AI Vittoria: Le otto celle della morte, di H. W. Koch

AI Vittoria: Le otto celle della morte, di H. W. Koch AI Vittoria: Le otto celle della morte, di H. W. Koch Nella prima mezz'ora, Le otto celle della morte (« The last nule ») sembra voglia riprendere la polemica contro la pena capitale agitata da c Non voglio morire » di Wise, descrivendo minuziosamente i preparativi e l'angosciosa attesa dell'esecuzione. In realtà il film è la storia di una rivolta di detenuti del < braccio della morte », che esasperati dal cinico comportamento dei sadici guardiani s'impadroniscono delle armi, cai turano alcuni ostaggi e se ne servono per chiedere di essere lasciati liberi. Il rifiuto del direttore della prigione scatena una cruenta battaglia: prigionieri e secondini .cadono come mosche sino al prevedibile finale che vede, con il fallimento della ribellione, tre soli superstiti tra un mucchio di rovine. L'ambiente carcerario, che ha già ofterto al cinema americano ottime occasioni per opere di notevole impegno, è qui mero pretesto per .in film rozzo e truculento, narrato con scarsa abilità dal regista Howard W. Koch e interpretato da un gruppo di attori pressoché sconosciuti, se si fa eccezione per il vigoroso Mickey Rooney, che nel rifare il pazzo sanguinario di « Faccia d'angelo > cade talvolta in un fastidioso istrionismo.

Persone citate: Howard W. Koch, Koch, Mickey Rooney, Wise