Campagna a Vienna contro il turismo in Italia

Campagna a Vienna contro il turismo in Italia Usasner azione nazionalista per Ma questione de il'Alto Jkclige Campagna a Vienna contro il turismo in Italia 11 ministro Figi polemizza, in un discorso, con i socialisti, contrari a rappresaglie economiche - Uno dei presidenti del Parlamento dichiara in un comizio: "In estate non audrò in Italia, ma a Bolzano,, Nostro servizio particolare Vienna, lunedì mattina. In un discorso pronunciato ieri a Raab, un centro dell'Alta Austria, nel corso di una riunione del partito popolare, il ministro degli Esteri austriaco, Leopold Figi, si è occupato ancora una volta della questione alto-atesina, sulla quale, egli ha annunciato fra l'altro, mercoledì prossimo presenterà una completa relazione al Parlamento. Dopo aver detto che gli austriaci nutrono molta amarezza per ciò che sta accadendo in Alto Adige. Figi ha sostenuto: « Anche se non si debbono sopravvalutare le dimo strazioni di scolari e studenti, rimane però il fatto di ecceslai anti-austriaci nella lotta per i diritti dei sud-tirolesi, sanciti per iscritto. Questi eccessi anti-austriaci, e specialmente il divieto d'ingresso in Alto Adige ordinato contro membri del governo tirolese, hanno condotto al punto che adesso molti austriaci riflettono se anche quest'anno sceglieranno l'Italia come mèta delle loro ferie ». A questo proposito il ministro Figi ha polemizzato con l'organo del partito socialista, Arbeiter Zeitung, che in questi giorni ha messo in guarC contro l'adozione di rappresaglie economiche contro l'Italia, suggerite da un'ampia campagna della stampa. L'organo socialista aveva criticato l'atteggiamento di un consigliere comunale del partito popolare, Feterlin, che ha lan ciato la parola d'ordine del boicottaggio delle località italiane di villeggiatura; e quello di certi circoli economici, che incitano a non acquistare merci dall'Italia, qualificando tali azioni come « stupidaggini », e aveva osservato a sua volta: «Credono, tutti questi signori, che si renderebbe davvero un servizio ai sud-tirolesi se l'Austria non importasse più frutta dall'Italia, se gli austriaci non andassero più in Alto Adige? Si aiuteranno i sud-tirolesi se gli austriaci non frequenteranno più le spiagge italiane e se l'Italia non comprerà più legname, minerali, ferro, acciaio da noi? Naturalmente — proseguiva l'Arbeiter Zeitung — noi possiamo ridurre alla disoccupazione un paio di deci¬ ne di migliaia di lavoratori italiani stagionali delle stazioni balneari. Ma allora dobbiamo anche noi contare che molte migliaia di lavoratori austriaci del legname e della metallurgia rimarranno disoccupati. Polemizzando dunque aspramente con l'organo socialdemocratico, il ministro Figi ha rimproverato ai socialisti di «colpire alle spalle» un'aspirazione di tutti gli austriaci. Anche il terzo presidente del Parlamento, Gorbach, del partito popolare (il primo è Hurdes, del partito popolare, il secondo e Boehm, del partito socialista), si è fatto promotore del boicottaggio turistico contro l'Italia, rnche se poi ha sconsigliato una guerra economica ufficiale. In un comizio di partito svoltosi a Hohenems, nel Vorarlberg, egli ha detto: «Anch'io sono del parere che, alla fine, soltanto il boicottaggio come autodifesa è l'unico inguaggio che gli italiani capiscano. In estate io non andrò in Italia, ma nell'Alto Adige. Qui dovrebe mobilitarsi una solidarietà dei cuori austriaci. Ma, oltre a ciò, si chiede anche di interrompere la importazione di frutta, di tessuti e di calzature dall'Italia. Questi prodotti, si dice, potrebbero essere importati anche da altri paesi. Ma una guerra economica ufficiale con l'Italia sarebbe una follia. Il più piccolo, In questo caso l'Austria, ne pagherebbe le spese. p. u.

Persone citate: Boehm, Gorbach, Leopold Figi, Raab