Gran "gala,, all'ambasciata inglese dopo una giornata da semplici turiste di Nicola Adelfi

Gran "gala,, all'ambasciata inglese dopo una giornata da semplici turiste Gran "gala,, all'ambasciata inglese dopo una giornata da semplici turiste Onquecento invitoti, profusione di gioielli e di stupende acconciature negli splendidi saloni di Villa Wolkonsky La visita alla chiesa scozzese di S. Andrea, ai nuovo orfanotrofio dei Salesiani ed ai tesori d'arte del Vaticano (Nostro servizio particolareJ Roma, 23 aprile. La principessa Margaret ha dormito stamane fin dopo mezzogiorno, ma il suo non è stato un lungo sonno. Alle cinque del mattino era ancora in piedi, vestita con un abito da sera color rosa pallido, e ingloiellata. Una tenera aurora andava salendo incontro a un cielo terso, in un'aria pungente. Margaret ha sostato ancora qualche minuto su una terrazza di Villa Wolkonsky per riempirsi gli occhi del tenui, vellutati colori che l'alba andava spargendo sui colli Albani. La principessa aveva ballato fino a un'ora prima, cenato'due volte, in casa della signora Judy Montague verso le 21 (foie gras, caviale e aragosta, champagne) e nel night-club della Cabala (riso con funghi, uova strapazzate e pancetta affumicata, champagne e whisky); e aveva ballato molte volte da mezzanotte alle quattro, seguendo i ritmi di un'orchestra jazz italiana, ascoltato le più patetiche canzoni del repertorio di Rino Alessi. Complessivamente, quella fra ieri e stamane, è stata una giornata molto intensa per Margaret, se si pensa che l'aveva iniziata con un inchino davanti al Pontefice nella solennità del Vati¬ cano e l'ha conclusa nel modo più mondano all'alba in un locale notturno. Perciò, Margaret era ancora chiusa nei suoi primi sonni stamane, mentre ia madre andava già preparandosi per una delle tante cerimonie semiufficiali segnate nel calendario del suo soggiorno romano. E' arrivata alle 10,30 alla chiesa di Sant'Andrea di Scozia, in via XX Settembre, per inaugurare un fonte battesimale e un leggio dedicati alla memoria dei soldati scozzesi che caddero combattendo durante l'ultima campagna d'Italia. E' una chiesa presbiteriana, piccola e disadorna, costruita sul finire del secolo scorso, ma non priva di una certa grazia e suggestione, raccolta com'è in fondo a un breve giardinetto. Anche la cerimonia è stata semplice, come vuole il rito pre sbiteriano Quando l'organo ha finito di suonare una melodia molto lenta, un grande silenzio sì è fatto nella chiesa e l'ambasciatore inglese s'è messo a leggere le sacre scritture. Poi, i presbiteriani, un paio di centinaia di persone, hanno intonato i salmi. A un certo momento la regina madre è avanzata verso la balaustra, invo cando a voce alta la benedizione di Dio, e' ha lasciato scivo- IIIIIIIIIIIIIMIIIIMIII tifiti Il D lare a terra le bandiere che coprivano il fonte battesimale e 1 leggio. Il gerente della chiesa ha allora offerto queste due opere alla sovrana, ricordando che rappresentano il devoto omaggio che fa la Scozia a coloro ohe caddero in terra straniera. La regina madre ha replicato che lei, a sua volta, offriva l'una e l'altra opera alla chiesa di Sant'Andrea a perenne memoria del soldati scozzesi che vennero a morire in Italia. Al termine della funzione, l'organo ha suonato gli inni nazionali britannico e italiano. I sudditi britannici si sono inchina-1 ti profondamente, la regina ha stretto la mano a molti presbiteriani, e si è allontanata per recarsi, nella via Prenestina, a visitare il nuovo, grandioso orfanotrofio tenuto dal salesiani e intitolato a San Giovanni Bosco. Quando nella camera da letto di Margaret hanno aperto le finestre, il cielo era cambiato; dopo la splendida parentesi mattutina, nuovi e pesanti banchi di nuvole si erano ben sistemati da un punto all'altro del l'orizzonte. In aggiunta alla pe santezza atmosferica, le strade di Roma avevano preso un aspetto estremamente chiassoso, perfino volgare. Con uno di quei pretesti che non mancano mai agli studenti per prendersi qualche giorno di vacanza, oggi i goliardi si sono impadroniti del centro di Roma abbandonandosi a schiamazzi che avrebbero voluto essere spiri tosi, a questue petulanti, e determinando ingorghi nella cir colazione. In breve, la Capitale d'Italia, nonostante 1 suoi due milioni e passa di abitanti, aveva preso un aspetto estremamente provinciale, molto irritante. E' stata questa la Roma che la regina madre d'Inghilterra ha avuto sotto gli occhi mentre l'ha percorsa in lungo e in largo, prima di recarsi nel Palazzo del marchesi Salviati, in via Giulia, per la colazione. La principessa Margaret invece, poco dopo 11 tocco, è salita al Parco di Pepoli, ospite del ministro Hohler, consigliere politico dell'ambasciata inglese. Verso le tre del pomeriggio, la regina madre e la figlia sono tornate, ciascuna per proprio conto e nelle vesti di semplici turiste, al Vaticano. La prima ha cominciato la visita dei molti tesori artistici dalle grotte vaticane, soffermandosi in modo particolare davanti alle tombe degli ultimi rappresentanti del ramo maschile della casa Stuard e a quelle di alti prelati inglesi. Margaret Invece ha preferito iniziare questa sua seconda visita turistica al Vaticano dalla Basilica di San Pietro. Sempre scortate da alti funzionari del Vaticano le due auguste turiste inglesi si sono spostate da un punto all'altro degli immensi palazzi, più volte ricorrendo all'r.iuto degli iiiiiiitiiiiiliilliililiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir ascensori, per quasi un'ora e mezzo. Alla fine apparivano piuttosto stanche, ma continuavano a sorridere con molta grazia tutte le volte che si imbattevano in gruppi di persone. Stasera, grandissimo ricevimento ne' saloni dell'Ambasciata inglese a Villa Wolkonsky: cinquecento e più invitati. Molti gli italiani, molti gli inglesi, molti i rappresentanti delle Nazioni del Commonwealth britannico, molti i diplomatici di tutte le parti del mondo. Gli inviti erano stati mandati alcune settimane fa, e perciò intenso era stato in questi ultimi tempi il lavoro delle .grandi sartorie di Roma, di Firenze, di Torino, di Parigi, di Londra. E' stata quella di stasera una grande parata di gala; si potevano vedere molte e diversissime fogge, modelli tradizionali o del tutto stravaganti, gioielli, gioielli e gioielli a non finire, signore di rara bellezza e beltà ieri famose, oggi sfiorite. Erano poi pressoché illimitate le tonalità dei colori che potevate cogliere nei saloni di Villa Wolkonsky. Mancavano tuttavia vestiti rossi, bianchi e neri: telefonate molto discrete avevano infatti sconsigliato le signore invitate a1 ricevimento di stasera di servirsi di quei tre colori, e questo allo scopo di lasciare alle due ospiti reali la possibilità di essere distinte in mezzo alla folla. Domani sera toccherà a don Aspreno Colonna, a colui cioè che viene considerato il capo dell'aristocrazia romana, l'onore di ricevere nel suo antico palazzo la madre e la sorella della Regina d'Inghilterra. Nicola Adelfi

Persone citate: Albani, Aspreno Colonna, Hohler, Judy Montague, Margaret Invece, Rino Alessi, Salviati