Un incontro

Un incontro Un incontro Due signor! si avvicinavano l'un l'altro dai due opposti capi della via. Quando giunsero alla stessa altezza, uno di essi lanciò sull'altro uno sguardo distratto e avrebbe voluto proseguire oltre, ma quello su cui era caduto lo sguardo allargò le braccia e disse festosamente: — Signor Toporkov! Da quanti anni... Sono immensa^ mente felice di vedervi! Toporkov fissò in viso il si' gnore entusiasta. Era DO volto grasso, vecchio, coperto da una rete di rughe a raggiera e noto a Toporkov fino allo spasimo. Fermatosi, Toporkov rifletté un istante. Visi noli, immagini e uno sciame di fatti presero a turbinare con folle velocità nel suo cervello, al solo scopo di ricordare chi fosse quell'uomo il cui volto pur essendo così noto, sfuggiva dalla schiera degli altri, evocati dal frettoloso, galopp-.nte pensiero. Gli pareva che quell'uomo frisse per rivelarglisi e da un momento all'altro... Toporkov se ne sarebbe ricordato il nome, i loro rapporti, i loro incontri... Ma subito questo pensiero s'interrompeva e la fisionomia dell'ignoto signore, con il suo gioioso sorriso e la sua entusiasta bonomia, tornava a essere enigmatica. — Buon-gior-no... — proferì indeciso Toporkov. — Perché siete così tetro? Sentite Toporkov. Per il vostro ultimo articolo sono andato addirittura in solluchero. Leggevo e mi deliziavo. Come dunque era intitolato? « Il bilancio della reazione ». Se mi toccherà darne una caratteristica e un'analisi particolareggiata, Io farò con piacere speciale. * Un critico »? — pensò Toporkov e lusingato dalla lode dell'anziano signore, gli strinse la mano con più forza del solito. — E così quella cosetta vi piace? — E come no! Come non potrebbe non piacere? Io ho letto ancora qualcosa di vostro. Leggo e m'inebrio. Amo la letteratura io, uomo peccatore. Sebbene per il mio genere di attività potrei, considerarla, come dire..., in modo più mercantile. f Un editore forse? forse? — pensò Toporkov. — Dio mio dove l'ho veduto? ». — Dite, come sta Blumenfeld? Che ne è della sua rivista? — Blumenfeld è uscito di fortezza. Lo sapete che fu condannato a due anni di fortezza? — domandò Toporkov. — E come, e come no! — accennò col capo l'attempato signore. — Per l'articolo Orme sanguinose. Possibile che sia già uscito?! Dio mio come passa il tempo. — Conoscete forse molto bene Blumenfeld? — Dio mio, — disse sorridendo il vecchio, — si può dire che l'ho tenuto a battesimo. Vedete tutta questa gioventù marxista e i " populisti " e i neocristiani e in parte i mistici sono passati per le mie mani. Sinitskij, Jakovlev, Gerschbaum, Pynin, Rukavitsyn... A dire il vero non sono del tutto d'accordo con Rukavitsyn circa la soluzione del problema del proletariato rurale, però Gerschbaum è un incanto. Ritaglio ogni suo articolo dai giornali e lo incollo su uno speciale quaderno. E i suoi libri sono il migliore ornamento della mia biblioteca. Venite a trovarmi farete felice un vecchio. t Un bibliofilo, forse? — pensò tormentosamente Toporkov, — Questa si che è una diavoleria! ». — Ma Io sapete che il ricorso in cassazione di Gerschbaum non è stato accolto? — comunicò il vecchio. — Come prima sei mesi di reclusione, computata la detenzione preventiva. t Sarà forse un avvocato? », si domandò meravigliato Toporkov. — Il suo avvocato, — prosegui .il vecchio, — ha trovato qualche appiglio per la cassazione. Be', che farci! A proposito avete letto l'ultimo almanacco «Vortici»? Che «pezzo» c'è pubblicato là dentro! E' intitolato « A tappe ». L'ho letto insieme con mia moglie e abbiamo pianto, poveri vecchietti. Kudinov ha commosso noi vecchi. — Anche Kudinov è stato coinvolto. L'avete sentito? — domandò Toporkov. — In base all'articolo 129. — E come no! Per il secondo comma. Lui e il direttore Lesoyetskij. Lesovetskij poi per un'altra faccenda può pigliarsi sei anni di lavori forzati. A proposito, caro Toporkov, non sapreste dove posso trovare un ritratto di Kudinov? Me ne basterebbe uno anche in formato cartolina. — Perché vi serve? — disse stupito Toporkov. Il vecchio con un dolce turbamento in volto sorrise. — Sono come una collegiale... Efi, eh! Ne farei fare un ingrandimento e l'appenderei nel mio studio. Passate da me: ve drete un'intera galleria. Pynin; Kovalcvskij, Rubinson... Scrittori per così dire duella terra russa. E anche quello di Ichmcnticv l'ho comperato ad una mostra. Vi ricordate: opera di Kulzinskij. E' un ritrattino ben dipinto. Voglio bene io, vecchio uomo, a Ichmentiev... Quello è un poeta per grazia divina. Te ne stai talvolta seduto così e declami i suoi versi « Albe rosse » e ogni tanto dai uno sguardo al suo ritratto. — Avete sentito, — disse Toporkov, — che Ichmantiev si trova sotto la minaccia di due anni di prigione per le sue « Albe rosse »? — E come no. Gli sono stati incriminati questi versi: « Chi vuole la vittoria Serri I ranghi... » e così via. Un'incantevole poesia. E' ormai un anno che nessuno scrive così. Hanno spenta la sacra fiamma e sono andati a strisciare dietro a diverse aberrazioni. Non approvo. Desiderando dire al vecchio qualcosa di gradito, Toporkov ammiccò con le ciglia in modo rassicurante. — Ichmentiev forse riuscirà ancora a cavarsela in qualche modo. — E come dunque, — disse il vecchio, — avrete un bel aspettare... «Cavarsela!». Ieri è stata emanata contro di lui la sentenza. Non avete letto? Un anno di prigione. Uni miseria... — Possibile soltanto un anno? — disse stupito Toporkov. — E io pensavo che l'avrebbero deportato. — E' quello che dico anch'io, — disse il vecchio scuotendo il capo — proprio una miseria. Io avevo chiesto due anni di fortezza, ma gli hanno dato due anni di prigione. E' capitato in un avvocato che se ne intende. — Come... voi avete richiesto? — disse Toporkov, completamente disorientato — A chi gli avete richiesti? • ' . — Al tribunale. Ma questo è ancora da vedere. Ho un mucchio di motivi per ricorrere in cassazione. E' possibile che i due anni di fortezza gli rimangano. — Ma voi chi siete? — gridò ormai furibondo Toporkov, i cui nervi si erano tesi fino all'estremo per la precedente sconclusionata conversazione. — Signore, Dio mio! — disse sorridendo il vecchio e le rughe gli si spianarono sopra il viso raggrinzito. — Possibile che non mi abbiate riconosciuto? Sono il procuratore generale. Il procuratore del tribunale distrettuale. Dovreste ricordatvi'di ine signor Toporkov. Io ho chiesto due anni per voi per reato di stampa e avete avuto un anno. — Ah, siete voi! — disse Toporkov, — Adesso mi ricordo. Voi, pare, avete richiesto tre anni di fortezza e quando fui condannato ad un anno, ricorreste in cassazione. — Proprio così, — disse allegro il procuratore. — Ve ne ricordate? Per un articolo... come si chiamava... « Il tribunale sanguinario ». Magnifico articolo .Scritto con forza. Ormai non si scrive più così... Dunque non mi avete riconósciuto fin da principio? Capita... Eh, eh! Ma avreste dovuto guardarmi bene. Vi darò il mio ii.dirizzo. Berremo un bicchiere insieme e parleremo di letteratura... Vedrete la mia galleria di ritratti... Ci sono tutti: Gerschbaum, Ichmentiev, Nikolaj Vladimirovic Kudinov... Se incontrate Blumenfeld, trascinatelo con voi. E come dunque siamo vecchi conoscenti... E anche con Lesovetskij e con Pynin e Gerschbaum... Il procuratore cavò il suo biglietto da visita con l'indirizzo e lo ficcò in mano a Toporkov e si avviò oltre, strizzando sulle lastre del marciapiede i suoi occhi bonari. Arkadij Avercenko (Traduz. dal russo di G. Faccio! 1)

Persone citate: Blumenfeld, Jakovlev, Kudinov, Nikolaj Vladimirovic Kudinov

Luoghi citati: Ichmcnticv, Ichmentiev