Van Looy e gli altri belgi favoriti nella Parigi-Roubaix

Van Looy e gli altri belgi favoriti nella Parigi-Roubaix Van Looy e gli altri belgi favoriti nella Parigi-Roubaix / francesi Rivière, Anqmiil, Bobet e Darrigaie, lo spagnolo Poblet, l'irlandese Elliott cercheranno di battere gli specialisti del pavé - Tra gli italiani Defilippis e Ciampi (Dal nostro oorrispondentei Parigi, 10 aprile. Dalla Milano-Sanremo alla Parigi-Roubalx. La prima rivincita della corsa del 19 marzo si disputa domenica prossima sulle strade che portano dalla capitale francese verso 11 nord, si disputa sulle strade che per qualche tratto sono tappezzate di pavé. La grande insidia della gara sta proprio nel fondo del terreno, sconnesso, sfibrante, pericoloso. La lotta, d'abitudine, si scatena lungo questi ultimi chi- lometri nella gran baraonda diventata tradizione. Gli organizzatori, preoccupati dalle recenti esperienze, han ridotto Il numero dei partenti, che non dovrebbero esser più di centocinquanta, comprendenti tutti gli assi di maggior nome, ad eccezione di Baldini, la cui forma non è ancora perfetta dopo l'operazione d'appendicite. Gli altri ci son tutti ed i pronostici seguono i binari della normalità, mettendo in prima fila gli uomini del Belgio, meglio abituati al tremendo pavé. Van Looy — dicono le previsioni — è il più Iforte. Ma, nella sua scia, nel- la scia del corridore che porta sulle spalle il peso d'esser considerato il numero 1, vengono De Bruyne, Van Steenbergen, Vannitsen, Van Daele, Van Aerde, prontissimi a scatenar battaglia al loro connazionale. Anche i francesi, finalmente, scendono in campo a ranghi compatti. Li guidano Anqueul, Rivière e Louison Bobet, campioni di punta della nuova e della vecchia generazione. Ma il ciclismo di Francia allinea nei suoi ranghi figure di secondo piano, capaci di trovar la grande giornata. Forestier, Huot, Graczyk, Stablinski: se gli assi s'attardano a montarsi una guardia troppo stretta, questi « campioni su scala ridotta » diventano pericolosissimi. Qualche olandese può regalar la sorpresa, Poblet è in grado di chiedere alla sua classe un nuovo sprint folgorante, Elliott, un irlandese dalle notevoli qualità, trova posto nella pattuglia dei possibili vincitori. E gli italiani? Le azioni dei nostri tendono un po' al ribasso, ■ la valutazione sulla scena internazionale non esalta in modo eccessivo i ciclisti, che capeggiati da Defllippis, da Coppi e da Ronchini tentano l'avventura su un terreno di solito ostile. Fra tutti, il migliore sembra senza dubbio Defilippis. Gli stessi francesi, che ben conoscono la sua abilità nel gettarsi a corpo morto nella mischia, Io temono. E Coppi, interpellato in proposito dai giornalisti dell'Equipe, ha risposto testualmente: « Defilippis potrebbe anche vincere, perché, in una volata di uomini provati dallo sforzo, il torinese, meglio di tanti altri, ha la grinta necessaria per imporsi. Ma bisognerà ch'egli corra con intelligenza e che si liberi dalla preoccupazione di voler far troppo bene >. Coppi ha pure citato tra I nostri Ciampi: «...un ragazzo che ho consigliato e preparato in vista di questa corsa, e dal quale attendo una buona prestazione >. . m. d.

Luoghi citati: Belgio, Francia, Milano, Parigi, Sanremo