Corpo volontari della libertà e sostituirla con un gagliardetto nero con la scritta " Me ne frego " ». Alla difesa gli avvocati Franco Mariani, Zanframundo, Picone, Moricca e Gallino. < Noi volevamo portar via la bandiera dell'Anpi ha spie¬ gato Stefano Delle Ghiaie al presidente della Corte dott. Semeraro — perché una bandiera comunista e sostituirla con un gagliardetto fascista certamente degno dì essere rappresentato nella sala delle bandiere». Rispondendo ad una domanda del presidente l'imputato ha precisato che l'Anpi, Associazione nazionale partigiani d'Italia, è, secondo lui, una organizzazione comunista. Gli altri due imputati altro non hanno fatto che confermare quanto dichiarato dal loto compagno. Successivamente è sorto un dilemma: c'era la bandiera dell'Anni al Museo del Risorgimento? Oppure, i tre giovanotti avevano un obiettivo differente — come sostiene l'accusa — e cioè trafugare il vessillo del Corpo dei volontari della libertà? Chiarire questo punto non è stato davvero facile. Durante la deposizione del dott. D'Agostini — funzionario dell'ufficio polìtico della questura — il P. M. dott. Corrias ha chiesto al commissario se fosse al corrente della partecipazione dei tre imputati o di qualcuno di essi ai tafferugli avvenuti il 23 febbraio '58 e cioè quando la bandiera del Cnvl fece il suo solenne ingresso al Vittoriano, questa domanda ha dato origine ad alcuni vivaci incidenti tra i difensori (i quali non hanno esitato ad accusare il P. M. di voler fare il processo a un partito politico) e lo stesso dottor Corrias il quale, con molta calma, ha risposto che lui stava conducendo l'accusa contro 1 tre imputati e contro nessun altro. Il testimone dopo aver parlato di quei clamorosi incidenti, avvenuti sull'Altare della Patria e lungo il corso Vittorio, ha dichiarato di non ricordare se i tre imputati fossero o meno stati denunciati in quell'occasione. H processo è stato quindi rinviato a domani per la discussione e la sentenza. e- s-
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