II ministro Pella riferisce all'on. Segni mentre si prepara il dibattito alla Camera

II ministro Pella riferisce all'on. Segni mentre si prepara il dibattito alla Camera Di ritorno eM&iM»assemblea a New YowM della Nato II ministro Pella riferisce all'on. Segni mentre si prepara il dibattito alla Camera Chiarito l'esatto senso della frase sulla bomba atomica e il comunismo - Venerdì il ministro degli Esteri risponderà alla commissione parlamentare •• Una precisazione ufficiosa sulla sostituzione dei capi di Stato maggiore: limiti di età e non contrasti sulle basi americane in Italia (Dal nostro corrispondente) Roma, 7 aprile. Il ministro degli Esteri, on.le Pella, di ritorno da Washington ha dichiarato ai giornalisti che si trovavano ad accoglierlo stamane all' aeroporto di Ciampino che la sessione del Consiglio della Nato è stata assai proficua poiché ha mostrato la ferma volontà di quindici popoli liberi di non cedere alle minacce: « E ciò — egli ha aggiunto — non per impedire o rendere difficili le prossime consultazioni diplomatiche, ma, al contrario, per assicurare a questi colloqui le maggiori probabilità di successo ». Secondo l'on. Pella, la sessione di Washington dovrebbe disingannare quanti ancora si illudessero sulla possibilità di una divisione dell' Occidente, sicché l'eliminazione di ogni eventuale equivoco al riguardo è di per sé un contributo alla causa della pace: « Se, come sinceramente speriamo, si desidera ette l'Est giunga ad una ragionevole intesa nel rispetto dei diritti di tutti i popoli interessati, la via è aperta per fecondi lavori ». Il Mini- stro degli Esteri ha anche detto che a Washington la voce dell'Italia è stata ascoltata con deferente attenzione, come riconoscimento del nostro leale contributo allo sforzo difensivo dei Paesi atlantici. A questo punto gli è stato domandato se fosse vero che a New York, al termine di un banchetto, egli abbia dichiarato che l'Italia preferirebbe subire un attacco atomico piuttosto che la dominazione comunista. Pella ha smentito di avere pronunciato le parole attribuitegli, e persone del suo seguito con lui tornate da New York hanno chiarito che, in realtà, Pella ha adombrato un concetto simile ma del tutto personale nel corso di una conversazione scherzosa in forma di boutade, e non per affermare una scelga politica: « Le illazioni che al riguardo sono state fatte sono perciò da considerare infondate, e la polemica come sta svolgendosi è di genere infelice ». L,'Associated Press ne ha diramato oggi il testo letterale, registrato su nastro magnetico. Secondo questa testimonianza l'on. Pella ha detto: « Se mia figlia dovesse correre il rischio d'. vivere in un mondo privo di libertà, in un mondo comunista, io come padre scelgo per la mia bambina piuttosto il rischio'della bomba atomica» Precisazioni analoghe sono state fornite dall'on. Pella al Presidente del Consiglio, che l'ha ricevuto nel pomeriggio di oggi. Uscendo dall'udienza con Segni, Pella ha dichiarato che dopodomani, giovedì, riferirà ampiamente sulla sua missione al Consiglio dei ministri, < venerdì mattina alia Commis sione degli Esteri della Carne ra: «Vi sono poi alcune interrogazioni ed interpellanze sulj la politica estera alle quali il j governo è pronto a rispondere ! per rendere conto del suo ope rato ». A quelle, già note, che riguardano la installazione in Italia di basi per missili, si sono infatti aggiunte una mozione socialista (Lussu ed altri) ed un'interpellanza comunista (Mammuccari ed altri) che precisamente si riferiscono alla frase che Pella avrebbe pronunciato a New York. Un'altra polemica riguarda il capo dello Stato Maggiore della Difesa, generale Mancinelli, e il capo di Stato Maggiore dell'esercito, generale Liuzzi, i quali — secondo quanto pubblica il Te-mpo — sarebbero stati sostituiti nella loro ohrich. perché si erano dichiarali contrari all'installazione di basi per missili in territorio italiano. Dell'argomento si sono impadroniti stamane i giornali di si- nistra, aggiungendo alla rivela- zione nuovi particolari e chla- j dal presidente Gronchi per sol lecitarlo ad intervenire perso 1 nalmente nella situazione di mando in causa anche la presidenza della Repubblica. Una smentita ufficiosa è prontamente intervenuta da parte del ministero della Difesa. Un portavoce ha infatti dichiarato: «I generali Mancinelli e Liuzzi sono stati sostituiti per aver raggiunto i limiti di età, ed anzi dopo essere stati maltenuti in servizio anche oltre tali limiti, che essi avevano raggiun^, rispettivamente, fino dal marzo e dall'ottobre dello scorso anno. Il provvedimento è stato poi ritardato in connessione con la crisi di governo e cosi solamente il 12 marzo il gen. Macinelli ha potuto essere sostituito dai gen. Aldo Rossi, e il gen. Liuzzi dal gen. Bruno Lucin'. Dire che i due precedenti capi di S.M. fossero contrari agli accordi con l'America è affermare cosa inesatta e pu rile, poiché i generali, quali che siano le loro id^e, non possono mutare la politica difensiva dell'Italia ». Per chiudere la rassegna di questa polemica con una nota quasi amena, diremo ;he stasera un quotidiano è apparso con la notizia che Togliatti e Nenni erano stati ricevuti i ansietà in cui l'Italia si trova. La notizia è infondata ed è frutto di un singolare equivoco telefonico. Un redattore del giornale, informandosi presso il capo dell'Ufficio stampa del Quirinale circa le udienze concesse oggi dal Capo dello Stato, si è sentito rispondere: «Il Presidente ha nc<-/uto Sir William HUeyv « Chi è? >, ha domandato il giornalista. < E' l'editore del Tt??tes, che è venuto a rendere omaggio a Gronchi, che stamattina ha veduto anche Togliatti e nel pomeriggio Nenni >. Una certa difficoltà nel dipanare la sequenza del pronomi relativi ha indotto il giornalista a ritenere che fosse stato Gronchi a parlare con i due leaders della sinistra, ed il Paese Sera è quindi uscito informando: ". In inerito ai colloqui sia il Quirinale che gli interessati hanno mantenuto il massimo riserbo. Non si andrebbe, però, molto lontani dal vero se gli incontri del Presidente della Repubblica fossero messi in riferimento con la decisione del governo per basi di missili atomici sul territorio nazionale ». I colloqui, naturalmente, non erano mai avvenuti. V. g. Il ministro degli Esteri, Pella, subito dopo l'arrivo a Roma, fa alcune dichiarazioni ai giornalisti (Tel.)