Tornano dinanzi ai giudici le maestre accusate di atti osceni commessi in classe

Tornano dinanzi ai giudici le maestre accusate di atti osceni commessi in classe II nuovo dibattito oggi aita Corte d'Appetto di MMitano Tornano dinanzi ai giudici le maestre accusate di atti osceni commessi in classe Nel processo di primo grado il tribunale di Vigevano ritenne colpevoli l'insegnante Pasqualina Chiesa e sua figlia Adele Mai condannando la prima a tre anni e 7 mesi di reclusione e la seconda a diciotto mesi e 25 giorni • Come gli scolari di Tortorolo, che avevano accusato in istruttoria le due donne, ritrattarono poi ogni cosa in udienza Milano, lunedì mattina. (r. b.) - Stamane alle ore 9, di fronte alla seoonda Sezione della Corte d'Appello di Milano, avrà luogo il processo di secondo grado a carico della maestra elementare di Tortorolo, Pasqualina Chiesa, di 61 anni, e di sua figlia Adele Mai, di SS. Le due donne dovranno rispondere di atti osceni commessi di fronte alla scolaresca e del reato di calunnia, per avere accusato la maestra titolare di Tortorolo, signorar Laurenti, di avere inventata tutta la vicenda. Il. Tribunale di Vigevano, il lì, ottobre scorso, ha in prima istanza ritenuto colpevoli le due donne, condannando complessivamente la Chiesa a S anni e 7 mesi di ìeclusione, e la Mai a un anno, 6 mesi e SS giorni di reclusione. Dopo la sentenza, sia il Pubblico Ministero dott. De Martino, che il collegio di difesa, composto dagli avvocati Celoria di Vigevano e Fuardo di Pavia, interposero appello. Le vicende che avevano portato dinanzi ai giudici le due donne sono state piuttosto complesse. Come si ricorderà, la Chiesa era stata accusata esplicitamente dai quattro maschietti e dalle quattro femminucce componenti la classe unica elementare di Tortorolo, di avere commesso, nel periodo di supplenza tra il 7 gennaio e il 6 aprile 1957, atti contro la morale in scuola. In udienza però i bimbi — che avevano rinnovato le accuse contro la maestra per ben quattro volte nel periodo maggiogiugno 1957, e precisamente di fronte all'ispettore scolastico di Vigevano, dott. Fossati, ai carabinieri di Mede, al procuratore della Repubblica dott. De Martino, e al giudice istruttore dott. Volpe — ritrattavano ogni cosa. Tutti gli scolari citati in aula al processo, alle esplicite domande del presidente del Tribunale, dott. Del Covolo, rispondevano infatti senza scomporsi: *Non è vero niente. Erano solo bugie » Il Tribunale, al termine del dibattito, il 11, ottobre 1958, dopo appena mezz'ora di camera di consiglio, non ritenendo valide le ritrattazioni fatte dai bambini in udienza, condannava la Chiesa a un anno e 5 mesi di reclusione per atti di libidine, 5 mesi per corruzione di minorenni, un mese per violenza privata, tre mesi per atti osceni e un anno e S mesi per calunnia. In tutto S anni e 7 mesi di reclusione. La Mai, invece, veniva condannata a un anno, j, mesi e lo giorni di reclusione per calunnia, a mesi e e 15 giorni per atti osceni. In totale a un anno, 6 mesi e SS giorni. Oggi la II Sezione Penale della nostra Corte d'Appello è chiamata a decidere sull'interrogativo: i bimbi hanno mentito all'ispettore scolastico, ai carabinieri e al Procuratore della Repubblica, oppure dinanzi al Tribunale t E' quello che vedremo. Silvia Lopez sorride al fotografi alla stazione Termini. L'attrice è giunta Ieri a Roma per girare un nuovo film a fianco dd Alberto Sordi (Telefoto a « Stampa Sera >)

Luoghi citati: Mede, Milano, Pavia, Roma, Vigevano