Assicurare pronta assistenza a chi ha bisogno di soccorso

Assicurare pronta assistenza a chi ha bisogno di soccorso JLa erisi degli ospedali a Torino Assicurare pronta assistenza a chi ha bisogno di soccorso Le proposte dei medici, consiglieri comunali Bisogna decentrare e riorganizzare i servizi - Ritardi ed inconvenienti che non devono ripetersi Nei primi giorni di maggio, appena concluso il dibattito sui bilanci, si riunirà a Palazzo Civico la commissione consiliare, nominata dal Sindaco il 23 febbraio scorso per studiare i problemi ospedalieri di Torino ed affrettarne un'adeguata soluzione. « Commissione di studio — ha precisato l'assessore all'Igiene, prof. Delorenzi — e non d'inohiesta, in quanto l'amministrazione comunale non ha veste giuridica per condurre indagini negli ospedali la cui sorveglianza è affidata ad altre autorità. Intendiamo svolgere il nostro compito in piena collaborazione con le amministrazioni dei singoli ospedali, per cercare di risolvere, nel modo piti sollecito, t vasti problemi posti dall'espansione della città, e per coordinare i vari programmi di miglioramenti e di realizzazioni ». Abbiamo già illustrato i principali aspetti della crisi ospedaliera torinese, determinata da' rapido aumento della popolazione, dal più frequente ricorso al medico, dall'allargarsi continuo dell'assistenza mutualistica e dalle difficoltà che ogni amministrazione ospedaliera incontra per sopperire alle nuove esigenze con le risorse di bilancio. Il consigliere comunale dott. Altamura ha esposto in Consiglio quelle che sono, a suo parere, '.e deficienze dei servizi d'urgenza, l'avv. Santi, presidente dell'Ospedale Maggiore di S. Giovanni ha chiarito l'organizzazione del «pronto soccorso ». Una cosa è certa: che Torino manca di circa un migliaio di posti-letto e che la dislocazione dei suoi ospedali è ormai inadeguata all'espansione urbanistica della città: soprattutto pei quanto riguarda l'attività che devono svolgere i servizi di pronto soccorso. « E' necessario — ci ha dichiarato il dott. Nobile, consigliere del Marp e specialista in ostetricia — che tutti gli ospedali e anche le case di cura più importanti siano dotati di attrezzature di pronto intervento. Kov è pensabile il trasferimento da un capo all'altro della città di feriti in gravi condizioni, con perdita di tempo prezioso e pericolo per la vita. Urge decentrare i servizi d'urgenza; le attrezzature torinesi sono ancora quelle di vent'anni fa, quando la popolazione era circa la metà di oggi. Naturalmente, a disposizione di ogni pronto soccorso ci deve essere un chirurgo con un assistente e un anestesista, oltre al radiologo ». Secondo il prof. Vignolo Lutati — specialista in pediatria e consigliere democristiano «si tratta soprattutto di mi gliorare e di ampliare i servizi esistenti, che no?t sono più adeguati L'assistenza garantita ai pazienti al pronto soccorso delle Molinette, così come l'ha esposta su La Stampa l'avv. Santi, può essere giudicata sufficiente. L'importante è che al momento opportuno nessuno manchi, cioè che l'organizzazione stabilita non venga meno per negligenza », Egli ha posto l'accento soprattutto sulla opportunità che presso i pronti soccorsi nuovi o vecchi sia costituito un reparto di pediatria chi rurglea. A Torino attualmen te ne funziona uno solo. Per un'appendicite acuta, la rottura della milza, le pericolose contusioni addominali, i bambini devono essere trasferiti anche da molto lontano fino all'Ospedale infantile, dopo soste inutili e qualche volta fatali in. altri centri ospedalieri, dove non esistono specialisti del ramo. L'on. Coggiola, medico e consigliere comunista, ci ha dichiarato: «La città dev'essere abbracciata da una rete ospedaliera efficiente. E' necessario ultimare al più presto l'Astanteria martini, rie¬ dMcncsAcfcsgtlisdcscosmsssseiiiiiiiiiiiiiiiiiiit iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiii dificare il vecchio Ospedale Martini ir. borgo S. Paolo e costruire un terzo ospedale nella zona est della città*. Quanto ai posti di pronto soccorso l'on Coggiola si è mostrato più ottimista del dott. Altamura- « Per non parlare che delle Molinette — ha affermato — io sono del parere che l'attrezzatura attuale è sufficiente Le divisioni di guardia sono una garanzia: tutto è predisposto perché l'assistenza sia completa ed immediata. Se episodi dolorosi si so7to verificati (assenza di medici, ecc.), mi sembra che si possano ridurre a questioni di disciplina interna, facilmente superabili con la riorganizzazione dei servisi ». Insomma, dicono i medici, se tutto fosse nella realtà com'è scritto sulla carta, non ci sarebbe da dolersi troppo. Non sempre però all'atto pratico si trova la situazione quale la si vorrebbe: la settimana scorsa un uomo è stato portato d'urgenza a un pronto soccor¬ socascntedncatrdsincodaspmnsotunstseptipnsgmiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiii so: ulcera perforata. Era circa mezzanotte; prima di riuscire a trovare il chirurgo sono passate quattro ore; l'intervento è stato compiuto l'indomani alle 9. Qualche giorno fa, alle 19, un bambino caduto dal pullman è stato trasportato in ospedale in preda a convulsioni: alle 21 non si sapeva ancora se avesse o no lesioni al capo. Una donna con una violenta emorragia dal naso ha dovuto attendere altrettanto perché arrivasse lo specialista per il tamponamento. U:. allievo di medicina, rimasto solo in un pronto soccorso ospedaliero, voleva a tutti 1 costi farsi dire le generalità da un uomo che per strada era caduto perdendo i sensi per una ferita al capo, prima di distenderlo sul lettino, come si conviene ai colpiti da commozione cerebrale. Sono episodi. Molti altri se ne potrebbero citare. Dimostrano l'urgenza di una riorganizzazione e di un potenziamento de: servizi. iiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiin

Persone citate: Altamura, Coggiola, Delorenzi

Luoghi citati: Torino