Il vino bevuto con moderazione ucciderebbe i microbi di molte malattie

Il vino bevuto con moderazione ucciderebbe i microbi di molte malattie Inchiesta di scienziati francesi sugli effetti dell'alccol Il vino bevuto con moderazione ucciderebbe i microbi di molte malattie La sua azione paragonata a quella delia penicillina - Curiosi esperimenti su stafilococchi con del "Bordeaux,, - Consigliato un litro al giorno per gli operai e mezzo litro per i sedentari - Angosciose rivelazioni su chi abusa nel bere - Statistiche dell'alcolismo nei villaggi (Nostro servizio particolare) Parigi, 2 aprile. Le « proprt'efó benefiche » del vino, purché non se ne abusi, sono messe in evidenza da un rapporto di SS3 pagine presentato al primo ministro Michel Debré da un « Alto comitato di studi sull'alcoolismo » creato tempo fa e incaricato di esaminare la questione unicamente dal punto di vista scientifico. Trascurando gli aspetti morali del problema, gli scienziati ed i medici francesi hanno sottolineato prima di tutto le qualità antibiotiche del vino, dimostrate fra l'altro dagli esperimenti fatti dal prof. Mosquelier, della facoltà di medicina e farmacia di Bordeaux, secondo cui il vino non è soltanto un mezzo efficace per dare buon morale ai convalescenti, bensì un elemento che agisce sul fisico distruggendo parecchi microorganismi. Particolarmente sensibili all'azione dei vini bianchi e rossi sono i bacilli del tifo, le amebe, gli stafilococchi e altri microbi che muoiono al loro contatto. Tale azione viene paragonata a quella della penicillina. Cosi dice il rapporto. In un laboratorio di Bordeaux il prof. Mosquelier ha fatto un esperimento dal quale è risultato che due centimetri cubici e mezzo di vino rosso (egli ha usato del Bordeaux) mescolati a 97. centi metri cubici e mezzo di acquahanno distrutto in un quarto d'ora duemila stafilococchi. I/azione battericida di SO centimetri cubici di vino rosso di Bordeaux sciolti in 80 centimetri cubici di acqua equivale a quella di una soluzione di penicillina dosata a B < unirà Oxford > per centimetro cubo. Osserva quindi il prof. Mosquelier che il vino, dato il suo elevato potere battericida grazie a una sostanza chiamata Emdol dagli enologi, presenta un indiscutibile interesse igienico e la sua funzione profilattica è evidente nelle infezioni idriche e alimentari. Gli effetti nocivi del vino, quando se ne abusa, sono stati egualmente studiati e ha provocato viva sensazione, perché contraddice un'opinione assai diffusa, l'affermazione del dottor J. Tremolières, direttóre dell'Istituto nazionale di igiene. Egli ha constatato che gli ammalati di cirrosi alcoolica non muoiono tutti in poco tempo, come si crede comunemente: all'ospedale i «■ Antoine di Parigi la media di coloro che vengono salvati ascende al 35 per cento. E' vero però che quelle lesioni non guariscono mai completamente. Si riesce soltanto ad interromperne l'evoluzione; è vero egualmente che l'azione del vino è indiscutibile; la birra provoca soltanto l'8 perìcento di tali lesioni e il sidro',ti 10 per cento. ^Egualmente inesatte sareb-\bero certe opinioni circa glileffetti dell'alcoolismo sulla di-\scendenza, perché fino ad og- gi gli studi relativi sono statilsempre fatti soltanto sugli ammalati internati, e gli espe rimenti sui topi. Ciò non ba sterebbe per stabilire un principio esatto. Si deve aggiungere tuttavia che anche in seno all'Alto Comitato di Studi la questione è rimasta controversa. Per fare la loro inchiesta, gli scienziati e i medici francesi hanno anche visitato diversi] villaggi per vedere ciò che si beve e quanto, non solo nelle mescite ma possibilmente anche nelle famiglie. Il rapporto ammette le responsabilità del vino nello sviluppo dell' alcoolismo, come in certi villaggi dove il 44 per cento de g~liadulti bevonVin media due\litri di vino al giorno. In Fran eia, il 13 per cento degli adulti bevono la metà della quantità di vino consumata in tutto il Paese e l'uno per cento beve il 40 per cento della quantità consumata di acquavite. Insomma, un decimo della popolazione adulta beve la metà dell'alcool consumato in tutta la Francia e V80 per cento del vino puro bevuto dagli adulti lo è dagli uomini: < Ciononostante — osserva il rapporto — pochissime persone sono conscie della gravità del fenomeno alcoolico, il quale è Tie¬ gato o anche semplicemente ignorato. La maggioranza ritiene che l'alcoolismo non esiste finché l'ubriachezza non è evidente ». Occorre dunque bere vino, ma con moderatezza. Quanto? La questione è controversa. Il Comitato di scienziati ha indicato la seguente quan tità: un litro al giorno per chi lavora faticosamente; tre quarti di litro per un lavoratore che abbia un'attività fisica media; mezzo litro per i sedentari. Il Comitato è quindi d'accordo con un parere emesso a suo tempo dall'Accademia di Medicina, che fu severamente criticato in certi ambienti commerciali interessati e discusso egualmente al 5° Congresso dei «Medici amici del vino », i quali ritennero che la dose poteva essere portata a un litro e un quarto per i contadlni che lavorano al l'aria aperta. Conclude il rapporto degli scienziati — il quale incomincia già a sollevare polemiche — che occorre adottare certi provvedimenti per reprimere l'alcoolismo e al tempo stesso per < rispettare gli interessi delle professioni in causa ». , I. m.

Persone citate: J. Tremolières, Michel Debré

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Parigi