In soli dieci anni i negozi aumentati del 50 per cento

In soli dieci anni i negozi aumentati del 50 per cento li» relazione all'assemblea di categoria In soli dieci anni i negozi aumentati del 50 per cento Ce n'è uno ogni trentasette abitanti - Secondo i commercianti, l'eccessivo numero di esercizi ed i crescenti oneri fiscali spiegano gli alti prezzi Si è tenuta ieri sera in via Massena 20 l'assemblea generale dei commercianti. Il presidente De Marchi nella sua relazione ha dichiarato che nel 1958 « si è sviluppata con particolare veemenza una offensiva contro il commercio ed i commercianti, ritenuti responsabili di gravare le merci con eccessivi costi di distribuzione ». Come presidente dell'associazione ha respinto l'accusa che i commercianti siano responsabili dell'attuale livello del costo della vita. « La situazione del commercio — ha proseguito — è preoccupante sia in città, sia in provincia»: e ha indicato tre cause del disagio che affligge 11 settore commerciale: l'esagerato numero delle licenze di vendita, la diminuzione unitaria delle vendite, lo sviamento dei consumi determinato dalla trasformazione del sistema di vita. A Torino, al 31 dicembre 1958, c'era un venditore per 37 consumatori, comprendendo tra I venditori 18 mila 403 negozi ai dettaglio e 6213 ambulanti. I negozi erano cosi suddivisi: 7257 alimentari, 9374 dettaglianti di merci varie, 1772 pubblici esercizi e pasticcerie In 10 anni, dal 1948 al 1958, il numero delle licenze di vendita al dettaglio è aumentato del 50 per cento, contemporaneamente la popolazione di Torino ò cresciuta di poco più del 25 per cento, passando da 713 mila 200 a 916 mila 652 abitanti. Ai dettaglianti bisogna aggiungere 3224 aziende all'ingrosso. «Noi — ha continuato il presidente dell'associazione — non invochiamo provvedimenti di blocco, rileviamo che, sulta base di recenti esperienze, l'eccessivo aumento del negozi, non accompagnato da un adeguato sviluppo delle vendite, non può consentire una riduzione dei costi di distribuzione ». A Torino sono stato accordate troppe « licenze » e la colpa del disordine, che va accrescendosi, cade sul disinteresse delle autorità che si occupano del commercio solo ed esclusivamente agli effetti dell'incremento delle entrate fiscali ». I commercianti si trovano tra due fuochi: da una parte la concorrenza costringe a ridurre al minimo il margine del guadagno: dall'altra parte « hanno l'ingrato compilo di trasferire sul prezzo finale delle merci le nuove tasse, 1 crescenti costi dei pubblici servizi, 1 maggiori oneri previdenziali che lo Stato, prodigo dell'alIrui, riversa continuamente sul privato imprenditore ». « Ai commercianti, — ha concluso il presidente De Marchi, — compete la responsabilità di rendere il più economici possibili i servizi di vendita, però lo Stato ha il dovere di aiutare la categoria: non si può pretendere 10luzioni miracolistiche, come la riduzione del costi, se le spese generali continuano ad aumentare». E' seguita la lettura del bilancio 1958, si è quindi proceduto alla nomina del nuovo Consiglio, con la conferma in carica dei componenti quello precedente. Alcuni soci hanno sollevato e discusso vari problemi di categoria: inserimento dell'attività commerciale nel Mercato Connine, sull'esempio dogli Industriali; concorrenza del grandi magazzini e possibile difesa in alleanza con i grossisti: sgravi fiscali; qualificazione del singoli rami di vendita; mutua agli artigiani, mutua e pensione ai commercianti, come già ai coltivatori diretti. 1 \mm dclla frutta c vcrdura ai Mcrcati gcncrali GENERI | mm. | max. | prev. || CEHERI | nun. j max. Jprev. Kioto da caste 36 60 17 Bavanelll, mazzo 5 15 10 Carrion, cadnno 5 15 10 Cicorla 80 200 120 Carole 30 60 50 Scdano bianco 280 350 300 Cavolflori 24 30 26 Spinaci ricci 58 110 90 Cavoli vcrza 30 52 36 Aranco m. la q. 120 160 140 Cicoria catalogna 24 47 36 Id. sanguigne 100 140 110 Cipolle glalle 12 25 20 Limoni 80 130 90 Cipolline 40 75 60 Mole comuni 18 36 22 Finocchl 18 52 34 Mclc delizia 70 130 94 I.attuga 30 55 45 Mele rencttc 60 90 70 Patate 25 32 28 Melc torriana 70 100 80 1'atate Berlhio 20 25 23 I'ere erassana 120 150 135 rorrt 40 80 50 Pcrc madernassa 60 90 80 I prezzi sono per chilo, al. netto di tara. Le quolazioni prevalent! si riferiscono alle maggiorl quantlta di merci vendute.

Persone citate: Carrion, De Marchi, Spinaci

Luoghi citati: Torino