Alla deriva col motoscafo guasto tra navi che sparano cannonate

Alla deriva col motoscafo guasto tra navi che sparano cannonate Alla deriva col motoscafo guasto tra navi che sparano cannonate Drammatica avventura di un meccanico francese • In panne in un poligono di tiro - I proiettili piovevano da tutte le parti - Avvistato per caso (Nostro servizio particolare) Parigi, 6 aprile. « Ogni cinque minuti credevo che fosse giunta la mia ora, c'era da impazzire»: così ha dichiarato il meccanico Leone Curlier, di 42 anni, residente a Tolone. Ed ha aggiunto: «E' durato tre giorni e tre notti ». L'avventura capitata al Curlier non è davvero comune. Era partito dal porto di Tolone a bordo di un motoscafo, sul quale aveva effettuato delle riparazioni. Lo voleva provare prima di restituirlo al proprietario e si era allontanato dalla riva per fare un giro di collaudo, con l'intento di rimanere al largo un paio d'ore: si trovava a circa un miglio da Porquerolles quando 11 motore inr.>rowisamente si fermava ed ogni sforzo per rimetterlo in marcia risultava vano. Il vento era fortissimo e spingeva al largo il motoscafo che andava cosi a trovarsi in un vasto quadrilatero vietato a sud delle Isole d'Oro, nel quale una squadra navale della Marina francese effettuava gli esercizi di tiro. I proiettili da 127 piovevano da tutte le parti, come se la piccola imbarcazione fosse stata il bersaglio designato, a ritmo regolare. Il meccanico si era rintanato in fondo al motoscafo. Ad ogni scoppio mormorava: « Questo è per me ». Ma i proiettili continuavano a cadere intorno all'imbarcazione, senza colpirla. La fame e la sete si aggiungevano al vento, al caldo, al freddo ed alla paura, cosicché il Curlier già si era rassegnato a morire, e quasi se lo augurava per non soffrire più, quando vide avanzare una nave da guerra: un cannoniere dell'incrociatore antiaereo c De Grasse» aveva scorto il motoscafo e segnalava quella presenza irregolare al comandante, il quale, dopo aver osservato attentamente col cannocchiale e credendo si trattasse di una imbarcazione abbandonata, non scorgendo alcuno a bordo, ordinava di avvicinarsi per prenderla a rimorchio. Quando il meccanico, esausto, fu issato sul < De Grasse », ebbe appena la forza- di dire e . : i poche, incomprensibili parole e quindi svenne. I marinai e gli ufficiali credevano fosse ubriaco e probabilmente lo avrebbero lasciato in un cantuccio se il Curlier, tornato rapidamente in sé, non avesse chiesto da mangiare e da bere. Poi raccontò la drammatica avven- tura- 1 — i. m.

Persone citate: De Grasse, Leone Curlier

Luoghi citati: Parigi, Tolone