Akihito e la bella Michiko si sono sposati bevendo il vino di riso davanti a sei dignitari

Akihito e la bella Michiko si sono sposati bevendo il vino di riso davanti a sei dignitariUna cerimonia semplice e profondamente religiosa^ secondo II rito più antico del mondo Akihito e la bella Michiko si sono sposati bevendo il vino di riso davanti a sei dignitari Né il cinema né la tv ammessi nel Palazzo imperiale - La sposa vestiva un costume composto di dieci "kimono,, di ogni colore e pesante 22 chili - Milioni di persone applaudono il corteo nuziale - Un episodio incresciosa: un disoccupato lancia un sasso contro il principe e tenta di trascinarlo giù dalla carrozza con la consorte (Nostro servizio particolare) Tokio, 10 aprile. Questa mattina, a palazzo, nel santuario della dea del Sole, il principe Akihito e la signorina Michiko Shoda hanno bevuto il vino di riso nelle coppe nuziali. La bevanda consacrata ha fatto dell'erede al trono lo sposo di una sempli¬ ce fanciulla borghese, e di costei la futura imperatrice del Giappone. Nell'affascinante miscuglio di innovazioni moderne e di riti millenari, la tradizione ha prevalso largamente sulle novità: il rituale dello shintoismo, una delle più vecchie religioni del mondo, ha fatto della cerimonia qualcosa caPpbntcm che non assomigliava in nulla ad un matrimonio reale di un Paese dell'Occidente. A dispetto dei clamori della pubblicità, e malgrado tutto il battage della stampa giapponese e internazionale, la verità è che si è trattato di una cerimonia intima, profondamente religiosa ed ancora circondata da una segretezza pressoché simile a quella del Giappone d'altri tempi. Il popolo era lontano, all'esterno della cinta del palazzo. La cerimonia principale, quella delle coppe di vino di riso, non è stata filmata né dal cinema né dalla televisione. Essa si è svolta davanti ad una mezza dozzina di personaggi designati dai riti. Noi giornalisti siamo stati tentiti a rispettosa distanza. Invece, il corpo diplomatico si è visto riservare, all'ultimo minuto,una tribuna sul passaggio del corteo imperiale. E' stato alle 6,S0 del mattino, sotto un sole già brillante, cho un emissario si è presentato sulla soglia della casa paterna di Michiko per condurre la fidanzata a palazzo nella vetusta limousine principesca: una < Mercedes » bruno del 1DSS contrassegnata dai grandi crisantemi d'oro imperiali. Michiko si reca quindi immediatamente in una sala dove, durante tre lunghe ore, cameriere e acconciatrici si sono indaffarate per vestirla e pettinarla. Prima delle 9J0 la fidanzata è pronta nel suo abito sontuoso. Sotto la tradizionale pettinatura, rialzata da un enorme gioiello formato da tre pennacchi d'oro, il suo volto imbellettato di bianco appare alla sommità di una vera montagna di sete. E' il famoso t costume dai dodici spessori » che le fidanzate imperiali portano dall'anno 1000. Esso si compone di nove o dieci ki moni sovrapposti, senza alcu na fibbia, che si aprono su una soria di pantaloni a sbuffi ui color porpora e si prolungano in un pesante strascico. Lo strascico e le maniche colossali lasciano intravedere in strati successivi un kimono color malva, uno color sangue, cinque verdi smeraldo, uno rosso adomo di candidi frutti e foderato in oro. Infine, sul tutto, un mantello color malva, la cui ciniura ricade sul davanti. Dietro, sulla seta e fino al suolo, pende una lunga cascata di capelli non intrecciati. Il complesso abbigliamento pesa ventidue chili e richiede due dame d'onore per portare lo strascico. Quanto al principe, i suoi kimoni scompaiono sotto un mantello di seta più semplice, giallo cupo e bianco. Porta un alto copricapo di crine, nero, intrecciato e laccato, ed i suoi piedi sono calzati .da sandali cinesi in legno laccato di nero. Nel frattempo, poco prima delle 9, al santuario della dea del Sole si svolgono i riti propiziatori nel corso dei quali, al suono di una musica sacra vecchia di almeno 'dodici secoli, il gran sacerdote presenta le offerte ai mani imperiali, riso, sakè, pesci, legumi, frutta, alghe. Il santuario, chiamato Kashikodokoro (alla lettera: luogo del tremito sacro), si eleva al centro della pineta in un angolo dei giardini del palazzo. I tetti della pagoda, di architettura antica, sono in legno di cipresso non dipinto. Alle 10, Akihito e Michiko appaiono in tutto lo splendore dei loro monumentali costumi camminando lentamente sotto il sole lungo il balcone esterno del santuario. Il silenzio è tale che si ode il fremito delle sete e, fra i pini, quello del vento. Dietro Akihito incedono quattro personaggi in tonaca candida, fra cui il gran ciambellano che porta la spada del principe. Gli imperatori se la tramandano dall'anno 889 ed è più antica di un secolo di quanto lo è, in Inghilterra, la corona di Edoardo il Confessore. Dietro Michiko vengono due dame d'onore che tengono le estremità dello strascico. Dopo questa breve sfilata gli invitati vedranno ben poco. Gli sposi scompaiono infatti dietro un velo di seta che separa il sancta sanctorum dalla parte esterna del san tuario. La cerimonia si svolge senza altri testimoni all'infuori del gran sacerdote. Akihito e Michiko, lui a destra, lei a sinistra, siedono al suolo su due trecce di giunco e, prò-" sternandosi quattro volte, presentano agli spiriti degli imperatori defunti l'offerta di due ramoscelli di lauro sacro. Poi Akihito si alza e legge ad alta voce un testo scritto in un linguaggio antichissimo su un rotolo di seta. E' ad un tempo un giuramento di fedeltà ed un indirizzo ai mani imperiali, considerati come dèi, per informarli del matrimonio. Akihito e Michiko tornano infine sui loro passi e, nella parte esterna del santuario, ciambellani e dame d'onore li installano su due antichi sgabelli. E' a questo punto che un sacerdote reca il sakè, o vino di riso, che il gran sacerdote versa in due coppe piatte, di terracotta non smaltata. I due fidanzati bevono a turno, lui per primo, qualche goccia del liquido dorato. Quando lei ha bevuto il matrimonio è celebrato. Al matrimonio di Hirohito, nel 19Zlf, quest'istante era stato salutato dall'inizio del tuonare di centun colpi di cannone, ben presto ripetuti in tutte le guarnigioni dell'impero. Nel Giappone democratico di oggi, nulla di simile: è in silenzio che il principe Akihito, altezza imperiale, e la principessa Michiko si prosternano nell'ultima riverenza ai mani imperiali e alla dea capostipite della stirpe, e che si ritirano salutati da lontano dai mille invitati che s'inchinano in un profondo omaggio. Il secondo atto si svolge due ore più tardi: la presentazione dei giovani sposi all'imperatore e all'imperatrice. L'intimità è ancora maggiore: non sono presenti che quindici persone. Akihito indossa ora il tight e Michiko porta un bianco abito scollato, di foggia occidentale. La scena si svolge nell'immenso salone dei ricevimenti diplomatici. Il principe scambia con il padre, poi con la madre, due coppe di sakè, e viene quindi imitato da Michiko. E' giunta l'ora di dare libero corso all'allegria popola^ re. Alle H,S0 la moltitudine, che ha pazientemente atteso fuori, sotto un cielo terso, da¬ vanti ai vecchi fossati del palazzo, vede infine apparire \l corteo principesco formato da tre carrozze di sei cavalli che evocano quelle della Corte d'Inghilterra. Nella carrozza di testa, Michiko, raggiante, e il principe, radioso, cominciano la loro lunga sfilata nella capitale pavesata, entusiasticamente . accolti da coloro che saranno un giorno i loro sudditi. Robert Guillain Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de « La. Stampa» cicicgufnlds Gli sposi, cambiati gli abiti nuziali, si recano a far visita all'imperatore

Luoghi citati: Giappone, Inghilterra, Italia, Michiko, Tokio