Quando Soldati va a messa

Quando Soldati va a messa Quando Soldati va a messa ! La natura e la qualità della grazia dello scrittore Soldati non sono state ancora ben definite rna il problema' non è semplice. "Quali sonò le componenti del suo giuoco? Un certo abbandono romantico-crepuscolare, il gusto della sorpresa psicologica, l'improvviso intervento dell'attore? Certo ci sono tutte queste cose ma forse l'elemento più importante è fornito dalla misura, dal dosaggio con cui tutti questi motivi sono filtrati per la sistemazione. ì Egli stesso ne Là Messa, dei ■Villeggianti, con cui l'editore Alondadori inizia la pubblicazione delle Opere, ha ceri \to — sempre nella luce elusiva che gli è più facile — di risolvere il problema della sua letteratura nell'ambito dell'altro maggiore della vita. <t Vado a iMessa soltanto quando villeggio. Scrivo soltanto nelle pause che mi consente il mestiere: un libro tra un film e l'altro. Come dire che non professo né la religione, né la. letteratura? e che, semplicemente, me ne diletto? ». Allora il: Soldati sarebbe uri dilettante della' letteratura e, quel che è peggio, della vita spirituale? Certo,la formula è allettante ma per accettarla bisognerebbe essere anzitutto convinti di un'altra cosa e, cioè, che egli non ere de a nulla di quello che scrive o fa e che il vero Dio a qui sacrifica è il Dio delle apparenze c del momento. Sarebbe una presunzione troppo forte e alla fine ingiusta da parte nostra ed ognuno vede l'arbitrarietà del. procedimento: per questo non mi sembra di dovere relegare, lo scrittore nel quadratine- del « video », dove appare, con l'eccessiva disponibilità . che ha finito per soffocare una iniziale paura o almeno una lontanissima forma di timidezza! L'attore Soldati, il personag gio di sé stesso, aiuta a corti prendere certe cadenze del tato to marginali ed episodiche ma in nessun caso può fornirci la chiave di una suggestione poeti ca che-è la cosa più autentica della sua natura e senza di cui l'impasto dell'uomo non tiene Quale è il tondo vero dello scrittore? A nostro avviso, dato appunto da questa grossa porzione di timidezza, dalle abitudini semplici dell'infanzia : rutti sentimenti ben datati e rintracciabili in un determinato clima della nostra storia regionale. Non si spiega Soldati senza Torino e non lo si capisce bene senza il dato della sua educazione religiosa, quella panico lare ■ educazione che veniva im partita, un tempo, dai Padri (i Gesuiti) della Provincia Sarda. Primo tempo che evidentemente è stato scavalcato e rovesciato dal gusto tutto letterario dell'evasione: il viaggio in America e poi la scelta di Roma come sede di lavoro o piuttosto come simbolo di un altro modo di vita. Non serve insistere su questi motivi che hanno già un posto preciso nella storia diretta dello scrittore: chi ha letto gli altri suoi libri sa subito a che cosa convenga riferirsi. Piuttosto mi sembra utile vedere ..in che modo Soldati ha affrontato questi temi contrastanti e opposti della sua vita. Non certo drammaticamente, anche qui si è- servito dello strattagemma romantico, rovesciando tutto — il bene e il male, l'educazione religiosa e la perfida frequentazione del mondo, eccetera — nell'onda di un sentimento, con l'illusione di strappare qualcosa di più di un modo di convivenza, con la sicurezza di dare uguali diritti a tutti i sentimenti umani. Il succo del racconto che dà il titolo il libro, è proprio questo: per salvare il mondo, affidiamoci a uri moto largo di comprensione umana. Perfino la religione riuscirà a sopravvivere se i suoi rappresentanti consacrati non si staccheranno da questa misura: fuor d'ogni magìa, resteranno o torneranno uomini. | Non è il momento di discutere queste idee con Soldati, itanto più che da un certo pun to di.vista sarebbe cercare l'accademia: nel suo discorso c'è, sì, qualcosa di vero ma è un vero troppo legato al paradosso, sopratutto troppo disposto a ulteriori metamorfosi perché gli si possa far credito. A noi lettori interessa vedere come funziona questo stato fluido di grazia e di perplessità, questa fusione fra la parte buona e quella, dannata dell'uomo. Per funzionare, nulla da dire: Soldati non è mai riuscito come questa volta, in questi racconti che sono nati nell'agio della più insospettata e disordinata attualità, a stupire il lettore per la misura e la condotta del suo discorso. Sono racconti, sono pagine di diario, sono elzeviri, cronache mascherate? Tali di¬ stinzioni oggi ci risultano un po' gratuite: è evidente che a uno scrittore della sua natura è inutile chiedere il rispetto di altre regole, all'infuori di quella che è la sua regola costante: per assurdo, la regola del regista. Si badi bene che non alludo affatto al mestiere del cinematografo: no, quando parlo di regìa penso a Maupassant, al Maupassant di Sur l'eau. E' sempre lo scrittore a menare la danza : è lui che apre il discorso e ve lo presenta secondo un tempo di sospensione già fissato in partenza. Lo scopo è soltanto quello di stupire, di farsi bello? A volte lo si direbbe ma ecco che di colpo salta fuori il Soldati della piccola <t edificazione » religiosa « che non potrà mai, neanche volendoo, sradicarsi dal cuore», insomma l'altro Soldati che non possiamo dimenticare. Ma allora vale la sua operazione sacra, per cui religioso « per intima intuì zionc di tutta l'umanità, è sol tanto l'ineffabile, l'istantaneo, l'individuale, l'incorporeo o il momento corporeo »? Lasciamo da parte le sue variazioni teologiche, prendiamole piuttosto come sollecitazioni di nillllllllllllllliilllllllttllltlilllllllllllllllllllllll carattere estetico (per Soldati sono indispensabili, in quanto restituiscono il regime stesso dela sua fantasia): per tutto il resto mettiamo l'accento sulla sua vocazione più autentica : « farsi uomo ». Non mi sembra che la questione si^fjda risolvere soltanto dal punto di vista della quantità dei nostri peccati, delle colpe e dei vizi (ognuno di noi scende il suo Inferno e, senza dubbio, anche il Soldati ha fatto questa strada), il punto importante è, al contrario, vedere se e fino a che punto questo inferno è autentico. Anche i peccati esigono la loro parte d'amore. Ora proprio qui nascono i maggiori dubbi sull'autenticità di Soldati. E' uno stato di perplessità che solo lo scrittore potrà vincere col tempo: voglio dire che alla fine si saprà se in lui tutto è stato fremito, brivido epidermico della fantasia, brillìo d'intelligenza o se quel moto iniziale di sentimento lo avrà costretto a confessarsi, sì, ma non più in pubblico, non più per amor di spettacolo ma per dolore. Si può fare del dolore un'occasione di giuoco anche in letteratura? Carlo Bo lllllf llltltlllllllllllllllllllllllilllllllltitillllllllllll

Persone citate: Carlo Bo, Maupassant, Soldati

Luoghi citati: America, Roma, Torino