Montgomery: "Voglio discutere con i capi militari sovietici,, di Riccardo Aragno
Montgomery: "Voglio discutere con i capi militari sovietici,, Montgomery: "Voglio discutere con i capi militari sovietici,, Il viaggio del maresciallo inglese a Mosca - "Condivido in pieno le idee di Macmillan,, Critiche ai generali che parlano troppo - "L'attuale tensione non può continuare,, (Hai nostro corrispondente) Londra, 15 aprile. Il maresciallo Montgomery, visconte di El Alamein, ha parlato oggi del suo prossimo viaggio a Mosca al termine di una colazione offertagli da un piccolo gruppo dì giornalisti. « Io voglio sedermi al tavolo con i Capi di Stato Maggiore sovietici — ha detto — e discutere con loro i problemi militari in questo stato di tensione internazionale. C'è molta gente che mi accusa di non avere senso politico. Io sono personalmente d'accordo con loro. Non ho mai detto di avere del senso politico. C'è tanta gente che è piena di senso politico, ma mi sembra che non l'abbia usato molto bene. Guardate in che razza di pasticcio siamo. Dopo due guerre e dopo quindici anni di pace, guardate in che condizioni ci hanno messo. Se questi sono i risultati, io non so che farmene del senso politico ». Ha aggiunto: «Non c'è nesiiiiiimmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii suno — lo so che nessuno è una parola grossa, ma io credo che sia proprio la parola giusta — comunque è meglio che dica, non c'è nessun capo militare del mondo occidentale, che dalla fine della guerra si sia seduto a un tavolo con i Capi di Stato Maggiore sovietici e abbia detto: "Allora studiamo gli aspetti militari di questa tensione internazionale ". Nessuno. Certo non è una cosa che potrebbe essere fatta da un generale del Pentagono — perché lassù non gli darebbero un gran benvenuto. Però capita che io sia nella posizione di farlo, e mi hanno detto che io sarò più che benvenuto. Vorrei sapere per quale ragione dovrei non farlo ». « Al giorno d'oggi abbiamo una situazione in cui ciascuna delle due parti è in condizione di poter distruggere l'altra parte. Io non credo che una situazione di questo genere possa continuare. Questa è la mia opinione. Io sono convinto che l'uomo della strada, il privato cittadino di questo paese è stufo e arcistufo della situazione. Io sono anche convinto che le enormi spese di denaro che vengono destinate oggi alla difesa e che aumentano di anno in anno potrebbero essere destinate con molto più vantaggio ad aiutare la gente sia nel mondo dell'Oriente che in quellp dell'Occidente. ' • «Poi mi ricordo sempre di quello che mi disse Stalin. Io andai a Mosca nel 1947 come suo ospite. Stavamo parlando di come mai nel 1939-40 le varie nazioni si fossero trovate così poco preparate alla guerra e Stalin mi disse: "Beh,era semplicemente perché tutti volevamo la pace. Eravamo tutti amanti della pace ". Se non mi sbaglio, questo è proprio quello che tutti dicono anche oggi. Tutti amano enormemente la pace. Però ecco che l'Europa è divisa in due grandi campi armati, e ciascuna delle due parti lancia minacce di distruzione atomica all'altra, e i generali fanno discorsi bellicosi su questo e su quello, e ciascuna delle due parti dice: "Ah, noi non rinunciamo neppure ad un pollice di quello che ci spetta". A me non pare che le cose vadano bene. I nostri capi politici si incontreranno il mese prossimo. Io penso che qualsiasi proposta di buon senso che serve a cercare di ridurre la tensione e a sciogliere questi nodi debba per lo meno essere presa in seria considerazione. E' per questo che io sono assolutamente d'accordo con il primo ministro Macmillan e con il modo in cui egli affronta il problema ». Dopo questo discorsetto, Montgomery faceva presente ai giornalisti che egli si doveva recare alla Camera dei Co.muni per le due e mezzo per ascoltare l'interrogazione che fvcsnuin |un deputato laburista avrebbe formulato proprio sul suo viaggio a Mosca. « C'è un tale che ha fatto un'interrogazione su di me. Come si chiama? Io non lo conosco. E' un bravo uomo? ». Il brav'uomo era infatti un illustre deputato laburista, il colonnello Marcus Lipton, il quale voleva sapere il contenuto della conversazione di 45 minuti che si è svolta la scorsa settimana al n. 10 di Downing Street fra il primo ministro Macmillan e il maresciallo Montgomery. Ma il vice-primo ministro Butler gli ha fatto presente che la conversazione aveva carattere privato. Si alzava allora Aneurin Bevan, di eccellente umore, per dire: « Volete farci credere che il Primo Ministro è ora convinto che Montgomery va a Mosca come privato cit tadino? E credete che ne sia convinto anche Montgomery?». Dal banco governativo nessuna risposta; ma nella galleria degli spettatori Montgomery rideva di cuore. E' chiaro che il Maresciallo britannico andrà a Mosca, per due soli giorni del resto, pienamente conscio dell'influenza della sua personalità e dell'interesse che i lettori di importanti giornali e riviste mostreranno verso ì suoi futuri rapporti. La sua persuasione sull'interesse mondiale per l'imminente viaggio, Montgomery l'ha dimostrata anche quando, nel bel mezzo d'un suo discorso ai giornalisti, un cronista che aveva fretta di avviarsi al giornale, si alzava dirigendosi verso la porta. Il Maresciallo lo apostrofava cosi: « Ma come, voi ve ne andate? Questa è roba eccellente da pubblicare ». Riccardo Aragno
Persone citate: Butler, Macmillan, Marcus Lipton, Stalin
Luoghi citati: El Alamein, Europa, Londra, Mosca
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