Si tuffa nelle acque gonfie della Dora e salva un bimbo che sta per annegare

Si tuffa nelle acque gonfie della Dora e salva un bimbo che sta per annegare Coraggioso intervento di un giovane sarto siciliano Si tuffa nelle acque gonfie della Dora e salva un bimbo che sta per annegare Il bambino, 5 anni, è caduto nel fiume mentre giocava nei pressi del ponte di corso Giulio Cesare - Un giovane si lancia, lotta contro la corrente, lo porta a riva e lo richiama in vita con la respirazione artificiale Alle 19 di ieri il sarto Angelo Giliberto di 27 anni, occupato presso il reparto rifiniture della Marus di corso Giulio Cesare, camminava per il corso stesso diretto verso Porta Palazzo. Il Giliberto, siciliano, risiede a Torino da sei anni, presso l'abitazione d' un fratello, in via Monferrato 27. A quell'ora, lascialo il lavoro, raggiungeva Porta Palazzo dove avrebbe preso un tram per andare a casa. Mentre stava imboccando 11 ponte sulla Dora, scorgeva un uomo sui cinquantanni che correva sul ponte stesso, diretto verso la sponda opposta, in Ucando alla sinistra, verso valle e gridando : « Un bambino età affogando, aiuto, aiuto, salvatelo, è caduto nell'acqua! ». Il Giliberto correva ad affacciarsi al parapetto di sinistra e scorgeva nell'acqua, a circa 150 metri di distanza, un bambino che annaspava disperatamente nell'acqua, trascinato dalla corrente. Sulla sponda erbosa che scende da corso Savona c'erano altri tre ragazzini che smaniavano e piangevano indicando il loro sventurato compagno. Il Giliberto correva, raggiungeva il corso Savona, superava il signore che aveva dato l'allarme e scendeva a precipizio la riva. Arrivato al sentiero che segue parallelo la corrente, si toglieva. le scarpe e la giacca e sii tuffava. La Dora da qualche giorno 6 gonfia per le recenti piogge; l'acqua scorre impetuosa, torbida di melma e dei riliuti raccolti dagli scarichi della città posti a monto del ponte. La gente tratteneva il fiato: a tratti, ondate più forti sommergevano il bambino che poi ricompariva un momento dopo qualche metro più avanti con la testa o soltanto con un braccio. Ad un certo punto lo stesso Giliberto sembrava non riuscire a vincere la forza della corrente che tentava di spingerlo al centro, lontano dal fanciullo. Ma il giovane, buon nuotatore, riusciva con poderose bracciate ad aver ragione della corrente, a raggiungere il pericolante e a tirarlo a riva. Il Giliberto svolse il servizio militare in Sanità e conosce bone il metodo della respirazione artificiale: lo praticava immediatamente al bambino che non dava segni di vita. Dopo alcuni minuti il piccino rigettava qualche boccata d'acqua, poi apriva gli occhi e cominciava a piangere. Uno de) tre ragazzi che si trovavano sulle sponda al momento della disgrazia, lo abbracciava anch'egli piangendo. Era suo fratello, Giuseppe Martorana di 8 anni, abitante in via Mameli 15. Il piccolo che aveva rischiato di morire, a nome Mario, ha 5 anni. Con Giuseppe e con altri due ragazzi di 8 anni che abitano nella stessa sua casa, si era recato a giocare in riva alla Dora, approfittando dell'assenza del padre che era a lavorare e della madre che era uscita per andare a fare dello compere (la famiglia Martorana, siciliana, é immigrata a Torino da poche settimane). Il salvatore prendeva il bimbo in braccio e, preceduto dai tre ragazzi, lo portava a casa e lo consegnava ad una coinquilina dei Martorana, la quale provvedeva a cambinrgll i vestiti e a scaldarlo, in attesa d'affidarlo alla madre al suo ritorno. Il sarto, fradicio e tremante, tornava a piedi in corso Giulio Cesare, raggiungeva un posteggio di taxi e si faceva accompagnare a casa.

Persone citate: Angelo Giliberto, Giliberto, Giuseppe Martorana, Martorana

Luoghi citati: Torino