Il lavoro oscuro e mal retribuito di cinquemila "segretarie private,,

Il lavoro oscuro e mal retribuito di cinquemila "segretarie private,,Il lavoro oscuro e mal retribuito di cinquemila "segretarie private,, Le modeste collaboratrici dei professionisti guadagnano da 15 a 20 mila lire al mese per 8-10 ore al giorno - Rari gli stipendi sulle 40 mila lire Non esiste un sindacato per le « segretarie private », non è quindi facile conoscerne esattamente il numero. Se però si pensa che la nostra città conta circa 1200 tra ingegneri ed architetti, oltre un migliaio di avvocati e notai, ottocento ragionieri e geometri, altrettanti commercialisti e cciisulenti tributari; se ad essi aggiùngiamo altri professionisti che nel campo medico, commerciale ed artistico, tengono una o più signorine d'ufficio, si può calcolare che loro siano circa 5 mila. Come vivono queste impiegate? Se la segretaria è giovane, e magari al primo impiego, si accontenta d'una modestissima situa zione, 10-15 mila lire mensili, otto-dieci ore di lavoro e non sempre l'applicazione delle norme previdenziali. Poi gli anni passano, le più svelte e fortunate si trovano un posto maggiormente redditizio e sicuro, altre si sposano; molte rimangono, invecchiando nella vana e prolungata attesa di qualche miglioramento. Alcune cercano di integrare i magri in U r'U con qualche lavoretto di contabilità o dattilografia, svolto In casa alla sera. c Guadagniamo poco, — dicono le ottimiste — però il nostro lavoro e apprezzato, ci aOe.rioniamo all'ambiente, sentiamo di essere le collaboratrici indispensabili di un professionista. In fondo l'ufficio è un po' la nostra seconda casa ». Non sono molte a parlare cosi. Le più coraggiose ribattono: « A'on si vive di solo pane. L'ambiente familiare è una bella cosa: però non è giusto clic il nostra zelo e la nostra abnegazione siano compensati con 15-20 mila lire di stipendio, buone parole e basta. Se siamo necessarie, ce lo dimostrino con i fatti ». Gli stipendi massimi toccano le 80 mila lire, raramente le 40 (per pochissime segretarie di commercialisti con studio bene avviato). Sei anni fa la Federazione italiana addetti al commercio e affini, e la Federazione italiana artisti e professionisti, stipularono un contratto di lavoro per i dipendenti dei liberi professionisti che fissavi» cifre precise per le varie categorie (70 mila la prima, 50 mila la seconda e 35 mila la terza). Purtroppo pochi aderirono a quel contratto, che non venne perciò applicato. In pratica si osservano le norme di una legge che risale al 1937 per quanto riguarda le ferie (15 giorni annuali), l'assi stenza e la pre\idcnza. Noi rari casi di conflitto per via legale, il massimo che si riesce ad ottenere è l'applicazione del contratto per i dipendenti del commercio: 4-1.169 lorde mensili per contabile d'ordine, 40.896 per stenografa, 39.623 per fatturista e 37.920 per dattilografa. Un po' poco, se si pensa che l'orario effettivo supera quasi sempre le otto ore, e che le mansioni comprendono anche lunghe pratiche da sbrigare nei pubblici uftlci. Spesso le pratiche del clienti sono avviate negli urtici competenti, proprio da queste modeste ed anonime lavoratrici che non sono ancora riuscite ad ottenere l'istituzione d'un organismo che ne tuteli 1 diritti e ne sostenga le rivendicazioni.