Scappano in tre, vince Grousseard

Scappano in tre, vince Grousseard La Genova - Wlaasa decisa sulla Turbie Scappano in tre, vince Grousseard Bella, ma sfortunata prova di Derijcke, Pizzoglio, Martin e Coletto DAL NOSTRO INVIATO Nizza Miirit. lunedì mattina. Il francese Groussard ha tagliato per primo il traguardo della Genova-Nizza precedendo di 1Q" il connazionale Privat e il belga Moxhet (protagonisti con lui del colpo di mano decisivo sulle rampe della Turbie) e di neppure cento metri un quintetto di tenacissimi ma sfortunati inseguitori comprendenti un trio della Carpano — De Pauw, Derijcke e Pizzoglio — nonché il belga Hoevenaers ed il; francese Francois Anastasi. Groussard, è stato pronto a sfruttare a pochi chilometri dall'arrivo la battaglia scatenatasi fra i venti corridori che subito dopo la partenza avvenuta alle 11,20 da Genova-Voltri, erano diventati i eoli protagonisti della Genova-Nizza, Questa fuga Iniziale dopo un lento avvio sulle strade della periferia genovese in una giornata di magnifico sole, si era prodotta sulle rampe dei Piani d'Invrea. Il plotone si era allungato al primi accenni della salita ed erano venuti a trovarsi in testa sette uomini; cioè Pizzoglio, Derijcke, Privat, Delbergh. Anastasi, il gregario di Gaul, Guarguaglini e Milesi. I fuggitivi erano riusciti a conquistare nella salita un vantaggio di una cinquantina di metri sul gruppo, dal quale intanto erano evasi all'inseguimento un'altra dozzina di corridori. L'avanguardia della corsa era cosi formata: Guarguagli- ni, Privat, P. Anastasi, Milesi, Graczyck, Groussard, Schoublen, Moxhet, Barone, Mastrotto, Saint, Delbergh, Hoevenaers e ben sette portacolori della Carpano, vale a dire Van Aert, Martin, Derijcke, Pizzoglio, Coletto, Brandolini, De Pauw. I venti in fuga guidati con « tirate alla morte > da quelli della Carpano che si alternavano a far l'andatura (particolarmente efficace in questo lavoro Brandolini. Pizzoglio, Martin e Derijcke) marciavano a 45 all'ora ed il loro distacco sul plotone si accresceva man mano che passavano 1 chilometri. Mezzo minuto a Savona, un minuto a Spotorno, 2'45" a Finale, oltre quattro minuti ad Alassio. La corsa era ormai divisa in due tronconi: la vittoria sul traguardo della Promenade dea Anglads a Nizza si sarebbe disputata fra i venti uomini di testa, anche se sul Capo Mele erano evasi dal grappane altri nove uomini, fra cui Stabltaski, Hoevenaers e Bouvet. Nessuna novità anche nella scalata a Capo Cervo e sulle più ardue rampe del Berta dove un tentativo di allungo di Moxhet veniva subito neutralizzato dal robusto bianco nero Brandolini. Sulla strada verso il confine italo-francese Moxhet — un belga che ha già partecipato al Giro d'Italia come gregario di Van Steenberghen — tentava ancora di andarsene. A Ponte San Luigi egli riusciva a passare per primo davanti ai severissimi doganieri francesi alle 15,10, con un vantaggio di un centinaio di metri sul resto del gruppo. Sulle prime rampe della Turbie, subito all'uscita di Monaco si sviluppava la fase decisiva della corsa. La prima vittima della dura salita era Martin (rinvenuto faticosamente sul primi dopo aver sprecato le sue forze nella fase Iniziale della gara); poi cedevano anche Tino Coletto costretto a perdere tempo per un salto della catena, poi ancora lasciavano i primi Franr cola Anastasi, Barone, Saint, Delbergh, Brandolini e Pizzoglio. Erano rimasti a combattere sui ripidi scalini della Milita Groussard, Privat, Moxhet, Derijcke, De Pauw ed Hoevenaers. Il più attivo appariva Privat, che inerpicandosi con facilità per lui insolita*, sulla vetta si trovò primo e girandosi indietro vide che gli avevano resistito soltanto il sorprendente Moxhet e Groussard. Ultima fuga, quella risolutiva. Il terzetto di testa, pedalando vorticosamente e spericolatamente nella discesa su Nizza, tentava di impedire la realizzazione dell'inseguimento da parte di Derijcke, De Paiuw e Hoevenaers sul quali erano rinvenuti coraggiosamente anche Pizzoglio e Anastasi. Erano 1 tre della Carpano a guidare con disperata energia l'Inseguimento per evitare in extremis la clamorosa sconfitta dopo aver dominato tre quarti della corsa. Il trio di testa era poco avanti, lo si vedeva là, alla prossima curva, ma il traguardo era ormai troppo vicino. All'entrata di Nizza ancora una cinquantina di metri dividevano i tre In iuga dal loro inseguitori: troppo tardi ormai per Derijcke e compagni per rimediare allo scacco. All'ultimo chilometro il francese Groussard compiva un ultimo deciso allungo per evitare sorprese nella volata, e si presentava solo sul rettilineo d'arrivo, distanziando di una decina di secondi Privat e Moxhet classificatisi nell'ordine, e di 20 secondi i cinque inseguitori guidati da De Paux. A 35" arrivavano Brandolini e Van Aerde; a 3 minuti Snlnt con Barone, Delbergh e Anastasi; poi Coletto a 6'10" e con vari distacchi tutti gli altri superstiti dei 136 partiti al mattino da Genova. Gianni Pignata