Spara una fucilata al figlio per mascherare il proprio delitto

Spara una fucilata al figlio per mascherare il proprio delitto Ha confessato l'uxoricida di Siracusa Spara una fucilata al figlio per mascherare il proprio delitto La diabolica messinscena di Luigi Silluzio che a sessantasei anni voleva sbarazzarsi della consorte - Anche i carabinieri avevano in un primo momento addossato l'orrendo crimine al giovane, un insegnante elementare - Il vecchio è crollato dopo un lungo interrogatorio P.j^) nostro corrispondente Siracusa, lunedì mattina. Luigi Silluzio si è dichiarato unico autore dell'uccisione, per strangolamento, della propria moglie Carmela Salemi, e altresì del ferimento del figlio Sebastiano. Infatti quest'uomo che con'", già la rispettabile età di sessantasei anni, ha finito col crollare davanti all'ineluttabilità delle accuse subite nel corso del martellante interrogatorio cui è stato sottoposto l'altra notte da parte di un ufficiale dei carabinieri giunto dalla tenenza di Augusta nei comune di Sortino, e da parte del giudice inquirente di Siracusa. Il Silluzio, nella sua diabolica mente di tarato psichico (il padre si suicidò con un colpo di rivoltella alla tempia, la madre pare sia morta pazza e infine una sorella pose fine alla sua vita avvelenandosi), non solo aveva premeditato l'or- I rendo crimine di sbarazzarsi della moglie, più giovane di lui di appena due anni, ma ha tentato di attribuirne la responsabilità al figlio Sebastiano, di trentasei anni, insegnante elementare. E nell'intento di tradurre l'uxoricidio in simulato matricidio, aveva predisposto bene le sue cose, cosicché in un primo momento anche gli incalliti militi dell'Arma vi avevano abboccato. Essi avevano difatti predisposto addirittura il piantonamento all'ospedale del figlio della disgraziata Salemi, dato che il padre non aveva esitato ad accusarlo, con una impudenza più unica che rara. Ma procediamo con ordine, riepilogando i fatti. Sabato mattina Carmela Salemi avrebbe dovuto, «Mitamente al figlio, raggiungere Siracusa, nel cui Tribunale doveva celebrarsi un procedimento penale intentato dal genitore contro il Sebastiano per un litigio dello scorso anno, du- rante il quale il Silluzio padre riportò una ferita all'occhio sinistro, giudicata guaribile in 40 giorni, e provocata da un pugno vibratogli dallo stesso figlio in un momento di legittima esasperazione. Quest'ultimo, poiché vive già da qualche tempo in una casetta lontana da quella paterna, si era recato a casa della madre per condurla con 'un'auto al Tribunale di Siracusa. Ma il padre, poiché aveva già appreso che la moglie avrebbe testimoniato contro di lui, l'aveva strozzata poco prima dell'arrivo del figlio. E non appena il Sebastiano varcava, ignaro, la soglia di casa, il padre lo faceva segno a un colpo di fucile da distanza ravvicinata. Il giovane, terrorizzato per la fulminea aggressione e in preda al dolore iter le ferite riportate, si dava a gridare e contemporaneamente si allontanava dirigendosi verso la vicina caserma dei carabinieri. A sua volta l'assassino si metteva a urlare per attribuire l'uccisione della moglie al figlio. E' questa, in sintesi, la cronaca dell'allucinante delitto, verificatosi in una modesta casetta di Sortino, un Comune agricolo del Siracusano. Essa è ora chiusa. Le chiax:i sono nelle mani del maresciallo dei carabinieri. Questi ha eccezionalmente acconsentito ieri la momentanea apertura ai parenti, onde prelevare il rosario che fu compagno fedele delle preghiere della vitt'.ma che ha subito in terra tanto calvario accanto a un si degenere marito. Il corpo della Salemi è tuttora all'obitorio del cimitero di Lentini; nelle mani le è stato posto il rosario che secondo una locale vecchia tradizione dovrebbe facilitare le ulteriori preghiere alla trapassata prima di raggiungere l'aldilà, essendo essa morta tragicamente. Al cimitero si è già proceduto all'autopsia per gli accertamenti di legge. Il « fermo » di Luigi Silluzio è stato tramutato frattanto in arresto. Domani egli sarà trasferito alle carceri di Siracusa. Sebastiano Silluzio, infine, giace tuttora in un lettino d'ospedale. Egli fortunatamente va lentamente migliorando. I medici, stamane, lo hanno dichiarato fuori pericolo. Guarirà completamente, salvo complicazioni, in una quarantina di giorni. Il giovane insegnante era devotissimo alla madre. Allorquando costei, nello scorso anno, fu ricoverp,ta nello stesso ospedale per una malattia reumatica, il Sebastiano, che c'l~ra faceva scuola in una frazione di Villasmundo, percorreva molti chilometri a piedi per portare una parola di conforto alla paziente. Egli ignora tuttora la mòrte della mamma. Gli hanno detto, per ovvi motivi di prudenza, che essa è solo lievemente ferita e che data la sua età non può andarlo a visitare. La figura di Luigi Silluzio, l'uxoricida, la si inquadra meglio attraverso una pagina fosca del suo passato. Quasi tre lustri fa egli, che fin dai primi anni del matrimonio aveva amareggiato la vita della moglie con il suo temperamento autoritario e osteggiato il figlio nelle sue aspirazioni, decideva di vendere una sua bene avviata segheria. Realizzati sette milioni circa, a quasi 56 anni, ebbe l'audacia di varcare l'oceano per raggiungere il lontano Brasile. Da alcuni anni era rientrato, pare con un maggior numero di milioni; ma la vita della disgraziata Salemi era diventata ancora più infernale, tanto che il figlio aveva preferito vivere lontano dalla casa paterna. Giuseppe Magri

Persone citate: Carmela Salemi, Giuseppe Magri, Luigi Silluzio, Salemi