Il Giro ciclistico d'Italia scalerà il Vesuvio e si deciderà nella tappa del Monte Bianco

Il Giro ciclistico d'Italia scalerà il Vesuvio e si deciderà nella tappa del Monte Bianco interessanti novità annunciate neiia presentazione ufficiale a St. Vincent Il Giro ciclistico d'Italia scalerà il Vesuvio e si deciderà nella tappa del Monte Bianco Nella penultima giornata da Aosta a Courmayeur attraverso il Gran San Bernardi (m. 2473), Forclaz e Piccolo San Bernardo (m. 2188) - Sconfinamenti in Svizzera e Francia - La Torino-Susa a cronometro - Un circuito sull'isola d'Ischia, dove i corridori saranno trasportati in elicottero - 40 milioni di premi - Lunghezza tota" km. 3671 - Dal 16 maggio al 7 giugno (Dal nostro inviato speciale) St. Vincent, 2 aprile. Le montagne della Valle di Aosta decideranno il Giro d'Italia 195!). Questa la novità sostanziale della grande corsa a tappe che gli organizzatori della Gazzetta delio Sport hanno presentato stasera nei saloni del Casinò di St. Vincent. Battesimo festoso, in una cornice elegante: autorità, giornalisti, corridori (primi fra tutti Fausto Coppi ed Ercole Baldini) hanno risposto puntuali all'appuntamento che doveva togliere il velo ai misteri della competizione, quest'anno più che mai impegnata nella sua concorrenza leale (e riuscitissima) al Tour di Francia; 3671 chilometri complessivi, 22 tappe, partenza il 16 di maggio ed arrivo il 7 di giugno. Partenza ed arrivo a Milano E' questa una delle poche concessioni che i responsabili della corsa hanno voluto fare alle vecchie tradizioni. L'intento logico di offrire un tracciato nervoso e moderno, ricco sempre di spunti di attualità, ha portato infatti alla competizione un volto quasi inedito, che manda in fumo, togliendogli in pratica quasi ogni valore, quello che è uno slogan di antica data, lo slogan che, a colpo sicuro, anticipava come tic Dolomiti si ergessero a funzionare da giudici inesorabili della gara ». L'edizione 1959, pur suddividendo con giusti criteri e le difficoltà, sì da garantire il massimo interesse lungo l'intero tracciato, vuole, se mai, inaugurare uno slogan nuovo di zecca: eli Giro si decide in Piemonte ». Sarà proprio il Piemonte, troppe volte trascurato nelle passate stagioni, ad esser teatro della fase conclusiva, con una serie di tappe (tra cui la tsupcr'appat del Monte Bianco), dove i campioni si lanceranno nella battaglia finale per la conquista della maglia rosa. Altre novitàt Sono parecchie. Vale la pena di segnalare subito l'abbondanza delle prove a cronometro che sono ben quattro, a Salsomaggiore, in circuito nell'isola d'Ischia, in salita da Napoli al Vesuvio, e da Torino fino a Susa. Il Giro al suo avvio, punta decisamente verso il Sud. Il primo giorno si limita alla pianura e raggiunge Salsomaggiore. Poi, per movimentare la graduatoria, per creare cioè dei distacchi tra gli assi e per togliere alle figure di mezzo rango la pos: sibilila di restare troppo a lungo nei quartieri alti della classifica, magari falsando involontariamente la lotta tra i campioni, la gara, sempre a Salsomaggiore, in circuito, offre una tappa a cronometro individuale di ventitré chilometri. E prosegue, il ierza giorno, regalando un severo arrivo in salita, all'Abetone. Le discussioni sono inutili, quando la strada si arrampica, chi ha più filo, fa più tela. Dall''Abetone ad Arezzo, con l'Oppio e la Consuma; da Arezzo a Roma, con il passo del Nibbio; da Roma a Napoli in pianura. A Napoli si apre una parentesi di natura sportivoturistica. Si scala il Vesuvio a cronometro (otto chilometri altitudine m. 608); poi ci si trasferisce all'isola d'Ischia per una prova su circuito ancora contro il tempo: trentun chi lometri su un percorso misto. Il programma è allettante (sportivamente e... turistica mente): ma, per gli organizzatori, il compito è gravoso, far marciare ogni cosa per il ver¬ so giusto richiederà un impe-gno fuori misura. In proposito l'impegno è davvero notevole e basta un particolare per metterlo nel giusto risalto: si è pensato anche ai corridori che soffrono il mal di mare, si e provveduto ad un servizio di elicotteri che, dai piedi del Vesuvio, trasporteranno gli atleti fino ad Ischia in un quarto d'ora circa di volo. La classifica comunque dopo Napoli prenderà un aspetto ben definito con i valori selezionati in modo abbastanza netto. Il Giro si sposterà allora verso l'Adriatico. Farà tappa successivamente a Vasto, a Teramo, a Rimini: pianura, terreno adatto per i passisti e per gli eventuali colpi di scena delle fughe azzeccate. Un giorno di riposo — l'unico — a Rimini. Ed ecco una fase « calda »; da Kimi7ii a San Marino, con le rampe assolate che portano alla vetta del monte Titano. Ancora la pianura, per raggiungere Verona. Di qui, le Dolomiti: Verona-Rovereto con il pian delle Fugaize (m. 1159); Trento-Bolzano con il Brocpn (m. 1616), il Ralle (m. 1970) ed il Costalunga (m 1753); Bolzano-San Pellegrino con la Mendola (m. 1363) e il Tonale (m. 1883). Campo libero agli scalatori. Si attraversa l'Alta Italia. Da San Pellegrino a Genova, da Genova a Torino. Il percorso, che prevede solo la salita al colle di Cadibona (m. 1/59), da Genova a Torino, almeno sulla carta non si preannuncia troppo duro. Da Torino, invece, prende lo slancio il tratto decisivo. Una prova a crono- metro fino a fusa: cinquanta chilometri ideali per la conqui sta di preziosi minuti di vantaggi. La Torino-Saint Vincent anticipa uno svolgimento calmo, anche in previsione della « supertappa > del giorno dopo. Il giorno dopo infatti si parte da Aosta e si arriva a Courmayeur: il Gran San Bernardo tm. 21,73), il colle di Forclaz tm. 15271, il Piccolo San Bernardo tm. 2188) Sono 296 chilometri di montagna, senza respiro dal principio alla fine Chi taglia per primo il tra guar¬ do di Courmayeur, salvo sor-\ prese, ha vinto il Giro Resta ■ una tappa sola, la lappa che' porta alla conclusione mila- \ nese. Ur. bel Giro, tutti stasera al Saint Vincent se ne sono di-1 chiarati entusiasti, c lo stesso entusiasmo si deve essere ripetuto, sia pure con diverse sfumature, a Parigi, a Bruxelles, a Barcellona, a Ginevra, ad Amsterdam, le cinque città dove contemporaneamente a Saint Vincent la corsa ha avuto il suo battesimo europeoNessuna parentesi di noia, tappe brevi (in media 165 chilometri), io milioni di premi da assegnarsi secondo criteri che saranno annunciati in seguito. Dodici squadre di dicci corridori ciascuna, a riempire della loro presenza la scena ormai pronta. Successo assicurato, solo che gli attori sappiano e vogliano essere degni della scena. Sul nuovo Giro ecco infine il parere del maggior interessato presente II campione mondiale Baldini, pescato al volo, mentre in compagnia di Coppi e di Bartali, in piena festa, tagliava una torta immensa che riproduceva il Monte Bianco, ha detto: «Ci sono quattro tappe a cronometro e il Giro sotto questo aspetto sembra fatto apposta per me. Ma, di queste quattro tappe, tre sono corte ed una 6 in salita. Pensateci un momento: il vantaggio per me diventa così piuttosto relativo. Ricordatevi di Gatti, piuttosto ! ». Baldini forse esagerava in prudenza. Il campione del mondo ha deciso di non correre la Vuelta e partecipa in- vece al Gran Premio ciclomotoristico. Tale e quale, insomma, come l'anno scoso. E l'anno scorso Baldini ha vinto anche il Giro d'Italia. Gigi Boccacini