Trentacinque ragazzi di un orfanotrofio intossicati dopo aver bevuto il caffèlatte

Trentacinque ragazzi di un orfanotrofio intossicati dopo aver bevuto il caffèlatte ALLARMANTE EPISODIO A MELAZZO PRESSO ACQUI Trentacinque ragazzi di un orfanotrofio intossicati dopo aver bevuto il caffèlatte Ventuno di essi sono ricoverati in ospedale - Dopo le cure, tutti fuori pericolo - I sintomi di avvelenamento si sono manifestati mentre i collegiali (tigli di ex-partigiani della provincia dì Alessandria) assistevano alla Messa nella chiesa parrocchiale - Iniziata dai carabinieri una rigorosa inchiesta Dal nostro corrisfiorntcntv Acqui, lunedi -mattina. . Un impressionante episodio è accaduto ieri mattina nel comune di Melazzo: trentacinque ragazzi, di età compresa fra i 7. ed XH anni, ospiti di un orfanotrofio, sono stati colpiti da gravi sintomi d'intossicazione dopo aver consumato la prima colazione costituita da caffelatte nel quale era stato disciolto un certo quantitativo di cacao e latte in poi vere. Prontamente soccorsi, hanno ricevuto le cure del caso in seguito alle quali sono stati dichiarati fuori pericolo: ven tuno di essi vengono comunque trattenuti in osservazione all'ospedale di Acqui. Le vittime di questo preoccupante ÌTtcìdente, sul quale l'autorità giudiziaria sta cotiducendo una severa inchiesta per accertare le cause esatte dell'avvelenamento collettivo, sono ospiti dell'Istituto (Alexandria » che accoglie complessivamente cinquantaquattro orfani di caduti nella guerra di Liberazione e di ex-partigiani della provincia di Alessandria. Il collegio ha sede nello storico castello di Melazzo, già appartenente ai conti Chiabrera. Ieri mattina alle 8,30, come di consueto, subita dopo la sveglia, la cuoca Maria Salerno preparava in una caldaia parecchi litri di latte naturale e di caffè nei quali stemperava come correttivo del cacao e del latte in polvere: quest'ultimo proveniente come dono da una fondazione filantropica americana. La distribuzione della bevanda calda avveniva normalmente ed i ragazzi, consumata la colazione, si ritiravano per un'ora circa nello studio, dopodiché venivano incolonna¬ ti e condotti alla chiesa parrocchiale per assistere alla Messa. Già durante il percorsoWue o tre collegiali lamentarono dolori addominali, ma il fatto a tutta prima non destò soverchio allarme. Soltanto verso le 11, in chiesa, mentre la funzione religiosa era già iniziata da circa mezz'ora,, si ebbero veri sintomi d'un'intossicazione collettiva cui forse non erano in parte estranei (come quasi sempre accade in casi del genere) fenomeni di autosuggestione. Nel volgere di una decina di minuti oltre trenta ragazzi, colti da conati di vomito e da terribili fitte viscerali, si diedero ad invocare aiuto, scossi da singhiozzi. La scena assunse un aspetto drammatico sicché in paese corsero immediatamente voci d'una disgrazia ben più grave di quanto in realtà è accaduto. La direttrice dell'orfanotrofio, signorina Lorenza Magrassi di S8 anni da Tortona, derìdeva immediatamente che tutti i bambini fossero riportati all'Istituto mediante automezzi messi a disposizione da persone presenti in chiesa o richiamate sul posto dalle pri me allarmistiche notizie. Con temporaneamente sopraggiun geva, nel collegio, il medico condotto dott. Cabona il quale giudicando che una ventina di casi sui 35 in tutto manifesta tisi, fossero particolarmente pericolosi, disponeva per l'intervento di autolettighe della Croce Rossa richieste per telefono. Sulle ambulanze ventun ragazzi per l'appunto sono stati trasportati all'ospedale di Acqui, dove sono stati curati dat\ primario dott. Dante Bruzzone e dal suo assistente dottor Augusto Lingeri. Essi sono: Giovanni Zanelli, di 11 anni, da Caldirola; Lui- ginn Milioni, di 1 anni, da Castelspina; Giuseppe Burrone, di 7 anni, da Tramontana; Adriano Clerici, di 10 anni, da Casalbagliano; Silvano Buscarini, di J ajmi, da Tortona; Ferdinando Bortolazzi, di 12 anni, da Alessandria,- Claudio Basso, di 8 anni, di Borghetto; Giampiero Fantini, di 13 anni, da Torino; Angelo Piccolo, di 13 anni, da San Giuliano Nuovo; Bruno Furegato, di 9 anni, da Gamalero; Enrico Lordi, di 13 anni, da Alessandria; Luciano Pagani, di 9 anni, da Spinetta Marengo; ; Giancarlo Zottis, di H anni, da Nizza Monferrato; Giuseppe Pedrazzini, di 1S anni, da Tortona; Adamo Rizzin, di 11 anni, da Sale; Giuseppe Vettorello, di 8 anni, da Tortona; Luciano Rizzotto, di 11 anni, da Sale; Vincenzo Santoianni, di 11 anni, da Tortona; Giampiero Bonadio, di 9 anni, da Rivolta Scrivia; Maurizio Panetti, di 10 anni, da Grava e Francesco Pesce, di 10 anni, da Morsasco. A sera questi ricoverati venivano considerati fuori pericolo, tuttavia sono trattentiti all'ospedale (dove hanno ricevuto la visita del vescovo di Acqui S. E. Dell'Olmo), come misura prudenziale. Quattordici loro compagni, pure colpiti da intossicazione, vengono curati sotto la direzione del medico condotto di Melazzo, nell'infermeria dell'Istituto « Alexandria ». Anche se nel complesso la situazione non dev'essere considerata con allarmismo, l'epi¬ sodio richiede ovviamente una rigorosa inchiesta che è stata iniziata dai carabinieri: sono stati prelevati campioni dei generi alimentari contenut nella dispensa del collegio Tutte le scatole di latte con densato e di cacao sono state poste'sotto temporaneo seque stro poiché verso di esse convergono, per così dire, i maggiori sospetti. Ad ogni modo, va sottolineato, finché non saranno compiuti esami chimici di laboratorio, è impossibile trarre una conclusione sulle cause della intossicazione. f. m. li tredicenne Giampiero Pan tini, di Torino, viene trasportato a braccia su una delle autoambulanze Quattro del bimbi intossicati fotografati In una corsia dell'ospedale di Acqui. Da sinistra: Ferdinando Bortolazzi, Maurizio Panetti, Adriano Clerici e Vincenzo Santoianni